Platinette, "non ho più il controllo di me stesso": due ictus, come sta ora
- Postato il 3 novembre 2025
- Spettacoli
- Di Libero Quotidiano
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Platinette, "non ho più il controllo di me stesso": due ictus, come sta ora
"Il mio cervello è come l'Emmenthal, ha grossi buchi e sono rimasti vivi tre neuroni che fanno il lavoro per gli altri cento miliardi di neuroni. Purtroppo non ho più il controllo di me stesso": Mauro Coruzzi, in arte Platinette, lo ha detto in un'intervista a Le Iene su Italia 1, tornando sul piccolo schermo dopo un lungo periodo di assenza. Il conduttore e speaker radiofonico, infatti, ha avuto diversi problemi di salute: prima l'ictus ischemico nel 2023 e poi l'ictus emorragico nel gennaio 2025. Proprio per questo oggi dice di essere "un miracolato, un sopravvissuto".
Parlando del suo primo evento ischemico, Platinette ha spiegato: "Pesavo 180 kg, mangiavo mezzo chilo di pasta e bevevo una bottiglia di Coca Cola da un litro e mezzo al giorno". Poi, ha aggiunto, c'era anche il fattore età: al momento del primo ictus aveva 68 anni. Dopo il primo ricovero all'ospedale Niguarda, dove ancora oggi viene seguito, Coruzzi era tornato a casa con 40 chili in meno e con molte facoltà linguistiche e motorie recuperate. Poi però c'è stato il secondo ictus, con emorragia, che ha colpito il lobo frontale incidendo in modo significativo sul linguaggio e sui movimenti. "Sono come un neonato", ha detto il conduttore. Sui suoi problemi oggi lavora costantemente grazie a fisioterapia e logopedia.
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Pur non stando ancora benissimo, Platinette non ha comunque perso la sua ironia. "Più che menomato mi sento impaurito soprattutto per la difficoltà nell'equilibrio che sto recuperando molto lentamente - ha detto - cammino con il bastone come una vecchia pazza e questo mi rende fragile", ha detto nella recente intervista al Corriere della Sera. Alla fine, inoltre, Platinette ha fatto un'ammissione: "Di certo non mi assolvo: sapevo che spingendo sull'acceleratore prima o poi vai a schiantarti. Ho fatto troppi lavori insieme, prima o poi lo stress si porta via tutto il resto".
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