L’ultima estate da latitante di Matteo Messina Denaro nella casa al mare dell’amante chiamata Fly

  • Postato il 14 aprile 2025
  • Mafie
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Dove ha passato l’ultima estate da latitante Matteo Messina Denaro? Al mare, vicino casa. Più precisamente a Tre Fontane, frazione di Campobello di Mazara. Ovvero, si trovava semplicemente nella zona balneare vicino a Castelvetrano, sua città natale. Non in capo al mondo, dunque, non in una grotta nascosta, ma nella casa al mare di una delle sue ultime amanti, Floriana Calcagno, arrestata oggi su richiesta della Procura di Palermo.

Fly – La donna, chiamata “Fly”, nelle annotazioni del boss di Castelvetrano, segnate sul calendario trovato nel suo covo, ma anche “handycap”, così perlomeno la chiamava l’altra amante, Laura Bonafede, furente di gelosia. Fly, così come Laura, è un’insegnante, e Matteo Messina Denaro, che si era allontanato Laura perché aveva dovuto restringere le misure di sicurezza, passava, invece, a prendere Calcagno all’uscita di scuola, a Mazara del Vallo, e prenotava ristoranti dove andare a mangiare. Uno, rintracciato dalle indagini dopo la sua cattura, a Petrosino, “A due passi dal mare”: un locale che ha un rating alto su Tripadvisor dove sfoggia foto di aragoste e di tramonti.

Il 15 novembre del 2022, alle 10.30 del mattino, Messina Denaro chiamava tre ristoranti: “Il ristorante Altavilla di Mazara del Vallo; alle 10.41 una chiamata di 32 sec verso il ristorante La Bettola di Mazara del Vallo; alle 10.44 una chiamata di 46 secondi verso il ristorante “A due passi dal mare” a Petrosino. Quest’ultima era stato poi il prescelto. Una vita lontana dalle restrizioni della latitanza: “Venivano scavalcati i sofisticati meccanismi di ricerca messi in atto dagli investigatori ed eluse quindi le indagini a suo carico, ed attraverso le escursioni nella indicata località marina, il capo mafia aveva modo di trascorrere, in totale riservatezza, un pezzo importante del suo percorso di vita, quello forse più delicato quando la malattia si era manifestata in tutta la sua gravità”, così riportano i pm.

La dolce vita emersa solo dopo l’arresto- La dolce vita nell’ultima estate da latitante è una ricostruzione fatta solo a posteriori, dopo il suo arresto il 16 gennaio 2023. Poco dopo, Calcagno andò in procura per raccontare di essere stata brevemente amante dell’ex primula rossa di Castelvetrano. Una versione “mendace”, la citazione i magistrati, perché successivamente confutata dalle indagini. La donna ha fatto infatti riferimento ad un solo momento intimo e ad un ultimo incontro datato ad ottobre del 2022. Era stato invece il 30 dicembre l’ultimo incontro registrato dalle telecamere e intercettato perfino da Laura Bonafede e la figlia Martina Gentile, entrambe condannate, in primo grado, per avere favorito la latitanza del boss (Bonafede pure per associazione mafiosa). Madre e figlia sono in macchina all’altezza del negozio Acqua e sapone. Si trova nella strada che è in sostanza l’ingresso a Campobello di Mazara, nella traversina che costeggia il negozio si trovava l’ultimo covo del boss. Le due donne sono lì, è il 30 dicembre, sono intercettate e la figlia segnala la presenza alla madre dell’altra donna “Flo, Flo, Flo”, Laura chiede subito da dove sia uscita. Alle calcagna di un uomo inserito nella lista del latitante più pericolosi al mondo, ci sono pure le sue donne. È grazie alle intercettazioni ambientali fatte sulle due che gli inquirenti hanno potuto ricostruire il vero rapporto tra la donna e Messina Denaro.

Sono servite pure le immagini di sorveglianze proprio del negozio e le perquisizioni nel covo. Qui oltre i pizzini è stato rinvenuto un calendario dove l’ex latitante, morto il 25 settembre del 2023, aveva segnato alcune date, e aveva fatto delle annotazioni. Una appare agli interrogativi particolarmente significativi, ed è quella dell’8 luglio, accanto a questi dati segna “Finalmente 4 luce M. Ho preso tutto”. Quel giorno, l’8 luglio del 2022 le immagini nitide delle telecamere nella via che costeggia Acqua e Sapone e porta al suo covo, mostrano Calcagno entrare con una busta ampia rossa e poi uscire con la stessa busta ma in parte svuotata: “Quel giorno – scrivono i magistrati Maurizio De Lucia, Paolo Guido, Pierangelo Padova, Gianluca de Leo e Bruno Brucoli – così come nelle altre date già indicate, il latitante aveva ricevuto dalla Calcagno oggetti o documentazione se non denaro, merce comunque molto attesa (“Finalmente”) necessaria per la prosecuzione della sua latitanza”.

Poco dopo i due amanti salgono in macchina e si dirigono a Tre Fontane dove Messina Denaro passerà la sua ultima estate da fuggiasco: “Per tutta la stagione estiva dell’anno 2022 Messina Denaro veniva “ospitato” presso la dimora della Calcagno. Venivano scavalcati i sofisticati meccanismi di ricerca messi in atto dagli investigatori ed eluse quindi le indagini a suo carico, ed attraverso le escursioni nella località indicata marina, il capo mafia aveva modo di trascorrere, in totale riservatezza, un pezzo importante del suo percorso di vita, quello forse più delicato quando la malattia si era manifestata in tutta la sua gravità”.

Il capo all’uscita della scuola – Nella scuola di Mazara del Vallo dove insegnava la donna, l’istituto scolastico Ruggero d’Altavilla di Mazara del Vallo, era un luogo di incontro dei due amanti. Le telecamere hanno infatti ripreso l‘Alfa Romeo Giulietta di Messina Denaro arrivando il 6 dicembre presso la scuola, un minuto dopo la fine dell’orario scolastico dell’amante, cioè alle 11.16. Due ore dopo ritornavano nei pressi della scuola, perché la donna potesse riprendere la sua auto. Spesso in auto assieme, altre volte, invece, la donna con l’auto precedeva quella di Messina Denaro per fargli da “apripista a garanzia della tranquillità e sicurezza del percorso”.

Una relazione iniziata già nel 2017, come documentato dalle indagini di Ros e Sco, ma altri elementi potrebbero farla risalire già al 2015. In questi dati la donna fu assunta da Giuseppe Grigoli. È Grigoli stesso a riferire in un interrogatorio del 10 dicembre del 2015 di una “raccomandazione per un posto di lavoro in favore di una donna, successivamente identificata proprio in Calcagno Floriana”. Grigoli è stato condannato in via definitiva ed è stato “riconosciuto processualmente come il riferimento economico più importante dello stesso latitante”. Non l’unica indicazione ad assumere inviata dal boss di Castelvetrano, il 27 aprile 2016, Grigoli in un altro interrogatorio racconta: “Ho ricevuto altri messaggi provenienti da Messina Denaro con i quali mi veniva indicato di assumere determinate persone. In una circostanza, mi venne chiesto di assumere il fratello di Stallone, nel 1999 circa; poi attraverso Guttadauro, il Messina Denaro mi chiese di assumere una ragazza di Campobello di Mazara che non assunsi direttamente, ma iniziò a lavorare presso lo studio del consulente Lombardo (Domenico, nato a Castelvetrando, ndr)”.

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Il Fatto Quotidiano

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