Pnrr Salute, Calabria a rischio: «Servono controlli e trasparenza»

  • Postato il 14 settembre 2025
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Pnrr Salute, Calabria a rischio: «Servono controlli e trasparenza»

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Salute in Calabria. Dall’accesso alle cure ai controlli, fino al rischio inadempienza sul Pnrr in Calabria. La risposta del commissario Ue Oliver Varhelyi all’eurodeputato Sandro Ruotolo che aveva posto diverse questioni dopo la manifestazione del 10 maggio a Catanzaro


COSENZA – «Riconosciamo e condividiamo pienamente l’importanza del monitoraggio e della trasparenza nell’assegnazione e nell’utilizzo dei fondi dell’Unione europea». Chiude così la lettera di Oliver Varhelyi, commissario europeo per la Salute, indirizzata al parlamentare europeo Sandro Ruotolo (Pd-S&D). Una lettera di risposta ad una lunga comunicazione inviata dall’eurodeputato quattro giorni dopo la manifestazione per il diritto alla salute organizzata a Catanzaro il 10 maggio scorso.

SALUTE IN CALABRIA, IL DOCUMENTO DI VARHELYI

Un documento che, di fatto, ha messo nero su bianco le principali criticità del sistema sanitario calabrese: dall’accesso alle cure fino ai rischi di inadempienza sul Pnrr ad oggi sempre più concreti. Una lettera con richieste precise, riassunte in tre punti. Ruotolo aveva chiesto un «monitoraggio rafforzato» sull’uso dei fondi Ue per la sanità calabrese, la promozione di un’iniziativa straordinaria per «supportare la capacità amministrativa e garantire l’accesso universale alle cure essenziali» e, infine, di riferire in Parlamento Ue «sulle azioni che la Commissione intende intraprendere per assicurare che in tutte le Regioni europee, compresa la Calabria, sia garantito il diritto alla salute».

LE PAROLE DEL COMMISSARIO EUROPEO PER LA SALUTE


«L’accesso all’assistenza sanitaria – scrive Varhelyi – è uno dei principi del pilastro europeo dei diritti sociali, che costituisce un elemento chiave delle linee guida politiche della Commissione europea per il periodo 2024-2029». Necessario dunque garantire che «le esigenze sanitarie essenziali della popolazione siano soddisfatte e che eventuali ostacoli all’accesso siano prontamente affrontati».

SALUTE IN CALABRIA, GLI OSTACOLI, IL PRIMO RELATIVO AI CONTROLLI


Qui però sorge il primo ostacolo, quello relativo ai controlli da attuare. La responsabilità di «gestire e risolvere i problemi» spetta «alle autorità nazionali e regionali, che dovrebbero garantire l’accesso all’assistenza sanitaria su tutto il territorio italiano». Quello che può fare la Commissione è «sostenere le riforme degli Stati membri al fine di migliorare le prestazioni dei sistemi sanitari attraverso la condivisione delle conoscenze, l’assistenza tecnica, i finanziamenti e la consulenza politica».
Da questo punto di vista l’Italia «beneficia di consistenti opportunità di finanziamento dell’Ue a livello nazionale, compresi gli investimenti nell’ambito del Fondo per la ripresa e la resilienza, del Programma regionale Calabria 2021-2027 e del Programma nazionale Equità sanitaria 2021-2027, tutti volti a ridurre le disparità regionali nell’accesso all’assistenza sanitaria. L’Italia ha inoltre beneficiato dello strumento di assistenza tecnica, che sviluppa le capacità amministrative sulla base dell’interesse manifestato dagli Stati membri».

MONITORAGGI RAFFORZATI


Sui monitoraggi rafforzati non sembra esserci molto spazio. «Vorrei sottolineare – scrive il commissario europeo – che la gestione dei fondi dell’Ue è già soggetta a rigorosi meccanismi di monitoraggio. Per quanto riguarda il dispositivo per la ripresa e la resilienza, gli Stati membri hanno la responsabilità di garantire che l’attuazione dei loro piani sia conforme alle leggi dell’Unione e nazionali. Nel contesto del monitoraggio dell’attuazione del Pnrr italiano, la Commissione valuta tutte le tappe e gli obiettivi».

I SISTEMI DI CONTROLLO


Nulla da eccepire dunque, «ogni Stato membro ha l’obbligo di istituire un sistema di controllo nazionale per garantire la tutela degli interessi finanziari dell’Unione, il rispetto del diritto nazionale e dell’Ue e, in particolare, la prevenzione, l’individuazione e la correzione di frodi, corruzione e conflitti di interessi. La Commissione ha valutato i sistemi di controllo nazionali, analizza attentamente le dichiarazioni di gestione e le sintesi delle attività di audit nazionali fornite con ciascuna richiesta di pagamento e effettua propri audit dei sistemi per confermare l’adeguatezza dei sistemi di controllo nazionali».
Nei monitoraggi è compresa anche «l’attuazione dei programmi della politica di coesione attraverso riunioni del comitato di sorveglianza e riunioni tecniche periodiche che consentono di individuare potenziali problemi che potrebbero ostacolare l’attuazione e, se necessario, discutere possibili misure correttive».

SOSTENERE GLI STATI MEMBRI


L’obiettivo però resta quello di sostenere gli Stati membri «nella lotta contro la criminalità organizzata e l’infiltrazione criminale nell’economia legale. Nel 2026 la Commissione proporrà un quadro rinnovato sulla criminalità organizzata e continuerà a sostenere una più ampia applicazione dell’approccio amministrativo per consentire alle autorità locali e ad altre autorità amministrative di contrastare l’infiltrazione criminale».

IL COMMENTO DI SANDRO RUOTOLO E CARLO GUCCIONE

«In Calabria l’accesso all’assistenza sanitaria è ancora negato» scrivono Sandro Ruotolo e Carlo Guccione, componente della direzione nazionale del Pd. «Oltre 70mila calabresi sono costretti a curarsi fuori regione ogni anno. La Calabria rischia di perdere l’occasione offerta dal Pnrr. Nessuna casa e nessun ospedale di comunità è stata realizzata, forti ritardi si registrano sull’assistenza domiciliare integrata e la telemedicina, un vero fallimento del governatore Occhiuto».

IL TRENO DEL PNRR CHE RISCHIA DI SPARIRE


Il problema è proprio il treno del Pnrr che rischia di sparire. «Mancano nove mesi alla scadenza definitiva imposta dall’Europa: giugno 2026. E intanto registriamo notevoli ritardi. Non è stato avviato neanche il piano assunzionale di medici, oss, infermieri e tecnici e necessari per far funzionare le strutture sanitarie previste dal Pnrr ed evitare cattedrali nel deserto. Occhiuto con le sue dimissioni, ha messo a serio rischio centinaia di milioni di euro di fondi Ue per la costruzione di un sistema sanitario moderno, di prossimità e territoriale, vero tallone d’Achille della sanità calabrese».

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