Processo “Portosalvo”, omicidio Fortuna e Longo: 4 ergastoli, ma cadono due omicidi

  • Postato il 21 novembre 2025
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Processo “Portosalvo”, omicidio Fortuna e Longo: 4 ergastoli, ma cadono due omicidi

Vibo Valentia, il processo “Portosalvo” si chiude con quattro ergastoli per l’omicidio Fortuna e l’assassinio di Longo. Assoluzioni per Palumbo e Stanganello.


VIBO VALENTIA – Regge l’omicidio di Davide Fortuna e in parte quello di Mario Longo, ma non quelli di Massimo Stagnanello e soprattutto Michele Palumbo, nonché il tentato omicidio dei fratelli Bellissimo; e così quelle richieste di ergastolo avanzate dalla Dda di Catanzaro nei confronti degli imputati del Vibonese accusati di questi ultimi due gravi fatti di sangue si sono trasformate in assoluzioni «per non aver commesso il fatto». Questo l’esito del processo “Portosalvo” che vedeva al centro delle accuse una serie di delitti avvenuti tra il 2002 e il 2012 nel corso di una guerra di ’ndrangheta svoltasi a più riprese per il dominio del territorio di Vibo Valentia e della frazione Marina.

Guerra tra i clan Patania di Stefanaconi con la regia dei Mancuso di Limbadi da una parte – in particolare Pantaleone Mancuso alias “Luni Scarpuni” che ha sostenuto l’ordinario – e i Piscopisani affiancati dai Tripodi di Portosalvo dall’altra. Oggi pomeriggio, 21 novembre 2025, il gup del Tribunale di Catanzaro ha emesso la sentenza nei confronti degli imputati.

QUATTRO ERGASTOLI PER L’OMICIDIO DI DAVIDE FORTUNA E MARIO LONGO

Omicidio Davide Fortuna.  Per l’omicidio di Davide Fortuna, del 6 luglio 2012 sulla spiaggia di Vibo Marina, ergastolo per Francesco Alessandria, di Sorianello, (in linea con la richiesta della Dda); Salvatore Patania e Saverio Patania (anche per loro la Dda aveva chiesto il carcere a vita).

Omicidio Mario Longo. Per l’uccisione di Mario Longo, dell’1 aprile 2012 il gup ha inflitto la pena dell’ergastolo (per come richiesto dall’accusa) per Rosario Battaglia, alias “Sarino”, di Piscopio, e pronunciato sentenza assolutoria per Antonino Francesco Staropoli, di Vibo Marina, (il pm aveva chiesto 30 anni), quest’ultimo difeso dall’avvocato Salvatore Pronestì.

ASSOLUZIONI PER GLI OMICIDI STANGANELO E PALUMBO

Omicidio Stanganello. Per la lupara bianca di Massimiliano Stanganello, scomparso a Vibo Marina il 2 agosto 2008, le accuse non hanno retto nei confronti degli imputati: Angelo David, di Piscopio e Stefano Farfaglia, di San Gregorio d’Ippona (per loro la Dda aveva invocato 30 anni), Rosario Battaglia e Rosario Fiorillo (ergastolo richiesto).

Omicidio Palumbo. Nessun responsabile anche per l’uccisione di Michele Palumbo, referente del boss Pantaleone Mancuso nelle Marinate, avvenuto davanti casa, nella frazione a Longobardi, la sera dell’11 marzo 2012. Assolti infatti Salvatore Tripodi, considerato il vertice dell’omonimo clan, Rosario Fiorillo e Rosario Battaglia (quest’ultimo assistito dagli avvocati Walter Franzé e Salvatore Staiano): per tutti loro la Dda aveva chiesto il carcere a vita. Tripodi, tuttavia, rimedia una condanna a 12 solo per il reato di associazione mafiosa. 

ALTRE ASSOLUZIONI E CONDANNE MINORI

Il tentato omicidio dei fratelli Bellissimo. Per l’agguato  ai fratelli Rocco e Nicola Bellissimo, del 3 ottobre 2004, assoluzione per Battaglia mentre Michele Fiorillo (alias “Zarrillo”) sta sostenendo il giudizio ordinario.

Le altre condanne. Pena di 4 anni e 20 giorni per Nazzareno Patania.

I collaboratori di giustizia. Il gup ha inflitto poi 10 anni al pentito Giuseppe Comito, di Vibo Marina (9 anni la richiesta);  4 anni, 5 mesi e 20 giorni per Renato Marziano di Piscopio, (4 anni la richiesta), 10 anni di reclusione per Nicola Figliuzzi (8 anni la richiesta) e 8 anni per Raffaele Moscato, 8 anni di reclusione (8 anni). 

Le assoluzioni. Cadono le accuse infine per Nazzareno Felice, di Piscopio, (il pm aveva  invocato 12 anni); Gregorio Gasparro, di San Gregorio d’Ippona (12 anni la richiesta) per il tentato omicidio di Giuseppe Pugliese Carchedi, commesso a Vibo a febbraio del 2005. Il giovane venne poi ucciso sulla strada che conduce da Pizzo a Vibo Marina il 17 agosto 2006 e per quel fatto di sangue sono imputati Michele Fiorillo in ordinario, e Rosario Battaglia davanti al Tribunale dei Minori di Catanzaro (all’epoca era 17enne). Assoluzione anche per Giuseppe Patania (richiesta ergastolo) per l’omicidio Fortuna.

LA DIFESA

Gli imputati sono assistiti dagli avvocati penalisti Salvatore Pronestì, Walter Franzè, Salvatore Staiano, Nicola Cantafora, Diego Brancia, Francesco Muzzopappa, Alessandro Diddi, Antonia Nicolini, Alice Piperissa, Giovambattista Puteri, Sergio Tessitore, Patrizio Cuppari, Annalisa Pisano, Sergio Rotundo, Gabriella Riga, Gregorio Viscomi,  Giuseppe Bagnato, Valerio Vianello Accoretti,  Gregorio Viscomi, Valeria Maffei, Paride Scinica, Antonio Larussa, Maria Teresa Larobina.

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