Approvato farmaco che può fermare l’HIV: previene il 99,9% delle infezioni
- Postato il 22 giugno 2025
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- Di Blitz
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Svolta epocale nella lotta contro l’HIV: arriva lenacapavir, un nuovo farmaco iniettabile appena approvato dalla FDA che promette di prevenire quasi totalmente le infezioni da HIV. Due somministrazioni l’anno, una protezione altissima, ma un costo che rischia di limitarne l’accesso.
Nel mezzo di un mondo che ancora combatte con le eredità di una delle epidemie più letali della storia moderna, una notizia scuote la comunità scientifica e sanitaria internazionale: è stato approvato un farmaco capace di prevenire oltre il 99,9% delle infezioni da HIV, il virus responsabile dell’AIDS. Si chiama lenacapavir, e il suo potenziale è così rivoluzionario che già si parla di “fine dell’epidemia” — almeno, per chi potrà permetterselo.
Un’iniezione ogni sei mesi per fermare l’HIV

La grande innovazione di lenacapavir non è solo nella sua efficacia, ma anche nella modalità di somministrazione. Al contrario di altre terapie profilattiche pre-esposizione (PreP), che richiedono l’assunzione quotidiana di compresse, lenacapavir viene iniettato solo due volte l’anno. Questo lo rende una delle opzioni più semplici da seguire e più comode per la popolazione a rischio.
La Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti ha concesso l’approvazione al farmaco dopo i risultati straordinari di uno studio clinico condotto tra Sudafrica e Uganda su oltre 2.100 donne e ragazze. Nessuna delle partecipanti trattate con lenacapavir ha contratto l’HIV durante il periodo di osservazione. Un dato che, da solo, basterebbe per parlare di rivoluzione.
HIV e AIDS: una pandemia che ha cambiato il mondo
Per capire la portata di questa scoperta, è necessario ricordare cosa ha significato — e significa ancora — l’HIV. Da quando il virus è stato identificato nei primi anni ’80, ha causato oltre 40 milioni di morti in tutto il mondo. L’AIDS, la sindrome da immunodeficienza acquisita provocata dall’HIV, ha segnato intere generazioni, decimato comunità e reso l’infezione una delle emergenze sanitarie globali più dure da combattere.
Negli ultimi anni, grazie alla diffusione della PreP e a una maggiore consapevolezza, i numeri sono migliorati. La mortalità legata all’HIV si è dimezzata. Ma in molte aree del mondo, soprattutto in Africa subsahariana, il virus continua a rappresentare una minaccia costante. Ed è proprio in questi contesti che un farmaco come lenacapavir potrebbe fare la differenza.
Come funziona lenacapavir e perché è così efficace
Lenacapavir appartiene a una nuova classe di farmaci antiretrovirali. Agisce inibendo il capside virale, ovvero la struttura che racchiude il materiale genetico del virus e che è fondamentale per il suo ciclo di vita e replicazione. Bloccando questa funzione, il farmaco impedisce al virus di infettare le cellule umane.
La sua azione a lungo termine consente di mantenere una protezione stabile contro l’infezione, riducendo di molto i margini di errore legati alla dimenticanza di assumere una compressa, come può succedere con le altre forme di PreP.
Il potenziale di questo farmaco è enorme. In uno scenario ideale, lenacapavir potrebbe diventare uno strumento chiave per eliminare quasi del tutto le nuove infezioni da HIV, specialmente tra le categorie più vulnerabili: giovani, donne, persone LGBTQ+, lavoratori del sesso, e chi vive in aree ad alta incidenza del virus.
Tuttavia, la realtà è ben più complessa. Il vero ostacolo, al momento, è il costo proibitivo del trattamento. Secondo le prime stime, una singola iniezione potrebbe costare tra 14.000 e 25.000 dollari. Considerando che ne servono due all’anno, il trattamento annuale supererebbe ampiamente i 20.000 dollari.
Una cifra insostenibile non solo per i sistemi sanitari dei Paesi a basso reddito, ma anche per molti cittadini statunitensi e europei. Per rendere il trattamento efficace su scala globale, sarà indispensabile rivedere i meccanismi di accesso e distribuzione, promuovendo accordi tra governi, organizzazioni non governative e case farmaceutiche.
Le parole degli esperti: una svolta, ma serve equità
“Questo è un momento storico nella lotta contro l’HIV,” ha dichiarato Daniel O’Day, CEO di Gilead Sciences, la casa farmaceutica che ha sviluppato il farmaco, aggiungendo che lenacapavir potrebbe rappresentare una svolta tanto attesa. Allo stesso tempo, l’UNAIDS ha invitato a mantenere alta l’attenzione sul tema dell’accessibilità: “Questa innovazione può salvare milioni di vite, ma solo se sarà resa disponibile per tutti coloro che ne hanno bisogno”, ha affermato Winnie Byanyima, direttrice esecutiva del programma delle Nazioni Unite contro l’AIDS.
La sfida ora è globale: democratizzare l’accesso al farmaco
Lenacapavir dimostra come la scienza abbia ormai raggiunto livelli altissimi nella prevenzione delle malattie infettive. Ma ciò che manca, ancora una volta, è un sistema capace di garantire equità. Se resta un privilegio per pochi, anche il farmaco più efficace del mondo fallisce la sua missione.
La sfida dei prossimi mesi sarà dunque politica e sociale prima ancora che medica: garantire che lenacapavir diventi una risorsa inclusiva, accessibile anche nei contesti più fragili, dove l’HIV continua a mietere vittime ogni giorno.
Cosa succede ora: scenari e prospettive future
L’approvazione della FDA è un primo passo. Nei prossimi mesi, altri enti regolatori — tra cui l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) — valuteranno il farmaco per la sua immissione sul mercato internazionale. Nel frattempo, le trattative tra Gilead e governi o assicurazioni private saranno determinanti per stabilire i modelli di distribuzione e i costi per i singoli Paesi.
In parallelo, sono già in corso ulteriori studi clinici per testare l’efficacia del farmaco su altre categorie della popolazione: uomini che fanno sesso con uomini, persone trans, consumatori di droghe iniettabili. Tutti gruppi ad alto rischio che, più di altri, potrebbero beneficiare di una profilassi così efficace e duratura.
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