Putin alla prova della pace: guardiamo le posizioni in campo e le prospettive dell’Ucraina

  • Postato il 19 agosto 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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Ora che Stati Uniti ed Europa la pensano allo stesso modo che cosa risponderà Putin?

Un fatto è certo. Il capo del Cremlino non è riuscito a dividere il vecchio continente,  anzi è successo l’esatto contrario: i 27 paesi, i cosiddetti volenterosi, sono tutti per raggiungere la pace al più presto.

Forse sarà l’incontro trilaterale (Trump, Putin, Zelensky) a mettere fine al conflitto che divide Mosca da Kiev.

Ci sarà presto questo abbraccio, ma prima di cantare vittoria, dovremo procedere con i piedi di piombo.

In primo luogo, la tregua metterà il silenziatore  alle armi?

Una domanda senza risposta

Putin alla prova della pace: guardiamo le posizioni in campo e le prospettive dell’Ucraina, nella foto Meloni alla casa bianca
Putin alla prova della pace: guardiamo le posizioni in campo e le prospettive dell’Ucraina – Blitzquotidiano.it (foto ANSA)

È un interrogativo che per il momento non ha una risposta chiara. Ci si potrebbe arrivare anche se la guerra (in tono minore, probabilmente) dovesse continuare?

Sembra una scelta piuttosto improponibile, però è sempre sul tavolo delle trattative. “Se con Putin e Zelensky riusciremo a vederci al più presto, un accordo si potrà trovare quanto prima”, sostiene Trump. È un presidente americano molto accomodante quello dell’ultima ora.

Non è più sbruffone, rimane con i piedi in terra e usa parole dolci, come se fosse scoppiato un feeling improvviso. “Io amo gli ucraini, sono persone intelligenti e preparate, ma amo ugualmente i russi, un popolo che ha alle spalle una storia molto complicata”. “Siamo sicuri che sia Trump”, sottolinea qualcuno ironicamente?

Al dunque, sono ancora due i problemi da risolvere che non hanno trovato uno sbocco. Primo, fra tutti, quello dei territori che il Putin guerrafondaio vorrebbe accaparrarsi per i successi ottenuti dalla guerra. “I confini non si cambiano con la forza”, replica il leader ucraino.

Sul Donbass, Zelensky potrebbe cedere se la Russia concedesse qualche corrispettivo, ma sulla Crimea, il dialogo rischia di rompersi.

Do ut des con Putin

“Quando si vuole raggiungere un risultato, i contendenti dovranno cedere ognuno  qualcosa”, ritiene un alto esponente del Cremlino. Significa che il principio del do ut des è quanto mai attuale.

La sicurezza è l’altro problema. Qualcuno un Europa, Giorgia Meloni in testa, si appiglia all’articolo 5 del trattato europeo: si può capire che la Russia dica no all’ingresso dell’Ucraina nella Nato. Però, non può essere contro una proposta che appare comprensiva ed accettabile. Kiev rimarrebbe fuori dal contesto europeo pur se potrà chiedere aiuto a Bruxelles nel malaugurato caso che il Cremlino in futuro volesse ancora  una volta invadere l’Ucraina.

Subito pronti a intervenire, ma in che modo? Con un esercito disponibile  a trasferirsi a Kiev per respingere l’attacco russo? I leader del vecchio continente non sono uniti su questo punto, perché mandare i soldati a combattere su un suolo straniero vorrebbe dire guerra: stavolta si, assai pericolosa, per un allargamento del conflitto che potrebbe portare gravissime conseguenze.

Il solito Macron (che vuole sempre apparire a tutti i costi) si offre di capeggiare una missione di “peacekeeping”, ma i tedeschi gli rispondono subito no, facendogli subire un altro scacco.

Il compromesso su cui l’Italia continua ad insistere è quello di creare un ombrello su Kiev senza l’ingresso dell’Ucraina nella Nato, proposta sulla quale Putin non vuole aprire nessuna discussione.

Insomma, la via diplomatica è quella giusta, la stessa che la nostra premier invocò per prima subendo gli attacchi violenti della sinistra. “Saremo sempre più isolati e non conteremo più nulla in Europa”, dicevano i falchi dei dem.

Al contrario, è questa la strada migliore per arrivare ad un accordo con Zelensky pronto a ritornare al voto in Ucraina certo com’è dell’appoggio del suo popolo.

Le armi cesseranno finalmente di seminare strage e distruzione? I bombardamenti rimarranno solo un ricordo come le bombe e i missili? “Vogliamo una Striscia di pace”,  titola stamane a tutta pagina Il Riformista nella speranza che le guerre in Ucraina e in Medio Oriente finiranno prima di subito. Amen.

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Autore
Blitz

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