Processione del Venerdì Santo a Savona, il vescovo Marino: “Il ricambio generazionale è essenziale ma la tradizione non va dimenticata”

  • Postato il 15 aprile 2025
  • 0 Copertina
  • Di Il Vostro Giornale
  • 3 Visualizzazioni
vescovo marino

Savona. Manca sempre meno (pioggia permettendo) alla tradizionale processione del Venerdì Santo che trasporterà Savona in un contesto storico di inizio 1800. Infatti nel 1810, l’allora vescovo di Savona, Monsignor Maggioli emanò il regolamento della processione dando vita all’evento come lo conosciamo oggi.

La processione è un evento di fede e devozione popolare, di tradizione e novità che, come sappiamo, si svolge ogni due anni. Un momento che unisce credenti e atei, legati da un filo resistente che dura da millenni, quello, appunto, della tradizione. E così di padre in figlio si è tramandato il ruolo del camallo o del comandante. Tutti indispensabili (insieme alle 800 persone tra volontari, soccorritori, autorità civili e religiose e corpi di sicurezza) per la riuscita di questo tradizionale evento che ogni savonese, ma non solo, aspetta.

“E’ un evento che tutti aspettiamo con ansia e gioia quello della processione del Venerdì Santo, della Passione e della morte di Gesù, sono sempre molto contento di partecipare come rappresentante della Chiesa ma anche come cittadino. E’ un momento anche di riflessione e preghiera.”, le parole a IVG del vescovo della diocesi Savona-Noli, Monsignor Calogero Marino.

Ma se da una parte il tempo scorre veloce (e senza troppi pensieri poiché certe cose ormai sono di routine) durante le preparazione della processione c’è un altrettanto tempo che avanza inesorabile ed è quello legato all’età anagrafica. Infatti è un tema che da sempre tiene banco tra gli oratori (oltre quello legato alle previsioni metereologiche), legato alla continuità negli anni e alla riuscita della processione: il ricambio generazionale dei portatori. E se da una parte la ricerca è uno stimolo, dall’altra desta preoccupazione, anche se nel corso degli ultimi anni molti giovani hanno preso confidenza con questo tipo di tradizione e l’hanno fatta propria.

Ricordiamo che la processione è organizzata dal Priorato Generale delle Confraternite di Savona centro, ovvero dalle sei confraternite, (Cristo Risorto, Santi Agostino e Monica, Santi Pietro e Caterina, SS. Trinità, Santi Giovanni Battista, Giovanni Evangelista e Petronilla e Nostra Signora di Castello) già esistenti nel Trecento, sul Priamar, proprietarie delle 15 casse lignee.

Sei confraternite che racchiudono un totale di circa 700 portatori tra new entry e colonne storiche. “Sono inoltre felice di sapere che anche quest’anno è una processione giovane, ragazzi che faranno parte dei portatori e altri che saranno comandanti. Il ricambio generazionale è essenziale. Voglio però sottolineare che questo non può voler dire dimenticare la tradizione. Ci deve essere un dialogo intergenerazionale tra giovani e anziani, ma questo vale per tutta la Chiesa e per tutta la società”.

“Credo che ci sia bisogno di non lavorare più a compartimenti stagni – sottolinea – bisogna lavorare insieme, con età diverse, sensibilità differenti e stili di vita non uguali. Don Tonino Bello riteneva che la convivialità delle differenze fosse un principio fondamentale della morale cristiana e della vita comunitaria. Ecco io credo molto in queste sue parole”.

“A mio parere ci vuole una società nella quale le differenze non si escludano a vicenda ma, anzi convivano insieme per il bene comune”, conclude il vescovo Marino.

Autore
Il Vostro Giornale

Potrebbero anche piacerti