Pillole di salute: bere caffè istantaneo può aumentare (di molto) il rischio di perdere la vista
- Postato il 26 giugno 2025
- Lifestyle
- Di Blitz
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La degenerazione maculare legata all’età (AMD) è una patologia oculare cronica che colpisce la parte centrale della retina (la macula), compromettendo la visione nitida. È particolarmente diffusa tra le persone con più di 50 anni e, ad oggi, non esistono cure risolutive.
Uno studio pubblicato su Food Science & Nutrition ha analizzato i dati genetici e alimentari di oltre 500.000 persone nel Regno Unito e in Finlandia, trovando un legame tra la predisposizione genetica al consumo di caffè istantaneo e un rischio fino a sette volte maggiore di sviluppare AMD secca.
Caffè e degenerazione maculare: cosa dice lo studio
Pubblicato sulla rivista Food Science & Nutrition, lo studio condotto da un team internazionale guidato dalla dottoressa Siwei Liu dell’Università di Medicina di Hubei (Cina) ha indagato una possibile correlazione tra la genetica individuale, le abitudini alimentari (in particolare il tipo di caffè consumato) e l’incidenza di AMD secca.
I ricercatori hanno analizzato i dati genetici e di consumo di oltre 500.000 persone provenienti dalla UK Biobank, suddividendo i partecipanti in tre gruppi: consumatori di caffè decaffeinato, di caffè filtrato/macchinato e di caffè istantaneo.
Parallelamente, sono stati valutati i dati sulla prevalenza della AMD (sia secca che umida) provenienti dal database finlandese Finngen.
Il caffè istantaneo legato a un rischio sette volte maggiore
L’analisi ha messo in luce un dato sorprendente: i soggetti geneticamente predisposti al consumo di caffè solubile presentavano un rischio fino a sette volte più alto di sviluppare AMD secca rispetto a chi non beveva questa tipologia di caffè.
Secondo gli autori, questo legame potrebbe essere spiegato dalla combinazione tra fattori genetici e metabolici che influenzano sia la preferenza per il caffè solubile, sia la suscettibilità alla degenerazione della macula.
Importante sottolineare che nessuna correlazione è stata trovata tra il consumo di caffè (di qualsiasi tipo) e l’insorgenza di AMD umida, la forma meno diffusa ma più aggressiva della patologia.
Genetica e abitudini alimentari: verso una medicina più personalizzata
Oltre al legame con il caffè istantaneo, lo studio apre nuove prospettive nella prevenzione personalizzata delle malattie oculari. Come spiegato dalla dottoressa Liu, comprendere come i fattori genetici possano interagire con le scelte alimentari offre un’opportunità per sviluppare strategie su misura, basate sul profilo genetico del paziente.
Questa ricerca, infatti, si inserisce in un filone emergente che vede il DNA come guida per stili di vita più adatti alla nostra biologia, con potenziali benefici nella prevenzione non solo dell’AMD, ma di molte altre patologie croniche.
Serve cautela: ancora troppe le domande aperte
Nonostante i risultati interessanti, gli esperti invitano alla prudenza. Il dottor David Geffen, optometrista americano non coinvolto nello studio, ha commentato che, pur trattandosi di un’associazione significativa, non ci sono ancora prove sufficienti per raccomandare di smettere di bere caffè solubile.
Le criticità sollevate riguardano soprattutto:
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La quantità di caffè istantaneo consumata dai partecipanti.
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Il profilo socio-economico degli individui coinvolti.
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La presenza di altri fattori confondenti nello stile di vita.
In sintesi, non basta un singolo studio per modificare le linee guida, ma i dati raccolti rappresentano un primo segnale da non ignorare.
Caffè istantaneo: un prodotto da rivalutare?
Il caffè istantaneo, noto anche come caffè solubile, è tra le forme di caffè più consumate al mondo, per via della sua comodità e lunga conservazione. Tuttavia, è anche un prodotto altamente processato, spesso sottoposto a metodi industriali che ne alterano la composizione nutrizionale.
Il dottor Benjamin Bert, oftalmologo statunitense, ha sottolineato come questa ricerca si inserisca nel più ampio dibattito sui rischi per la salute legati ai cibi ultra-processati. In particolare, lo studio conferma l’importanza di distinguere tra caffè in polvere e caffè tradizionale, come quello macinato o filtrato, che non è stato associato ad alcun aumento del rischio.
Sempre più evidenze suggeriscono infatti che i processi industriali di trasformazione possano influenzare negativamente la qualità nutrizionale degli alimenti e, di conseguenza, la salute a lungo termine.
I consigli per proteggere la vista
In attesa di ulteriori conferme, il modo migliore per prevenire la degenerazione maculare resta l’adozione di uno stile di vita sano, con particolare attenzione alla dieta.
Diversi studi indicano che una alimentazione ricca di antiossidanti può avere un effetto protettivo sulla salute oculare. In particolare, si consiglia di:
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Consumare frutta e verdura a foglia verde ricche di luteina e zeaxantina.
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Integrare nella dieta acidi grassi omega-3, presenti in pesci come salmone e sgombro.
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Assumere adeguate quantità di zinco, vitamina C, vitamina E e beta-carotene.
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Evitare il fumo, l’obesità e la sedentarietà, tutti fattori associati all’aggravamento della AMD.
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