“Quello che vi ha turbato è che una donna possa salire sul palco, spiegare la funzione d’onda e Schrödinger, e intanto avere le tette”: la fisica Gabriella Greison risponde agli haters

  • Postato il 22 luglio 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Gabriella Greison è una scrittrice, una conduttrice e un’attrice e racconta, o forse dovremmo dire divulga, la fisica quantistica. Laureata in fisica nucleare all’università di Milano, è stata chiamata a fare da madrina alla cerimonia di laurea dell’università di Messina, al teatro greco antico di Taormina. Tutto semplice e bello. Non fosse che Greison è stata insultata dai soliti haters per il modo in cui si è vestita. E lei non è stata a guardare e ha, giustamente, denunciato via social.

“Riepilogo per chi non c’era. Ieri ho fatto un video, mentre dicevo che ero in partenza per andare a fare la madrina alla consegna delle lauree al teatro di Taormina, e avevo un abitino fresco scollato, perché c’erano 44 gradi. Pare sia stato uno scandalo. Ah, e nel video parlavo di libertà, scelte, coraggio e futuro. Mica di saldi estivi da Zara”. E ancora: “Quando mi hanno chiesto di fare la madrina alla cerimonia di laurea più bella d’Italia, mica mi hanno detto ‘porta con te anche un colletto rigido e un moralista anni ’50 in borsetta’, no? Io ho portato la mia voce, il mio cervello e un bel discorso da tenere tutti incollati, e sono partita con un vestitino verde estivo che mi metteva allegria (qui Greison parla dell’abito indossato in viaggio, mentre per la cerimonia ne aveva uno rosso, ndr), e la metteva anche a chi avevo intorno. E siamo nel 2025. Cioè: il mondo brucia, i ghiacciai si sciolgono, l’intelligenza artificiale ci legge nel pensiero… e a voi sconvolge una donna che parla di scienza con un bel décolleté? Ma sul serio?”. Poi la stoccata: “Quello che vi ha turbato non è il vestito. È il fatto che una donna possa parlare di fisica quantistica senza ricordare un uomo, e quindi senza chiedere il permesso. Che possa salire su un palco, spiegare la funzione d’onda e Schrödinger, e intanto avere le tette. Ops”. La conclusione? Netta e giusta: “Non c’è un dress code per la dignità. E se cercate la decenza in un centimetro di stoffa, invece che nel contenuto delle parole, vi consiglio un esperimento: provate a usare il cervello e a posizionarvi nell’anno in corso, con tutte le lotte che sono state fatte da quelle prima di me. Fa caldo, ma funziona ancora. Domanda: secondo voi, com’erano vestite ieri le migliaia di ragazze che si sono laureate? A loro è quindi preclusa la carriera scientifica? Intanto vi posto questa foto con uno dei centinaia di selfie che le ragazze e o ragazzi mi hanno chiesto alla fine del mio discorso. A voi che fate i moralisti, li chiedono?”. Di commenti insultati e indecenti ne sono arrivati tanti a Greison e li ha postati nelle Instagram stories. Ne citiamo solo uno: “L’età che avanza inesorabile constringe alcune donne a sparare gli ultimi fuochi d’artificio. Purtroppo è nella natura delle cose”, ha scritto un hater. Risposta? “Ti dico solo una cosa: non sono fuochi d’artificio. Sono esplosioni nucleari ben direzionate. E no, non sono “gli ultimi”. Sono quelli giusti, al momento giusto”.

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