Prorogata la sperimentazione del riso Tea: la risposta della politica agli ecovandali

  • Postato il 6 luglio 2024
  • Di Il Foglio
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Prorogata la sperimentazione del riso Tea: la risposta della politica agli ecovandali

La risposta agli ecovandali che hanno distrutto le piantine di riso TEA in Lombardia è stata piuttosto veloce. È stato approvato infatti l’emendamento per prorogare la scadenza della sperimentazione in campo dal 31 dicembre di quest’anno al 31 dicembre 2025, permettendo così di riprendere a seminare, con un tempo congruo per raccogliere i risultati in campo. Non basta: l’emendamento approvato, presentato da Luca De Carlo, presidente della IX Commissione Senato - Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare, e dal vicepresidente Giorgio Maria Bergesio, prevede anche di ampliare il tipo di interventi genetici ammessi: non solo piante modificate per resistere a clima e parassiti, ma anche piante migliorate da un punto di vista qualitativo e nutrizionale, cioè migliorate dal punto di vista del prodotto alimentare ottenibile, come i pomodori cosiddetti biofortificati attualmente in studio, oltre a tutta una serie di nuovi prodotti pronti a essere valutati in campo aperto, come la vite di chardonnay resistente alla peronospora già presente in due campi sperimentali.
 


La cosa interessante è che per quel che  riguarda l’innovazione biotecnologica in agricoltura l’aria che tira sembra essere davvero cambiata: a parte i parlamentari, il governo, e persino un tradizionalista come il ministro Lollobrigida, hanno espresso il loro forte favore, dichiarando che la modifica genetica mirata mediante TEA è cruciale per rimettere al centro l’agricoltura. Più importante ancora, le tre maggior organizzazioni agricole italiane sono tutte concordi.
 

Il presidente di Coldiretti Prandini ha dichiarato che l’approvazione dell’emendamento è “un passo avanti importante per l’innovazione in agricoltura, che ci permette di coniugare tradizione e futuro per produrre di più e meglio”, Confagricoltura ha fatto eco affermando che l’emendamento “rappresenta un sostegno concreto a una sperimentazione fondamentale per l’agricoltura italiana” e Copagri ha ringraziato De Carlo e Bergesio “per il grande lavoro di sintesi effettuato, che ha portato, fra l’altro, alla fondamentale proroga di un anno per la sperimentazione in campo delle Tecniche di Evoluzione Assistita-Tea, strumenti fondamentali per ottenere produzioni vegetali in grado di rispondere in maniera adeguata alla scarsità idrica e a stress ambientali e biotici di particolare intensità”. Finalmente politica e produttori hanno deciso di dare una chance alla ricerca in biotecnologie agricole di questo paese; quello che tutta via fa impressione è il silenzio o peggio la condanna di coloro che affermano di voler il bene dell’ambiente.
 


Quelli che condannano l’uso degli agrofarmaci, quelli che sono preoccupati per i cambiamenti climatici, insomma la multiforme galassia ambiental-ecologista dov’è? Cosa aspettano a condannare chi distrugge la possibilità di trovare un modo per eliminare quanti più trattamenti possibili con concimi e fitofarmaci, di diminuire l’uso dell’acqua e della terra per scopi agricoli, di aumentare le qualità delle nostre produzioni? Presto detto: con la testa girata all’indietro, verso il passato, costoro non possono rinunciare al loro pregiudizio verso l’intervento sul genoma delle piante attuato con tecniche moderne invece che con quelle “antiche” che tanto ammirano, come l’incrocio e la mutagenesi casuale. Ancorati a un passato da cui espungono l’incubo della fame, delle malattie agrarie e della fatica sfibrante, vivono nei campi immaginari della loro fantasia, e non si accorgono che forse, per la prima volta da tantissimo tempo, il nostro paese può guardare un po’ più avanti e un po’ più lontano degli altri ad alcuni suoi bravissimi ricercatori.

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Autore
Il Foglio

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