Raid di Israele sul Libano meridionale: “Colpiti obiettivi di Hezbollah”. A Gaza ucciso Abu Shabab, leader della milizia anti-Hamas

  • Postato il 4 dicembre 2025
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Tregua sempre più a rischio in Libano a un anno dall’entrata in vigore. Nelle ultime ore infatti l’esercito israeliano ha condotto raid aerei nel Libano meridionale, dopo aver emesso un avviso di evacuazione. Attacchi che riaccendono i timori per un’escalation nell’area. “Gli aerei da guerra israeliani hanno lanciato un attacco sulla città di Mahrouna“, mentre un altro raid ha preso di mira una casa a Jbaa, ha affermato l’agenzia di stampa libanese Nna. Israele ha confermato di aver avviato un’ondata di attacchi contro obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano e in una nota ha specificato di aver colpito “diversi depositi di armi di proprietà di Hezbollah nel Libano meridionale”, che si trovavano “nel cuore” della zone abitate da civili. “Questo è l’ennesimo esempio del cinico uso dei libanesi come scudi umani da parte di Hezbollah e delle sue continue operazioni dall’interno di aree civili”. La presenza di depositi di armi, si legge ancora nella nota diffusa dall’esercito, “costituiva una violazione degli accordi tra Israele e Libano”.

Prima dell’avvio dell’operazione, il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dell’esercito, aveva esortato gli abitanti a evacuare. “L’Idf attaccherà le infrastrutture militari appartenenti all’organizzazione terroristica Hezbollah in tutto il Libano meridionale, in risposta ai suoi tentativi proibiti di ricostruire le proprie attività nella zona”, aveva avvertito Adraee. Insieme all’annuncio, l’Idf aveva pubblicato mappe con l’ubicazione dei siti presi di mira, nelle città di Jbaa e Mahrouna.

Da Gaza intanto arriva la notizia dell’uccisione di Yasser Abu Shabab, leader della milizia palestinese anti-Hamas Forze popolari, che nei mesi scorsi aveva collaborato con Israele. Lo ha reso noto la radio dell’esercito israeliano spiegando che Abu Shabab è morto in un ospedale nel sud di Israele per le ferite da armi da fuoco riportate in uno “scontro interno”. Non è ancora chiara la dinamica ma secondo le stesse fonti, insieme a lui sono stati uccisi, in un’imboscata tesa dai miliziani di Hamas, un gran numero di membri del suo gruppo e il comandante Ghassan al Duhine. Hamas non ha ancora rilasciato commenti in merito. Secondo Sky News la milizia beduina di Abu Shabab stava introducendo clandestinamente veicoli nella Striscia di Gaza con l’aiuto dell’esercito israeliano e di un concessionario di automobili arabo-israeliano. Nonostante lui abbia sempre negato, Abu Shabab era stato accusato da più parti di essere armato dal governo di Tel Aviv proprio in funzione anti-Hamas. E nella primavera scorsa aveva lavorato con la Gaza Humanitarian Foundation per scortare i camion carichi di aiuti in entrata nella Striscia.

Gli scontri tra gruppi palestinesi rivali si sono acuiti dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco e il ritiro dei soldati israeliani. A ottobre erano state diffuse sui social immagini di esecuzioni pubbliche in cui venivano freddati alcuni uomini accusati di essere collaborazionisti di Israele. Episodio non isolato da inserire nella resa dei conti tra Hamas e le diverse fazioni palestinesi che da sempre contendono il potere al movimento islamista, tra cui il clan della famiglia Doghmush, attivo a Gaza City, e quello di Shabab radicato invece nel sud.

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