Più di 300 scuole aderiscono al modello “senza zaino”: dal vantaggio economico alla condivisione

  • Postato il 15 settembre 2025
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Sono più di 300 in Italia le scuole che hanno aderito al modello “senza zaino”, un approccio scolastico che ribalta le abitudini alle quali siamo da sempre abituati: niente più banchi, ma tavoli attorno ai quali si siedono 5-6 bambini; spariscono anche zaini e astucci personali, in modo tale che gli alunni possano condividere penne, matite e tutto il materiale di cui hanno bisogno. L’obiettivo di questo modello, infatti, è quello di guidare la crescita dei bambini in modo differente, indirizzandoli verso l’ospitalità, la responsabilità e soprattutto la condivisione. Questo modello, però, può incidere anche sull’economia delle singole famiglie, permettendo loro un significativo risparmio.

Dalla condivisione al risparmio economico

Al centro di questo modello c’è la comunità: al centro dei grandi tavoli, denominati “isole”, ogni bambino può disporre di un contenitore con matite, penne e tutto il materiale che può servire in classe. Quando si fanno dettati o compiti in classe, le maestre distribuiscono una matita per ciascun alunno, mentre in altri momenti i bambini attendono semplicemente il loro turno per utilizzare quello che serve. Questo particolare approccio alla scuola, inoltre, può rappresentare anche un’occasione di risparmio per le famiglie italiane, che in questo periodo dell’anno spendono decine di euro per rifornire i propri figli di tutto il materiale per la scuola.

Il modello prevede che i genitori, anziché acquistare quaderni, matite e pennarelli sempre nuovi, versino ogni anno una somma per l’acquisto dei materiali condivisi. Si esclude in questo modo anche l’acquisto dello zaino, che rappresenta la spesa più grossa nel budget familiare per la scuola. Secondo i dati raccolti da uno studio di Altroconsumo nel 2023, la spesa di cancelleria per un bambino durante la prima elementare era mediamente di 161 euro. Da allora è aumentata. Come è facile immaginare, questo modello si applica più facilmente alle scuole primarie, per via del minor numero di compiti a casa. Da poco, però, hanno iniziato ad aderire al modello anche alcune scuole medie, dove la difficoltà maggiore è quella di gestire libri e quaderni che sono essenziali per i compiti a casa.

Una classe elementare
Scuola, più di 300 scuole aderiscono al modello “senza zaino”: dal vantaggio economico alla condivisione (Fonte Ansa) – Blitz Quotidiano

Quello del “senza zaino” non è modello nuovo. La sua storia, infatti, è iniziata a Lucca nel 2002 grazie all’intuizione del dirigente Scolastico Marco Orsi, che voleva creare una scuola intesa come comunità basata su un modello pedagogico totalmente nuovo. Nel 2006, Orsi ha pubblicato “A scuola senza zaino”, un volume in cui venivano spiegate le basi di questo sistema. Nel 2003, diverse scuole primarie in Toscana hanno provato a sperimentare questo modello. Nel 2008, invece, l’Università di Firenze ha condotto una ricerca su questo modello: a quanto pare i bambini che seguono questo nuovo sistema scolastico sviluppano una miglior partecipazione ed empatia affettiva. Ad oggi, in tutte le regioni italiane c’è almeno un istituto che applica questo modello. Quelle con il maggior numero di istituti sono la Toscana, che ne ha 59, la Lombardia con 47 e il Piemonte e la Puglia entrambe con 39.

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Autore
Blitz

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