Puglia, allarme siccità nella Capitanata
- Postato il 3 giugno 2025
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Il Quotidiano del Sud
Puglia, allarme siccità nella Capitanata
Scatta l’allarme siccità nel distretto della Capitanata già ai primi di giugno. L’allerta lanciata da Coldiretti Puglia
È già allarme siccità nella Capitanata dove, già ad inizio giugno, sono previsti picchi delle temperature fino a 38 gradi: oggi a causa della mancanza di piogge dei mesi scorsi gli invasi trattengono complessivamente solo 109 milioni di metri cubi, pari al 33% di riempimento, cioè molto meno dei circa 180 milioni, che l’anno scorso, nonostante una distribuzione accorta, riuscirono a garantire acqua per le campagne solo ad inizio estate per poi destinare inevitabilmente le poche risorse rimaste al consumo potabile.
CAPITANATA, SCENARIO ALLARMANTE
A segnalare lo scenario allarmante e il grave deficit idrico è Coldiretti Puglia, sulla base dei dati Anbi, con gli invasi della Capitanata che registrano 67 milioni di metri cubi d’acqua in meno rispetto all’anno scorso. «L’incognita siccità pesa come un macigno sulle prossime campagne agricole che si prospettano pesanti e rischiano di frenare gli investimenti», denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo, sottolineando che «i volumi idrici trattenuti dalle dighe sono quasi la metà rispetto a quelli del 2024, l’anno peggiore per le disponibilità idriche nella regione».
L’ALLERTA DI COLDIRETTI PUGLIA
La principale fonte di approvvigionamento idrico del Tavoliere, seppur in territorio molisano, è la diga di Occhito, che ora contiene 74 milioni di metri cubi d’acqua, pari al 30% dei volumi di riempimento autorizzati, contro gli oltre 138 milioni dello scorso anno e di cui solo 36 milioni di metri cubi saranno utilizzabili per le varie finalità in quanto, sotto il limite dei 40 milioni di metri cubi le erogazioni saranno appannaggio quasi esclusivo dell’uso potabile.
LA DENUNCIA DI ALFONSO CAVALLO, COLDIRETTI PUGLIA
Rispetto agli accordi sottoscritti tra Molise e Puglia a partire dal 1978 è necessario, spiega Coldiretti Puglia, «imprimere un’accelerata al progetto che prevede la realizzazione di una condotta di 10 km per drenare acqua dall’invaso del Liscione fino all’invaso di Occhito. Il surplus di acqua invasato in diga e non utilizzato dal Molise potrebbe poi essere acquistato dalla Puglia, andando così a determinare un abbattimento dei costi per gli stessi utenti molisani, quindi un doppio beneficio per il Molise e un aiuto per il potabile e l’irriguo nelle due regioni limitrofe».
TARANTO, COSA FARE
Inoltre, in provincia di Taranto «è improcrastinabile riutilizzare l’impianto di sollevamento sul fiume Bradano con almeno due motopompe, per portare nella vasca di raccolta di contrada Girifalco a Ginosa almeno 300 It/sec e potenziare l’impianto di sollevamento sul fiume Tara, per complessivi 600 litri al secondo, necessari per alimentare il comprensorio di Massafra – Palagiano (rete ARIF 300 litri al secondo) e, tramite la condotta Paoloni sui territori di Castellaneta e Palagianello, attraverso il Casello 2 ed il Torrino piccolo (rete Consorzio e Stornara e Tara 300 300 litri al secondo), ma serve anche il ripristino dei pozzi di Palagianello, che possono complessivamente assicurare 100 It/sec, già attivati temporaneamente nel 2024».
BOCCATA D’OSSIGENO PER LA CAPITANATA, COME
Altra boccata d’ossigeno, aggiunge Coldiretti Puglia, può avvenire immettendo nella rete consortile «acqua reflua depurata per il riuso irriguo a servizio delle aree agricole», prodotta dai depuratori di acque reflue di Ginosa, Ginosa Marina e Castellaneta.
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