Pillole di salute: devo stare attento alla glicemia anche se non ho il diabete?
- Postato il 20 maggio 2025
- Lifestyle
- Di Blitz
- 1 Visualizzazioni

Molte persone pensano che la glicemia – cioè il livello di zuccheri nel sangue – sia una preoccupazione esclusiva di chi ha il diabete. Ma non è così. Anche chi non è diabetico dovrebbe prestare attenzione ai propri livelli glicemici, perché oscillazioni frequenti o valori troppo alti nel tempo possono avere conseguenze sulla salute, anche in assenza di una diagnosi conclamata.
Glicemia: non solo un problema per chi ha il diabete
Il glucosio è la principale fonte di energia per il nostro organismo, ma deve essere mantenuto entro limiti precisi. Quando la glicemia è costantemente elevata (iperglicemia), anche se non si raggiungono i valori per una diagnosi di diabete, si può parlare di prediabete o di una condizione nota come disregolazione glicemica.
Questo stato può durare anni senza sintomi evidenti, ma nel frattempo danneggia silenziosamente vasi sanguigni, cervello e organi vitali.
Cosa dicono gli studi scientifici
Uno studio pubblicato su The Lancet nel 2021 ha analizzato oltre 10.000 soggetti adulti sani e ha dimostrato che livelli di glicemia superiori alla media, anche se ancora entro i limiti “normali”, erano associati a un rischio maggiore di malattie cardiovascolari e declino cognitivo nei successivi 10 anni.
Un’altra ricerca del Joslin Diabetes Center di Boston, affiliato a Harvard, ha sottolineato come il controllo della glicemia anche nei soggetti non diabetici migliori sensibilmente i marker di infiammazione sistemica, rallenti l’invecchiamento cellulare e riduca il rischio di sindrome metabolica.
I segnali da non sottovalutare
Anche se non si è diabetici, ci sono sintomi e segnali che possono indicare una glicemia instabile:
- Stanchezza persistente, soprattutto dopo i pasti
- Sensazione di fame costante
- Difficoltà di concentrazione o “annebbiamento mentale”
- Mal di testa ricorrenti
- Picchi di energia seguiti da forti cali (come “crolli” di metà mattina o pomeriggio)
In presenza di questi segnali, può essere utile parlarne con il proprio medico ed effettuare una semplice misurazione della glicemia a digiuno, o ancora meglio un test chiamato curva glicemica o emoglobina glicata.
Alimentazione e stile di vita: i veri alleati
Controllare la glicemia non significa eliminare del tutto i carboidrati, ma scegliere quelli giusti e abbinarli in modo corretto. Ecco alcuni consigli pratici:
- Preferire carboidrati a basso indice glicemico: legumi, avena, pane integrale, patate dolci
- Accompagnare sempre i carboidrati con una fonte di proteine e grassi sani (es. olio extravergine, frutta secca, pesce)
- Evitare picchi glicemici: meglio pasti bilanciati e spuntini controllati piuttosto che digiuni prolungati seguiti da abbuffate
- Camminare 10-15 minuti dopo i pasti: una strategia semplice che aiuta a ridurre la glicemia post-prandiale
Glicemia e salute cerebrale
Un aspetto spesso trascurato è il legame tra glicemia e funzioni cognitive. Picchi ripetuti di glucosio nel sangue, anche in persone non diabetiche, sono stati associati a un maggiore rischio di sviluppare Alzheimer e altre forme di demenza.
Uno studio dell’Università del Wisconsin ha evidenziato come un’elevata variabilità glicemica possa influenzare negativamente la memoria a breve termine e aumentare il rischio di deterioramento cognitivo già in età medio-adulta.
Il consiglio del giorno: Anche se non hai il diabete, tieni d’occhio la tua glicemia: uno stile di vita equilibrato oggi può prevenire disturbi seri domani.
Bastano piccoli gesti quotidiani – come una colazione bilanciata, una passeggiata dopo pranzo o evitare zuccheri raffinati – per proteggere il tuo corpo (e il tuo cervello) dai danni della glicemia instabile.
L'articolo Pillole di salute: devo stare attento alla glicemia anche se non ho il diabete? proviene da Blitz quotidiano.