Quando si possono accendere i riscaldamenti in Italia: date, orari e come risparmiare limitando i consumi
- Postato il 5 ottobre 2025
- Usi & Consumi
- Di Il Fatto Quotidiano
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Torna il freddo in Italia e tornano “di moda” gli impianti di riscaldamento, che possono essere accesi in periodi definiti e con un limite di ore al giorno. Con l’arrivo di ottobre, in tante città del Nord Italia sta per arrivare la data in cui è possibile avviare i riscaldamenti senza il rischio sanzioni. La data cerchiata sul calendario è il 15 ottobre: da quel momento – e fino al 15 aprile – in gran parte del nord Italia non alpino (tra cui Milano, Torino e Venezia) e nelle zone appenniniche come Bologna, si potranno attivare le caldaie fino a un massimo di 14 ore al giorno.
Date e orari che possono essere modificati da eventuali ordinanze comunali, a seconda del clima. Chi decide di non rispettare giorni e orari prefissati, rischia sanzioni tra 500 e 3.000 euro, più altre in ambito locale fino a 800 euro, come precisato da Assoutenti. A ciò si aggiunge il problema consumi: con il freddo in arrivo e di conseguenza l’accensione dei riscaldamenti, aumenta la possibilità di imbattersi poi in bollette del gas più salate. Ma da quando si possono avviare i riscaldamenti nelle altre zone d’Italia? Come limitare e risparmiare i consumi? Tutto quello che c’è da sapere in vista della stagione fredda.
Il calendario
L’arco temporale e il limite di ore delle accensioni variano a seconda delle zone climatiche, definite dal Dpr 412 del 1993. Sono sei: nella Zona F non c’è limitazione sui riscaldamenti. Al contrario per chi vive in città della Zona A, i riscaldamenti potranno essere accesi soltanto per poco più di tre mesi.
- Zona A: dal 1° dicembre al 15 marzo, per 6 ore al giorno (ad esempio Lampedusa e Porto Empedocle).
- Zona B: dal 1° dicembre al 31 marzo, per 8 ore al giorno (Agrigento, Reggio Calabria, Messina, Trapani).
- Zona C: dal 15 novembre al 31 marzo, per 10 ore al giorno (Napoli, Cagliari, una parte di Puglia e quasi tutta la Sardegna).
- Zona D: dal 1° novembre al 15 aprile, per 12 ore al giorno (fascia costiera ligure, molte province del centro Italia e aree interne delle isole maggiori).
- Zona E: dal 15 ottobre al 15 aprile, per 14 ore al giorno (la maggior parte delle regioni del nord e zone appenniniche del centro, come Milano, Torino, Bologna, Venezia).
- Zona F: nessuna limitazione di periodo o orario; i riscaldamenti possono essere accesi tutto l’anno se necessario (aree alpine e località di alta montagna).
Come consumare meno e risparmiare
Per risparmiare, Enea consiglia di installare un sistema di regolazione climatica che adatti la temperatura interna in base a quella esterna, consentendo così di ridurre i consumi fino al 25% ogni 10 gradi di differenza. Per non rimanere legato al consumo di gas, Enea suggerisce anche di integrare pompe di calore e impianti fotovoltaici, gestibili anche da remoto grazie alla domotica, un insieme di automazioni e tecnologie domestiche che consentono di gestire da remoto tutti gli apparecchi di casa tramite l’impianto elettrico. Chi invece è ancora orientato sulla caldaia tradizionale, dovrebbe spostarsi su modelli a condensazione, più efficienti rispetto a quelli più “vecchi”.
Per contenere i consumi, si possono usare i contatori intelligenti o, per un’analisi più dettagliata, consultare il Portale consumi messo a disposizione da Arera. Fare manutenzione periodica vuol dire anche mantenere sempre “sicuro” il proprio impianto: la legge prevede un controllo ogni due anni, variabile a seconda delle regioni. Il cosiddetto “bollino blu” comprende la verifica dei fumi, la pulizia da incrostazioni e il controllo generale del funzionamento. Le pompe di calore non hanno obbligo di essere riviste, ma bisogna comunque pulire regolarmente e periodicamente i filtri.
Un altro consiglio utile riguarda i termosifoni, che devono rimanere sempre liberi da ostacoli come mobili o tende troppo vicine. Per diminuire le dispersioni, si può applicare un materiale riflettente tra il calorifero e la parete, e la notte è consigliato chiudere finestre e tapparelle in modo da mantenere il calore emanato. La temperatura ideale in casa, sottolinea Enea, è di 19 gradi: ogni grado in meno e ogni ora di accensione risparmiata equivalgono a circa il 15% in meno di consumi. Per gestire al meglio il riscaldamento stanza per stanza, è consigliato anche l’utilizzo delle valvole termostatiche, in grado di far risparmiare fino al 20% di energia. Disponibili sia in versione manuale che smart, nei condomini con riscaldamento centralizzato sono già obbligatorie dal 2017.
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