Ponte sullo Stretto, la corsa contro il tempo di Salvini

  • Postato il 27 ottobre 2025
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Ponte sullo Stretto, la corsa contro il tempo di Salvini

Ponte sullo Stretto, il ministro Matteo Savini è sicuro: «Entro martedì daremo tutte le risposte alla Corte dei conti». Bonelli di Avs: «Non si tratta di cavilli ma di criticità insuperabili»


UNA corsa contro il tempo è quella che sta affrontando il Ponte sullo Stretto, perché sul suo progetto il governo è impegnato a rispondere alle richieste di integrazioni avanzate dalla Corte dei Conti, chiamata a decidere sulla conformità dell’iter burocratico.
Tutti gli sforzi, dunque, convergono su questo imminente obiettivo, tanto che quella di ieri, domenica 26 ottobre, è stata una domenica lavorativa anche per il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini che ha dichiarato: «Sono al lavoro anche questa mattina. Oggi è domenica, ho sentito i miei tecnici e siamo a lavoro per dare entro martedì tutte le risposte che la Corte dei Conti chiede, per avere un parere positivo mercoledì».

PONTE SULLO STRETTO, SCADENZA VICINISSIMA


E ha aggiunto il vicepremier: «Non voglio neanche pensare che qualcuno per motivi burocratici o cavilli fermi la più grande opera pubblica che in Occidente è in lavorazione».
Tuttavia, la scadenza è vicinissima perché il dossier sarà esaminato dall’ufficio centrale dell’organo costituzionale il prossimo mercoledì 29 ottobre. E proprio il deferimento alla sezione centrale della Corte dei conti da parte dell’Ufficio di controllo sugli atti del ministero dell’Economia e delle Finanze del medesimo organo, ha sollevato dubbi sulla legittimità della delibera con la quale il Cipess ha dato l’ok al progetto definitivo lo scorso agosto.

BONELLI, AVS: «NON SI TRATTA SOLO DI CAVILLI»


Sul Ponte sullo Stretto «non si tratta di cavilli, come vuole far credere Salvini, – afferma in una nota il deputato di Avs Angelo Bonelli – ma di questioni serie: l’assenza di una gara europea e di un piano economico che consenta allo Stato di rientrare di un finanziamento pubblico del 100%, pari a 15 miliardi di euro. Siamo davanti a un progetto con numeri privi di qualsiasi base analitica, che ipotizza un incremento del traffico dagli attuali 3 milioni di veicoli all’anno – oggi gestiti dai traghetti – a oltre 30 milioni con il ponte. Dati totalmente irrealistici, se pensiamo che il tunnel della Manica, che collega le due più grandi aree metropolitane d’Europa, Parigi e Londra, registra 10,7 milioni di passeggeri l’anno, di cui appena 3 milioni sono veicoli».
E precisa ancora Bonelli che «Non è un cavillo neanche il rispetto dei vincoli ambientali europei».

LE CRITICITÀ SOLLEVATE DALLA CORTE DEI CONTI


Le criticità sollevate dal giudice istruttore della Corte dei Conti «sono insuperabili e mettono in luce la spregiudicatezza con cui Salvini usa denaro pubblico: 15 miliardi per il ponte, mentre si tagliano fondi a metropolitane e trasporto pubblico locale», conclude Bonelli.
Salvini, invece, guarda con immutata fiducia al Ponte e legge come un successo già incassato il boom di candidature (3800 in 24 ore) arrivate sul portale del general contractor Webuild, il gruppo che realizzerà la mega opera e che ha già avviato la prima fase di selezione di figure professionali. «Il fatto – ha spiegato Salvini – che nelle prime 24 ore l’azienda che curerà i lavori abbia avuto 4 mila richieste di lavoro – di tecnici, di ingegneri, di operai, di maestranze – dice che il Ponte sullo stretto sarà un grande rilancio per l’Italia a livello nazionale».

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