PizzAut cambia menù: in arrivo anche i primi piatti
- Postato il 4 dicembre 2025
- Società
- Di Il Fatto Quotidiano
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PizzAut, il progetto di ristorazione che impiega persone autistiche a Cassina de’ Pecchi e Monza, aprirà dal 2026 un nuovo capitolo della propria attività: nei due locali arriveranno anche i primi piatti. La novità nasce da un accordo con Barilla, che fornirà attrezzature professionali per la preparazione e il servizio della pasta e sosterrà un percorso formativo dedicato ai lavoratori e alle lavoratrici con autismo, guidato dagli chef di Academia Barilla.
L’intesa, annunciata alla vigilia della Giornata internazionale delle persone con disabilità, prevede inoltre l’assunzione da parte dell’azienda di un giovane, che sarà impiegato in distacco presso il ristorante di Monza. Il gruppo già da un anno e mezzo dona materie prime a PizzAut per un totale che supera le due tonnellate e mezzo. Il progetto rientra nel percorso interno di diversity & inclusion, in particolare nel programma ThisAbility, che coinvolge dipendenti e iniziative rivolte a una maggiore accessibilità. Negli anni il gruppo ha avviato collaborazioni con associazioni come Dynamo Camp e Hackability e sostiene vari progetti di sensibilizzazione. La partnership con PizzAut rappresenta, nelle intenzioni, un’estensione di questo impegno.
Per PizzAut, che dal 2021 ha costruito un modello di ristorazione dedicato all’inserimento lavorativo di persone con autismo, PastAut è un ampliamento dell’offerta e delle competenze richieste ai lavoratori. Il fondatore, Nico Acampora, sottolinea che l’obiettivo resta quello di creare opportunità concrete e non solo simboliche. Resta da capire come la nuova proposta si integrerà nell’organizzazione quotidiana dei ristoranti, già strutturati per garantire processi chiari e mansioni adatte alle esigenze dei ragazzi. La formazione, prevista nelle prossime settimane, definirà tempi e modalità operative. L’accordo arriva in un momento in cui il tema dell’inclusione lavorativa delle persone autistiche è sempre più discusso, ma ancora poco praticato su larga scala: in Italia le stime parlano di centinaia di migliaia di persone nello spettro, ma con un tasso di occupazione molto basso. Progetti come PizzAut – e ora l’estensione con PastAut – contribuiscono a riportare il tema nell’agenda pubblica, pur restando iniziative circoscritte.
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