Quali sono le automobili che inquinano meno nell’intero ciclo di vita
- Postato il 28 ottobre 2025
- Notizie
- Di Virgilio.it
- 2 Visualizzazioni
L’impatto ambientale delle auto è un fattore sempre più rilevante, ma spesso ci si ferma alle emissioni per chilometro e non si guarda all’intero ciclo di vita della vettura. Fattore che invece ha analizzato Green NCAP, stilando una nuova classifica 2025 che ha selezionato 12 nuove vetture per analizzarne l’impatto lungo tutto il ciclo di esistenza.
Come viene stimato l’inquinamento
L’analisi di Green NCAP tiene conto di ogni fase della vita del veicolo: dall’estrazione delle materie prime per le batterie, alla produzione dell’auto, alla distribuzione, fino al consumo di energia durante l’utilizzo quotidiano e all’impatto del riciclo finale. Le categorie di valutazione sono tre: Clean Air, che misura la qualità dell’aria e la presenza di sostanze nocive; Energy Efficiency, che tiene conto dell’efficienza energetica complessiva del veicolo; e Greenhouse Gas, che valuta l’impatto sul riscaldamento globale. Per ogni auto, gli esperti simulano una vita media di 16 anni e 240.000 chilometri, un parametro che consente di confrontare in modo realistico modelli di natura completamente diversa, dai piccoli elettrici urbani ai grandi SUV termici.
Le auto più green del 2025
Dai test di laboratorio e su strada ha analizzato dodici modelli tra elettriche, ibride e benzina. E il verdetto è chiaro: le auto a batteria continuano a guidare la classifica, ma con differenze sostanziali in base a peso, efficienza e impatto produttivo. Sul podio tre compatte 100% elettriche:
- Mini Cooper E: agile, leggera e con una batteria di dimensioni contenute, è risultata l’auto più efficiente nel rapporto tra energia consumata e prestazioni;
- Fiat 600e: costruita in Europa e dotata di un sistema di ricarica ottimizzato, ha ottenuto punteggi eccellenti soprattutto nella categoria Greenhouse Gas;
- Citroën ë-C3: ha stupito per l’equilibrio tra autonomia, peso e costo ambientale della produzione, a conferma del buon lavoro svolto dal Gruppo Stellantis.
Subito dopo troviamo la Volvo EX30, elettrica compatta scandinava che combina potenza e sostenibilità grazie a materiali riciclati e processi produttivi a basse emissioni, e la Mercedes EQE 350+, che si distingue per l’efficienza su lunghe percorrenze. Tra le termiche e ibride si comportano bene la Hyundai i20, la BMW Serie 1 e la Renault Rafale, che pur non potendo competere con le elettriche sul piano dell’impatto globale, offrono un’efficienza notevole nel ciclo d’uso quotidiano. Chiudono la classifica la Kia EV9 (penalizzata dal peso e dalle dimensioni), la Volkswagen Passat e le due Mazda CX-30 e CX-80, su quest’ultima pesa l’impatto maggiore della produzione, nonostante i miglioramenti nelle emissioni dirette.
L’elettrico vince, ma non sempre
La lezione più interessante di questa classifica è che non basta essere elettrici per essere inquinare poco. Il peso della batteria, l’origine dell’energia e l’efficienza costruttiva incidono enormemente sul bilancio ambientale. Una citycar elettrica può risultare molto più sostenibile di un grande SUV a batteria, anche se entrambi non emettono CO₂ dallo scarico. Green NCAP sottolinea anche che i risultati variano sensibilmente da Paese a Paese, a seconda di come viene prodotta l’elettricità: un’auto caricata con energia da fonti rinnovabili può ridurre l’impatto fino al 70%.
In sintesi, la classifica 2025 conferma che il futuro dell’auto passa dall’efficienza, più che dalla sola elettrificazione. E che la transizione verde non è solo una questione di motori, ma di intelligenza costruttiva, materiali e responsabilità industriale.