Reggio Calabria, chiesto il processo per 18 indagati nell’inchiesta Ducale. Stralciate le posizioni dei politici

  • Postato il 11 aprile 2025
  • Mafie
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Posizioni stralciate per il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giuseppe Neri e per il consigliere comunale del Pd Giuseppe Sera. Se sia il preludio di una richiesta di archiviazione lo si vedrà nelle prossime settimane quando la Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria deciderà quali provvedimenti assumere. Intanto lo stralcio di Neri e Sera e di tutti i reati collegati alla politica è il dato più rilevante leggendo la richiesta di rinvio a giudizio che la Procura ha formulato nell’ambito dell’inchiesta “Ducale” nata da indagine dei carabinieri del Ros contro la cosca Araniti di Sambatello.

Il processo inizierà in riva allo Stretto il prossimo 9 maggio. Davanti al gup Francesca Mesto compariranno 18 imputati per i quali la Dda ha chiesto il rinvio a giudizio. Tra questi il presunto boss Domenico Araniti, accusato di associazione mafiosa. Per il 416 bis inizialmente era indagato anche suo genero Daniel Barillà che adesso, però, assieme ad alcuni scrutatori risponde solo di un reato elettorale, legato ai presunti brogli alle elezioni regionali e comunali del 2020, e di corruzione. Rispetto a quest’ultima accusa, inoltre, nella fase cautelare del processo c’è stato annullamento della misura da parte della Corte di Cassazione che aveva accolto il ricorso formulato dal legale Gemelli. Nell’impostazione accusatoria iniziale, oggi non più contestata, Daniel Barillà era accusato di essere il soggetto che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato il tramite tra la cosca e la politica.

Le indagini, iniziate nel 2019 sul fronte politico, avevano permesso di acquisire elementi sul presunto condizionamento delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale della Calabria, nel 2020 e nel 2021, vinte dal centrodestra, e del Consiglio comunale di Reggio Calabria nel 2020, vinte dal centrosinistra. Nel fascicolo del processo, infatti, alcuni indagati avrebbero alterato le operazioni di voto con la complicità di diversi scrutatori. Il tutto con il fine di sostenere i candidati di interesse: il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giuseppe Neri e il consigliere comunale del Pd Peppe Sera per i quali la Dda aveva chiesto l’arresto. La misura cautelare è stata rigettata prima dal gip e poi dal Tribunale del Riesame e dalla Corte di Cassazione. Da qui, probabilmente, la scelta della Procura di stralciare le due posizioni e andare avanti con il processo per gli altri imputati. Tra questi, ma non per reati politici, c’è anche un ex consigliere comunale di Reggio Calabria, Michele Marcianò, oggi componente del comitato provinciale della Lega. Assieme a Domenico Rugolino, ritenuto esponente dell’omonima cosca di Catona, Marcianò è accusato di estorsione e trasferimento fraudolento di valori aggravato perché commesso “al fine di agevolare gli interessi economici della ‘ndrangheta”. Secondo la Dda, in passato Marcianò e Rugolino erano soci occulti dell’impresa “Lido dello Stretto” di Catona.

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Il Fatto Quotidiano

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