Potenza, Parata dei Turchi, scontro aperto sul “doppio turbante”

  • Postato il 20 maggio 2025
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Potenza, Parata dei Turchi, scontro aperto sul “doppio turbante”

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Potenza, si alza lo scontro sull’immissione di un altro capo alla storica Parata dei Turchi, il Visir oltre al Civuddin. Telesca e Falotico nella bufera. Vigilante e Fanelli contestano il Visir


L’immissione di un ulteriore capo dei Turchi nella Storica Parata – il Visir oltre al canonico Civuddin, infilato dall’assessore alla Cultura Roberto Falotico per risolvere un problema di attribuzione della parte – è oggetto di critiche amare e nette contro l’amministrazione comunale.

PARATA DEI TURCHI E VISIR, VIGILANTE: È UNA RIEVOCAZIONE STORICA REGOLATA


Dice Antonio Vigilante, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio: «La Parata dei Turchi non è una trovata creativa dell’assessore di turno. È una rievocazione storica, solenne e condivisa, regolata da un disciplinare approvato con Delibera del Consiglio Comunale n. 120 del 2011. Un atto che ne tutela la struttura narrativa, la coerenza culturale e il valore simbolico per l’intera comunità potentina. Oggi, quel disciplinare è stato platealmente ignorato».

L’ATTACCO A FALOTICO


«L’assessore Falotico – prosegue – ha scelto di gestire la Parata in totale autonomia, escludendo il Comitato Tecnico-Scientifico, organo preposto a garantire la qualità storica e culturale dell’evento. Nessuna condivisione, nessun confronto, nessuna trasparenza. Solo scelte imposte, unilaterali e scollegate dallo spirito dell’iniziativa. Emblematica è l’introduzione arbitraria di un secondo “Ciuvuddin”, personaggio che il disciplinare prevede in forma unica e ben definita. Dopo aver tentato un colpo di mano per modificarne il figurante storico, l’assessore ha inserito una seconda versione della figura, snaturando la narrazione ufficiale della Parata senza alcuna approvazione del consiglio comunale. Non è folklore, è una forzatura politica. Non è valorizzazione della tradizione, è gestione clientelare della cultura. Una manifestazione che appartiene all’identità profonda di Potenza è stata trasformata in un palcoscenico personale, nel silenzio complice dell’Amministrazione».

LA PARATA DEI TURCHI, «DEVE TORNARE UN RITO COSTRUITO NEL RISPETTO DELLE REGOLE»


«La Parata dei Turchi deve tornare a essere ciò che è sempre stata: un rito collettivo, costruito nel rispetto delle regole, non piegato agli umori o agli interessi del momento. Chi ha l’onore e la responsabilità di guidare la cultura cittadina dovrebbe essere il primo a rispettarne le regole», conclude Vigilante.

FANELLI: «NON È UN TEATRO DI COMPENSAZIONE TRA AMICI»


Gli dà manforte Francesco Fanelli (FdI), consigliere comunale d’opposizione (e regionale di maggioranza): «La Parata è simbolo identitario della città di Potenza, un appuntamento che unisce la comunità nel segno della storia e del sentimento popolare. Per questo, non può e non deve essere teatro di compensazioni tra amici».
«Spiace constatare – sostiene – che, a pochi giorni dalla sua celebrazione, il dibattito si sia concentrato su scelte poco trasparenti e decisamente discutibili, come la “replica” della figura del cosiddetto Civuddin. Siamo di fronte all’ennesimo tentativo di compensare tensioni interne attraverso logiche personalistiche, a scapito della narrazione autentica che la città aspetta. Non è questa la direzione che Potenza merita. Dopo quasi un anno dal suo insediamento, ci aspettiamo dall’Amministrazione comunale una programmazione seria, una visione chiara per il futuro della città e un impegno concreto sui temi che davvero contano: giovani, decoro urbano, servizi».
«La comunità – conclude Fanelli – ha bisogno di scelte coraggiose, non di improvvisazioni e teatrini. Basta distrazioni, è tempo di amministrare davvero».

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