Caso Alessia Pifferi, accolta la richiesta di proroga per il deposito della perizia psichiatrica

  • Postato il 2 luglio 2025
  • Giustizia
  • Di Il Fatto Quotidiano
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La Corte di assise di appello di Milano ha accolto la richiesta di proroga dei periti e ha fissato tra due mesi il nuovo termine per la perizia psichiatrica di Alessia Pifferi, la 39enne condannata in primo grado all’ergastolo dopo aver lasciato morire di stenti la figlia Diana di 18 mesi nel luglio 2022. Gli esperti, nominati lo scorso febbraio nel corso del processo di secondo grado e incaricati di depositare un elaborato entro fine giugno, saranno quindi sentiti in aula il 24 settembre, mentre la sentenza potrebbe essere pronunciata il prossimo 22 ottobre.

Obiettivo dei periti, e dei giudici di secondo grado, è far luce su un eventuale “disturbo cognitivo” di cui potrebbe soffrire la donna, come ha sempre sostenuto la difesa. Una condizione già smentita nel processo di primo grado con la perizia psichiatrica firmata dallo psichiatra forense Elvezio Pirfo e la sentenza di fine pena mai.

Il processo è stato oggetto di numerose polemiche per la richiesta di rinvio a giudizio dei cinque psicologi e dell’avvocata Alessia Pontenani, accusati di aver contribuito a un “piano” per aiutare la donna a sviare le indagini e far credere al perito nominato dalla Corte di assise che era “affetta da un ritardo mentale grave”.

Sulla decisione dei magistrati d’appello ha commentato fuori dall’aula anche la sorella Viviana: “Se dichiarassero l’incapacità non ci crederei. Il nostro cuore è spezzato a metà”. Poi le parole commosse sull’anniversario: “Tra poco sono tre anni. Quando vado in giro in questi giorni penso al caldo che fa e a una bambina da sola a nel lettino, mentre la mamma è fuori a divertirsi”.

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Il Fatto Quotidiano

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