Preso a pugni e sequestrato per un’ora a Molassana per aver picchiato una donna: assolti i due imputati

  • Postato il 29 gennaio 2025
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tribunale genova

Genova. Avrebbero difeso una donna picchiata e non sequestrato un uomo con metodi mafiosi, come sosteneva l’accusa. Per questo due genovesi, di 45 e 38 anni, originari di Reggio Calabria ma residenti nel quartiere di Molassana, sono stati assolti dai reati di lesioni e di sequestro di persona aggravati dal metodo mafioso, contestati dal pm Federico Manotti.

A pesare sulla decisione del collegio presieduto dal giudice Roberto Cascini (gli altri due giudici erano Riccardo Crucioli e Valentina Vinelli)  probabilmente il fatto che la vittima non si è costituita parte civile e nemmeno aveva denunciato i presunti aggressori.

I fatti risalgono al marzo del 2023. Secondo quanto avevano ricostruito dai poliziotti della squadra mobile all’origine dell’aggressione ci sarebbe stata la volontà da parte del 45enne A.F., difeso dall’avvocato Giulia Liberti, di dare una lezione alla vittima che aveva picchiato la compagna ed ex moglie dell’aggressore. Era stata la stessa donna a chiamare l’ex marito per raccontare quello che le era successo. Lui, si era presentato in un bar di via Piacenza dove si trovava il 44enne dicendogli: “Picchi le donne? Adesso prova a picchiare me”.

A.F., insieme all’amico B.D.P., difeso dall’avvocato Mario Iavicoli, dopo averlo picchiato avrebbero poi caricato l’aggredito su un’auto per portarlo in giro per la città per circa un’ora e riportarlo infine al bar dove era stato picchiato e poi dove è stato medicato. La vittima però aveva negato e poi fornito diverse versioni e, in assenza di denuncia e di testimoni, non ci sarebbe alcuna prova dei reati commessi, anche se le motivazioni della sentenza arriveranno tra due mesi

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Genova24

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