Raid alla Stampa: 34 identificati. Il quotidiano: “Falle nella sicurezza”. Il prefetto annuncia presidi fissi

  • Postato il 29 novembre 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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“L’attacco di ieri a La Stampa non era né imprevisto né imprevedibile”, ma i cancelli della redazione non erano presidiati dalle forze dell’ordine. E’ quanto scrive oggi l’edizione online del quotidiano torinese riferendosi al raid degli antagonisti di venerdì 28 novembre (le foto). E nel titolo dell’articolo si accenna a “falle nella sicurezza”. “L’assalto è facile – si legge – in una strada completamente deserta. Non ci sono protezioni davanti al giornale, il presidio degli agenti del Reparto mobile, che in passato era quasi una costante, oggi non c’è. Ci sono gli investigatori della Digos, che filmano, ma manca chi impedisce l’assalto. I video dei videomaker indipendenti svelano che quello di ieri era un attacco pensato e voluto. Inizia con i fumogeni di copertura e passa alle videocamere di sorveglianza strappate”.

Ancora: “Quando finalmente avanzano i furgoni del reparto mobile in via Rosmini – è scritto nell’ultimo paragrafo dell’articolo – l’assalto a La Stampa è quasi finito. Dai mezzi scendono gli uomini in divisa con caschi e manganelli, e chi ha invaso il giornale scavalca i cancelli per fuggire. Non avanza il Reparto mobile, si schiera in mezzo alla strada. Non raggiunge il giornale, e intanto il gruppo si riorganizza. E quando è di nuovo massa sfida gli agenti. Mostra il dito medio agli uomini in divisa e poi riprende la marcia come se nulla fosse accaduto. L’ultima immagine è quella di una decina di furgoni di polizia, guardia di finanza, carabinieri che li seguono. L’assalto è finito. Sarebbero bastati due di quei furgoni, con venti uomini in tutto, a impedirlo”.

Intanto sono già 34 le persone finora identificate dalla Digos, della quarantina e più che avrebbero preso parte all’assalto alla redazione del quotidiano. Nel frattempo, il prefetto di Torino, Donato Cafagna, ha annunciato presidi di sicurezza fissi e dinamici di fronte alle redazioni e a obiettivi sensibili del capoluogo piemontese. Lo ha fatto nella mattinata in prefettura, dove ha riunito il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. “Rafforzeremo il presidio anche in forma fissa, in particolare alla Rai e alla Stampa e in maniera dinamica ad altri obiettivi”, ha spiegato il prefetto. Che ha poi aggiunto: “Insieme all’ordine dei giornalisti, alla Federazione italiana stampa e alle testate giornalistiche nazionali e alla Rai, abbiamo deciso di costituire un tavolo di coordinamento in prefettura dove aggiornare costantemente per cercare di prevenire azioni violente perché parliamo oggi dell’assalto a La Stampa ma nelle ultime settimane, negli ultimi mesi ci sono state anche aggressioni nei confronti di singoli giornalisti per la strada, aggressioni sui social e quindi è necessario in questo momento a Torino, di fronte a questo salto di qualità nella violenza da parte di questi gruppi antagonisti, avere anche un’attività di prevenzione forte e coordinata”.

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Il Fatto Quotidiano

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