Proba-3 e la prima eclisse di sole artificiale della storia

  • Postato il 20 giugno 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Generico giugno 2025

Nel giugno 2025 la missione Proba3 dell’Agenzia Spaziale Europea ha segnato un punto di svolta nella storia dell’astronomia e dell’ingegneria spaziale, riuscendo per la prima volta a generare un’eclissi solare artificiale direttamente nello spazio. Questo risultato è stato ottenuto grazie all’impiego di due microsatelliti progettati per volare in formazione estremamente precisa: uno agisce come occultatore, l’altro ospita un coronografo, ASPIICS, sviluppato dal Centre Spatial de Liège. I due satelliti sono separati da circa 150 metri e mantengono questa distanza con una precisione millimetrica grazie a un sistema sofisticato di metrologia che integra sensori laser, visivi, star tracker e tecnologie di navigazione satellitare GNSS. L’occultatore porta un disco metallico da 1,4 metri di diametro che, se perfettamente allineato, proietta un cono d’ombra di circa 8 centimetri esattamente sull’apertura da 5 centimetri del coronografo. Questo allineamento così delicato consente di oscurare completamente il disco solare, replicando così le condizioni di un’eclissi totale ma senza la dipendenza da eventi naturali rari e imprevedibili.

La missione sfrutta un’orbita altamente ellittica che porta i due satelliti fino a oltre 60.000 chilometri dalla Terra. È in questa fase di apogeo che l’eclissi artificiale viene realizzata, con una durata che può estendersi fino a sei ore per ogni orbita. Tali eventi sono programmati per ripetersi ogni 19,6 ore, offrendo una regolarità e una frequenza impossibili da ottenere con le eclissi naturali. Le prime immagini della corona solare ottenute durante questi allineamenti, acquisite tra fine marzo e aprile 2025 e pubblicate a giugno, mostrano strutture estremamente dettagliate: archi magnetici, filamenti coronali e protuberanze che rivelano la dinamica complessa del plasma solare. Le immagini sono state processate presso il Science Operations Centre dell’Osservatorio Reale del Belgio, dove vengono calibrate, filtrate e rese disponibili in open access per la comunità scientifica.

Oltre ad ASPIICS, la missione include anche lo strumento DARA per la misura dell’irradianza solare totale e lo strumento 3DEES per il monitoraggio delle particelle energetiche presenti nelle fasce di radiazione terrestre. Questi dati, combinati, costituiscono un importante database utile allo studio del meteo spaziale e dei suoi effetti sulle infrastrutture tecnologiche terrestri. I risultati della missione contribuiranno ad alimentare modelli fisico-matematici avanzati, come COCONUT, sviluppato all’interno del Virtual Space Weather Modelling Centre europeo, migliorando la capacità predittiva in ambito spaziale e la protezione di satelliti, reti elettriche e sistemi di comunicazione.

L’eclissi artificiale nello spazio non è soltanto una dimostrazione scientifica ma anche tecnologica: ha infatti dimostrato che l’Europa possiede oggi le capacità per orchestrare fenomeni celesti attraverso tecnologie autonome ad altissima precisione. Questo apre la strada a una nuova generazione di missioni spaziali che impiegheranno il volo in formazione per scopi avanzati, come l’osservazione di esopianeti tramite occultazioni controllate, l’interferometria ottica o radio e la rilevazione di onde gravitazionali. Proba3 rappresenta dunque non solo un successo nel campo dell’elioscienza, ma anche un salto quantico verso una nuova era dell’esplorazione spaziale, dove l’umanità non si limita più a osservare il cosmo, ma impara a replicarne e sfruttarne i fenomeni con precisione ingegneristica.

“#LigurianSpace” è la rubrica di IVG che tratta di spazio, scienze e tecnologie, a cura di Jonathan Roberts, chimico, divulgatore scientifico e fondatore di Pandascienza.eu. Clicca qui per leggere tutti gli articoli

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Il Vostro Giornale

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