Potenza, toghe in fuga dal Tribunale

  • Postato il 13 settembre 2025
  • Notizie
  • Di Quotidiano del Sud
  • 1 Visualizzazioni

Il Quotidiano del Sud
Potenza, toghe in fuga dal Tribunale

Share

Tribunale Potenza, mancano 3 giudici su 7 al penale: impossibile comporre i collegi. Salta l’avvio del dibattimento del processo sui maltrattamenti al Cpr di Palazzo


POTENZA – Non ci sono più giudici per mandare avanti i processi pendenti davanti al Tribunale di Potenza. E tra i primi dibattimenti a saltare c’è quello sui maltrattamenti del Centro per i rimpatri di Palazzo San Gervasio.

TRIBUNALE POTENZA, NON CI SONO GIUDICI


A constatarlo, ieri, venerdì 12 settembre, sono stati i difensori dei 18 imputati, che a maggio dell’anno scorso di sono visti rinviare a giudizio. Più le parti offese con i relativi legali e il pubblico accorso al primo piano del Palazzo di giustizia del capoluogo per assistere a un’udienza particolarmente attesa.
Il presidente del collegio B del Tribunale, Valentina Rossi, non ha usato mezzi termini per spiegare la situazione. Dopo la partenza di alcuni suoi colleghi, infatti, per completare il collegio presentatosi in udienza era stato necessario il prestito di un giudice del Tribunale del riesame e di un magistrato onorario in servizio nella sezione civile.

TRIBUNALE POTENZA, ROSSI, NON USA MEZZI TERMINI


Il risultato è stato che entrambi si sono rivelati incompatibili con la trattazione della causa. Il primo, infatti, si era già occupato di arresti e sequestri disposti durante le indagini sul caso Cpr. Mentre il secondo ha trattato diversi ricorsi di ospiti del centro contro i relativi decreti di espulsione.

MALTRATTAMENTI CPR SALTA UDIENZA, RINVIO AL 9 OTTOBRE


Le parti si sono date appuntamento per una nuova udienza il 9 ottobre. Ma non è ancora chiaro se si riusciranno a trovare altri due giudici non incompatibili per completare il collegio.
Dei sette magistrati originari della sezione penale, d’altronde, ne restano solo quattro. Non per niente in queste prime udienze dal ritorno dalle ferie sono stati diversi i processi rinviati senza compiere ulteriori attività al 2026. Quando dovrebbero essere in servizio i rinforzi attesi per dicembre. E molti altri ancora sono destinati a essere rinviati anche nelle prossime settimane .

L’INCHIESTA SUI MALTRATTAMENTI AL CPR


L’inchiesta sui maltrattamenti nel Cpr di Palazzo ha preso di mira un presunto coagulo di interessi al suo interno.
Stando a quanto accertato dagli investigatori chi dava problemi veniva sottoposto a trattamenti sanitari forzati che di norma andrebbero approvati dal sindaco del comune in cui vengono effettuati. Veniva immobilizzato, innanzitutto, e poi riempito di psicofarmaci somministrati «off label», al di fuori dell’impiego autorizzato. Col risultato che su 35 vittime accertate in 6 avrebbero sviluppato una dipendenza da queste sostanze.

LE ACCUSE


Tra le accuse si parla di falso in atto pubblico per le ricette taroccate che sarebbero state utilizzate per rifornire l’ambulatorio del Cpr di benzodiazepine da utilizzare per sedare gli ospiti più irrequieti. E poi ancora di calunnia e truffa aggravata ai danni dello Stato.
Un secondo filone d’indagine ha preso di mira gli incarichi legali affidati dagli ospiti della struttura, immigrati di varie nazionalità, per difendersi dai decreti di espulsione emessi nei loro confronti. Incarichi generalmente remunerati con i fondi statali per il gratuito patrocinio che sarebbero stati pilotati a favore di alcuni avvocati.

Share

Il Quotidiano del Sud.
Potenza, toghe in fuga dal Tribunale

Autore
Quotidiano del Sud

Potrebbero anche piacerti