Piccoli proprietari: “Su politiche abitative il modello Genova della giunta Salis fatto di contraddizioni e scelte punitive”

  • Postato il 8 settembre 2025
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salis pierobon

Genova. “La sindaca Silvia Salis ha presentato pubblicamente l’idea di un “Modello Genova”. Se questa formula fosse intesa come riferimento per le future politiche nazionali della casa, occorre allora interrogarsi sul significato reale di questo modello e sulle sue implicazioni. Ad oggi, quello che vediamo è che questo modello si fonda su scelte e dichiarazioni contraddittorie“.

A rilanciare il dibattito sulle politiche abitative è A.S.P.P.I., l’Associazione Sindacale Piccoli Proprietari Immobiliari che fa il punto sul tema dopo i primi 100 giorni della nuova amministrazione civica: “A livello comunale, la giunta Salis, dopo solo 40 giorni dal suo insediamento, ha aumentato l’IMU sui contratti a canone concordato, colpendo proprio la forma di locazione che più favorisce stabilità e accessibilità per le famiglie – sottolinea la Vicepresidente Nazionale Valentina Pierobon – Sul fronte degli affitti brevi, l’Assessore alla Casa Davide Patrone (PD) ha costruito la sua campagna elettorale sulla promessa di regolamentazioni comunali che sapeva impossibili; una volta eletto, ha dovuto riconoscere l’assenza di competenze del Comune, parlando ora della necessità di una legge nazionale e di un censimento degli immobili sfitti di cui non è chiara né la finalità né l’utilità concreta. Parallelamente, AVS ha offerto posizioni ancora più incoerenti: a livello comunale Genova ha sostenuto l’aumento dell’IMU, in Regione ha denunciato dopo due settimane la mancanza di disponibilità di case in affitto per i lavoratori, e a livello nazionale ha addirittura evocato la requisizione forzata degli immobili sfitti”.

Secondo i piccoli proprietari quindi questi elementi “Non delineano un modello, ma un mosaico disordinato di scelte punitive e annunci inconcludenti. Se fossero proiettati su scala nazionale, il risultato rischierebbe di essere opposto agli obiettivi dichiarati – continua A.S.P.P.I. – scoraggiare gli investimenti nella locazione stabile, ridurre l’offerta di alloggi, irrigidire il mercato immobiliare e indebolire la fiducia dei cittadini”.

“Per A.S.P.P.I., il punto è chiaro – aggiunge Pierobon – se Genova deve essere il laboratorio di un progetto politico nazionale, allora è doveroso interrogarsi su cosa realmente significhi questo “modello” e quali effetti produrrebbe sul Paese. Il tema della casa non può essere trattato con slogan o con misure contraddittorie. È necessario aprire un dibattito pubblico serio e responsabile su quale visione le forze politiche intendano proporre per il futuro delle politiche abitative in Italia”.

Ultima stoccata dell’Associazione riguarda le tempistiche urgenti per definire la questione delle aliquote IMU per il 2026. “La Sindaca Salis si è presa un impegno politico preciso – conclude Pierobon – avremmo lavorato subito dopo l’estate ad una rimodulazione al ribasso per il 2026. Il “quantum” non era stato definito ma comunichiamo fin da ora che non accetteremo proposte “simboliche” di riduzione. Bisognerà non solo tornare alle aliquote precedenti, che erano in vigore dal 2016, ma trovare soluzioni di riduzione ulteriore, per recuperare lo sfitto e favorire la re-immissione di nuovi immobili sul mercato della locazione privata. Solo così aumenterà l’offerta di case disponibili e di conseguenza si arriverà ad una graduale diminuzione dei canoni. Ogni altra scelta rappresenta un’inutile e dannosa retorica”.

Autore
Genova24

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