Processo Grillo Jr, chiesti 9 anni per i quattro imputati per violenza sessuale di gruppo
- Postato il 1 luglio 2025
- Giustizia
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Non è stato un processo facile, ci siamo impegnati senza farci travolgere dalle emozioni. Tutti questi ragazzi e ragazze sono stati coinvolti in una vicenda più grande di loro per la quale hanno sofferto e stanno soffrendo”. Sono le parole del procuratore capo di Tempio Pausania Gregorio Capasso che poi ha formulato la richiesta di pena per gli imputati del processo per la violenza sessuale denunciata nell’estate 2019 da una studentessa nei confronti di Ciro Grillo (figlio di Beppe, fondatore del M5s), Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia. L’accusa ha chiesto 9 anni per tutti e quattro gli imputati con le attenuanti generiche e con le conseguenze accessorie. “Parliamo di sei ragazzi che allora avevano 19 anni. Due ragazze che hanno subito quel che hanno subito, quattro ragazzi che vivono comunque una situazione drammatica“.
La ricostruzione dell’accusa – La requisitoria è iniziata ieri. Per il procuratore la “versione” dei quattro imputati, ovvero che la ragazza fosse consenziente, “non regge” perché la “ricostruzione è incompatibile con la logica“. Secondo l’accusa la ricostruzione dei quattro giovani sarebbe anche “incompatibile” con le “testimonianze e il materiale” raccolto nel corso della inchiesta. I quattro sono accusati di avere violentato in gruppo, nel luglio 2029, la giovane donna in vacanza in Sardegna.
“La vittima” del presunto stupro di gruppo “non poteva esprimere il consenso” secondo l’accusa. “Che la ragazza e i ragazzi fosse brilli lo ammettono loro stessi. – ha sottolineato il procuratore – La giovane aveva consumato molto alcol durante tutta la serata per locali e poi nella casa in uso a Ciro Grillo dove ha bevuto un beverone preparato dai quattro contenente vodka e lemon soda. Era a digiuno tutto il giorno e anche la sera. A questo si aggiunge la stanchezza per la giornata e nottata trascorsa”.
Capasso mette in dubbio la sequenza dei rapporti sessuali, quello tra la giovane e Francesco Corsiglia prima in camera e poi in bagno sotto la doccia, che per l’imputato è avvenuta intorno alle 6 del mattino, e quella di gruppo che, per l’accusa, avviene sicuramente intorno alle 9. Sposta dunque la presunta violenza ad opera di Corsiglia intorno alle 7.30, smentendo ciò che sostengono da sempre gli imputati, ossia che la ragazza ha accompagnato l’imputato in auto a prendere delle sigarette tra il rapporto con lui e quello di gruppo.
La difesa – “Nessuno di noi ha mai approfittato di qualcuno o qualcosa. – ha affermato ieri Grillo- Ho studiato giurisprudenza proprio per questo processo, sono praticante avvocato, credo nella giustizia e vorrei continuare a crederci”.
“Ci aspettavamo una richiesta di condanna ad una pena molto elevata. Nella nostra discussione faremo rilevare tutti quelli che sono gli elementi che tolgono attendibilità alla persona offesa e le prove che ci sono sull’innocenza del mio assistito. Certamente non è finita qui, attenderemo poi il verdetto dei giudici, ma abbiamo tutte le frecce nel nostro arco per arrivare, speriamo, ad una conclusione positiva del processo” dice l’avvocato Gennaro Velle, che difende Francesco Corsiglia con la collega Antonella Cuccureddu.
La parte civile – “Come posso non immedesimarmi in un praticante che aspetta un figlio? Mi immedesimo in questo praticante prossimo padre, imputato, che dice con una certa umiltà: ‘Eravamo tutti consapevoli’. Ecco. Il problema di questo processo è che tutto è controvertibile. Quello che non è lo è, è che non tutti eravamo consapevoli perché c’era una persona che dormiva” dice Vincio Nardo, legale di parte civile della seconda ragazza presente nel residence in Costa Smeralda. Dopo prenderà la parola l’avvocata Giulia Bongiorno, legale di parte civile della giovane.
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