Avanzata record della Russia in Ucraina: novembre il mese con più conquiste territoriali del 2025, il secondo dall’inizio della guerra
- Postato il 1 dicembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Novembre si conferma un mese nero per l’esercito ucraino impegnato a contrastare l’avanzata russa nel Donbass. Alle porte dell’inverno, come successo nel 2024, i soldati di Kiev cedono sotto i colpi del nemico che, in attesa di sviluppi diplomatici dai diversi round di colloqui iniziati con il summit di Ginevra, continua a tenere alta la pressione sugli uomini fedeli al presidente Volodymyr Zelensky. Così Afp, analizzando i dati dell’Istituto americano per lo studio della guerra (Isw), riporta che il mese di novembre è quello in cui l’avanzata delle truppe di Mosca è stata maggiore rispetto a tutto l’anno precedente, con 701 chilometri quadrati sottratti all’Ucraina. Un risultato secondo solo a quello fatto registrare nel novembre 2024, quando la superficie finita sotto il controllo degli uomini del Cremlino è stata di 725 chilometri quadrati, escludendo ovviamente i primi mesi di guerra, quando la linea del fronte era molto mobile.
Così, una bella fetta del Donbass è da poche settimane finita sotto il controllo dell’esercito russo. Alla fine di novembre gli uomini di Mosca occupavano il 19,3% del territorio ucraino. Circa il 7%, la Crimea e alcune zone del Donbass, erano già sotto il controllo di Mosca prima dell’inizio dell’invasione del febbraio 2022. Dall’inizio dell’anno, la Russia ha guadagnato quasi 5.400 chilometri quadrati di terreno in Ucraina, quasi 2.000 chilometri quadrati in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Va detto però che, a novembre, l’avanzata russa ha continuato a rallentare nella regione di Donetsk, epicentro dei combattimenti tra le due parti e la cui cessione da Kiev a Mosca era prevista nel piano originale degli Stati Uniti per porre fine alla guerra. Mosca ha guadagnato circa 130 chilometri quadrati il mese scorso, contro più del doppio in media negli altri mesi dell’anno: in questa regione dell’Ucraina orientale, il Cremlino controlla ormai oltre l’81% del territorio. Lì, le truppe di Mosca stanno attualmente combattendo, tra l’altro, per la conquista della città di Pokrovsk, una posizione chiave la cui perdita comprometterebbe in modo significativo le difese e la logistica ucraine. Ma proprio l’Isw, qualche giorno fa, ha comunicati che, secondo i dati, una vittoria di Mosca non è inevitabile e che la conquista del resto della regione di Donetsk non è imminente: “La realtà sul campo di battaglia indica che una vittoria russa è tutt’altro che certa – scrivono gli analisti – Il tasso di avanzamento nella regione del Donetsk non indica che le forze russe conquisteranno subito il resto della regione. Le forze russe hanno dato la priorità a completare la presa i Pokrovsk e della vicina (più a est) Myrnohrad, ma procedono in modo lento e le forze ucraine hanno rallentato il loro avanzamento”.
È invece nella regione di Zaporizhzhia che le forze russe hanno compiuto i maggiori progressi nel mese di novembre, conquistando 272 chilometri quadrati, pari al totale dei quattro mesi precedenti, mentre nella regione di Dnipropetrovsk hanno guadagnato quasi 200 chilometri quadrati di terreno.
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