Potenza comunali 2024, per le spese elettorali bocciata una lista

  • Postato il 10 marzo 2025
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Potenza comunali 2024, per le spese elettorali bocciata una lista

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Alle scorse comunali tredici liste su 17 hanno dichiarato di non aver effettuato alcun tipo di esborso per propaganda elettorale


BACCHETTATA una delle liste che ha sostenuto, nelle passate comunali, la vittoriosa candidatura a sindaco di Vincenzo Telesca. Promosse tutte le altre, per quanto la dichiarazione di non aver sostenuto spese di propaganda da parte di 13 liste delle 17 che hanno partecipato alla competizione lasci qualche dubbio sul rispetto, sostanziale, degli obblighi di trasparenza in materia.

COMUNALI 2024, IL VERDETTO DELLA CORTE DEI CONTI


È questo il verdetto della sezione di controllo della Corte dei conti della Basilicata sulle «spese elettorali e le relative fonti di finanziamento rendicontate dalle formazioni politiche che hanno preso parte alle consultazioni 2024 per il rinnovo degli organi elettivi comunali».


Il collegio presieduto da Elisabetta Midena, e completato da Lorenzo Gattoni e Antonella Romanelli, ha accertato il rispetto da parte delle 17 formazioni che hanno partecipato alla competizione del limite massimo di spesa ammissibile: 56.800 euro, pari a un euro per ognuno degli elettori iscritti nelle apposite liste comunali.

COMUNALI, IRREGOLARITÀ DI RENDICONTO IN UN SINGOLO CASO


In un singolo caso, tuttavia, «il collegio ha dichiarato l’irregolarità del rendiconto per mancata produzione della documentazione (fatture, bonifici, quietanze, altro) comprovante che le spese indicate fossero state effettivamente sostenute».
Si tratta del rendiconto della lista “Insieme per Potenza – La Grande Lucania”, che ha sostenuto la candidatura a sindaco di Telesca assieme a Basilicata casa comune, Potenza democratica, Uniamoci per Potenza e Potenza prima.

RILEVATA ASSENZA DI GIUSTIFICATIVI


I giudici contabili hanno rilevato, in particolare, l’assenza di giustificativi rispetto a 2.100 euro di spese dichiarate, relative «alla produzione, all’acquisto o all’affitto di materiali e di mezzi per la propaganda».
Nella sua relazione la Corte spiega di aver anche chiesto un’«integrazione documentale» al rappresentante della lista, Gaetano Fierro. Quest’ultimo, però, non avrebbe prodotto la documentazione richiesta, «limitandosi ad operare la seguente specificazione relativa alle sole fonti di finanziamento esterne: “a totale rettifica di quanto comunicato con nostra pec del 4 settembre 2024 (dichiarazione e rendiconto definitivo), di non aver ricevuto finanziamenti da parte di terzi e che, rispetto alla propaganda elettorale, non sono state effettuate operazione per la raccolta di fondi”.» Di qui la dichiarazione di irregolarità del rendiconto della lista, che potrebbe portare a una sanzione pecuniaria «da lire dieci milioni a lire cento milioni». Vale a dire tra 5 e 50mila euro.

LE LISTE CHE DICHIARANO DI NON AVER SOSTENUTO SPESE


Delle 17 liste che hanno partecipato alla competizione elettorale sono diverse quelle che hanno dichiarato di non aver sostenuto spese di propaganda.
In particolare 6 delle 7 liste che hanno sostenuto la candidatura a sindaco di Francesco Fanelli: Noi Moderati, Fratelli d’Italia, Lega, Amiamo Potenza, Fanelli sindaco, e Orgoglio lucano. Più le tre liste che hanno sostenuto la corsa alla fascia tricolore di Pierluigi Smaldone: Movimento 5 stelle, Potenza ritorna e Città Nuova. Poi ci sono 3 delle 5 liste che hanno sostenuto Telesca: Uniamoci per Potenza, Potenza dei cittadini e Potenza prima.

Infine c’è la lista indipendente Forza del Popolo, che ha sostenuto la candidatura a sindaco di Maria Grazia Marino.
Hanno dichiarato spese di propaganda, oltre a Insieme per Potenza – La Grande Lucania: Forza Italia, che ha sostenuto la candidatura di Fanelli, per 998 euro; Basilicata casa comune, che ha sostenuto la candidatura di Telesca, per 1.999 euro; e Basilicata possibile, che ha sostenuto la candidatura a sindaco di Francesco Giuzio per 2.694 euro.

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