Qual è la città più felice del mondo? La classifica dell’Happy City Index 2025 e il “segreto” della felicità: “I dati parlano chiaro”

  • Postato il 11 maggio 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Qual è la città più felice del mondo? E quali sono gli ingredienti che rendono un centro urbano un luogo dove la qualità della vita è davvero eccellente? A queste domande cerca di rispondere l’Happy City Index, il rapporto annuale pubblicato dall‘Institute for Quality of Life di Londra, che per l’edizione 2025 ha passato al setaccio 200 città in tutto il globo, classificandole in base al loro “quoziente di felicità”. Al vertice della classifica si confermano eccellenze nordeuropee e asiatiche: la città più felice del mondo nel 2025 è Copenaghen (Danimarca), seguita da Zurigo (Svizzera) e Singapore.

La metodologia: 82 indicatori e la novità della “salute”
L’indagine si basa su un’analisi complessa di 82 indicatori, suddivisi in sei macroaree: governance, ambiente, economia, mobilità, qualità della vita dei cittadini e, per la prima volta quest’anno, un’attenzione specifica alla salute. Questa nuova categoria va oltre i parametri tradizionali come l’accesso all’istruzione e alla cultura, introducendo criteri come il benessere mentale, la sicurezza percepita, la qualità dell’alimentazione e il bilanciamento tra lavoro e vita privata (work-life balance). Sulla base dei punteggi ottenuti, le città vengono suddivise in tre fasce – oro, argento e bronzo. Le 31 “città d’oro” (Gold cities) rappresentano l’élite globale, distribuite in ogni continente. “Non esiste una città perfetta che garantisca la felicità a tutti i suoi abitanti”, sottolineano gli autori del rapporto. “Tuttavia, alcune città dimostrano una notevole intelligenza nell’elaborare politiche urbane efficaci e nel monitorarne costantemente i risultati. I dati parlano chiaro”.

La Top 5

  1. Copenaghen, Danimarca: Con i suoi 662.000 abitanti, la capitale danese si conferma al primo posto grazie a un invidiabile equilibrio tra storia e modernità, e un’attenzione costante alla sostenibilità e al benessere. Il rapporto elogia la sua solida cultura dell’apprendimento (l’11% della popolazione è in formazione continua, l’86% parla almeno una lingua straniera, il 20% ha un master) che si traduce in dinamismo imprenditoriale (230,2 imprese ogni 1.000 abitanti) e redditi elevati (60% superiori alla media nazionale), senza sacrificare il tempo libero (settimana lavorativa media di 37 ore). Mobilità verde (69% degli spostamenti), ottima qualità dell’aria (PM10=17), 0,96 parchi per km² e un sistema sanitario universale (4,4 medici/1.000 ab.) con assistenza mentale avanzata (17,8% degli adulti coinvolti) incarnano la filosofia “hygge“. “La salute e il benessere sono i pilastri della vita quotidiana a Copenaghen”, conclude il rapporto.
  2. Zurigo, Svizzera: Nota per la sua prosperità economica (redditi medi +75% sulla media nazionale), la metropoli svizzera brilla anche per l’accesso all’istruzione (università top 50 globali, costi di studio accessibili – solo il 2,9% del reddito) e un sistema sanitario universale di altissimo livello (4,5 medici/1.000 ab., aspettativa di vita 83,8 anni). Eccelle nella mobilità sostenibile (74%), nella sicurezza stradale (0,07 incidenti mortali/10.000 ab.) e nella qualità dell’aria (PM10=16).
  3. Singapore: Definita un “faro globale di prosperità economica, governance e innovazione urbana”, la città-stato asiatica si distingue per visione a lungo termine ed efficienza. Vanta un’aspettativa di vita tra le più alte (83 anni), un sistema sanitario attento al benessere psicologico (15% degli adulti riceve cure mentali coordinate), una forte spinta sulla sostenibilità (0,62 parchi/km², 67% trasporti verdi) nonostante l’alta densità. Dinamismo economico (oltre 101 imprese/1.000 ab.), bassissima disoccupazione (2%) e altissima sicurezza (3,31 episodi di violenza pubblica/1.000 res.) completano il quadro.
  4. Aarhus, Danimarca: Seconda città danese, è un “esempio virtuoso di come salute pubblica, istruzione e sostenibilità possano tradursi in una qualità della vita eccellente”. Aarhus “mette la salute e il benessere dei cittadini al centro delle sue politiche”. Offre copertura sanitaria universale al 100%, aspettativa di vita di 81,3 anni, 4,4 medici/1.000 ab., settimana lavorativa di 37 ore. Forte l’investimento in formazione (11% in apprendimento permanente, 20% con master, 86% multilingue). Numerosi gli spazi verdi (1,35 parchi/km²), eccellente qualità dell’aria (PM10=17) e il 53% di mobilità sostenibile.
  5. Anversa, Belgio: La città belga affacciata sulla Schelda si distingue per l’attenzione a salute e formazione. Vanta una popolazione istruita (7% in apprendimento continuo, ~25% con master) e in buona salute, con un’aspettativa di vita di 81,2 anni e un accesso ai servizi sanitari tra i migliori d’Europa (99% con assicurazione sanitaria, 6 medici/1.000 ab.).

Queste prime cinque posizioni, tutte appartenenti alla categoria “Gold”, dimostrano come la “felicità urbana” sia un complesso equilibrio tra efficienza economica, welfare, sostenibilità ambientale, sicurezza e, sempre più, un’attenzione integrata alla salute fisica e mentale dei cittadini.

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