Ponte sullo Stretto, la guerra dei sondaggi

  • Postato il 24 agosto 2025
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Ponte sullo Stretto, la guerra dei sondaggi

Render Ponte sullo stretto

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Secondo Lab21 il Ponte sullo Stretto è da realizzare per il 62,4% degli italiani ma una rilevazione Demos invece capovolge il dato con solo il 28% di favorevoli: due sondaggi, un tema, due risultati opposti


GLI italiani proprio non si riesce a capire se il Ponte sullo Stretto lo vogliano oppure no. Complice di questa incertezza il ricorrersi dei sondaggi che sono capaci di contraddirsi anche a distanza di poche settimane.
L’ultimo arrivato è quello di ieri realizzato per Affaritaliani da Roberto Baldassari, direttore generale dell’istituto Lab21. Secondo l’istituto di ricerca e analisi demoscopica, la maggioranza assoluta degli italiani, pari al 62,4%, è favorevole alla costruzione del Ponte sullo Stretto. Contrario all’opera solo il 37,6% del campione degli intervistati.

La principale motivazione emersa a favore dell’opera è la riduzione dei tempi di viaggio e il miglioramento del collegamento della Sicilia con il resto dell’Italia. È possibile immaginare che su questo punto convergano le considerazioni dei vacanzieri che temono le code agli imbarchi di Villa San Giovanni e Messina; anche se il protocollo, rinnovato dai comuni delle due sponde con le compagnie di navigazione, ha significativamente ridotto le congestioni del traffico anche nei giorni da bollino rosso. I maggiori dubbi sulla mega infrastruttura, invece, riguardano i costi enormi e l’incertezza dei finanziamenti; immediatamente dopo, a turbare gli intervistati, appaiono le conseguenze dell’impatto ambientale.

«Possiamo affermare che vengono zittiti da questi dati tutti quelli della solita litania del no a tutto. Noi siamo aperti alla discussione con chiunque invece abbia spunti o critiche costruttive», ha commentato il sottosegretario con delega al Cipess, Alessandro Morelli.

SONDAGGI SUL PONTE SULLO STRETTO, IL DATO DEMOS

Secondo un’analisi effettuata da Demos, su 1009 intervistati a maggio 2025, il consenso verso la “grande opera” è tutt’altro che maggioritario: solo il 28% degli italiani, meno di un italiano su tre, si dichiara favorevole alla realizzazione. La percentuale cresce leggermente fino al 35% per i cittadini del Sud e delle Isole.

La divisione più profonda e significativa, però, si manifesta lungo le linee degli schieramenti politici, piuttosto che quelle geografiche. Il progetto – su questo convergono quasi tutti i sondaggi – infatti, trova il suo principale sostegno nella base elettorale dei partiti al governo, Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.
Risultati non molto diversi, insomma, da quelli ottenuti da Geomagazine nel novembre 2023, appena quattro mesi dopo la riattivazione del progetto avvenuta con il dl. 35 nel giugno dello stesso anno. In quell’occasione, con l’accelerazione impressa dal governo Meloni, il tema era già divenuto caldo e il 66,1% degli intervistati si era dichiarato contrario alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, mentre solo il 29,9% si era detto favorevole.

Secondo il dato di marzo 2023 riportato da You Trend, ed effettuato su un campione di 811 persone, si fermavano al 42% sia i pro che i contro.
Infine, volendo tornare ancora più indietro nel tempo, nel 2018 Il Sole24 ore segnalava un sentimento generale di poco differente con il 53% dei cittadini di allora convinti che l’opera doveva essere fermata e il 30% che la considerava invece indispensabile.

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