“Piccoli cuori umani battono in embrioni di maiali”, su Nature l’annuncio degli scienziati cinesi

  • Postato il 14 giugno 2025
  • Scienza
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Un piccolo cuore umano ha battuto per la prima volta in un embrione di maiale. Campeggia in primo piano sul sito di Nature la foto e l’articolo che annuncia un esperimento, durato complessivamente 21 giorni, annunciato a Hong Kong durante il convegno della Società Internazionale per la ricerca sulle cellule staminali (Isscr).

È il secondo organo che viene fatto sviluppare nell’embrione di un’altra specie: la prima volta era accaduto nel 2023 con il rene. Embrioni-chimera come questi rappresentano una nuova, possibile, via per trovare una soluzione alla carenza di organi umani per i trapianti e nello stesso tempo sono laboratori viventi per studiare meglio lo sviluppo degli organi umani e per sperimentare farmaci.

Esperimenti come questi vengono condotti sui maiali perché le dimensioni e l’anatomia dei loro organi sono paragonabili a quelle degli esseri umani. Per lo stesso motivo altri esperimenti cercano di ottenere maiali geneticamente modificati in modo che i loro organi possano essere trapiantati negli esseri umani senza rischio di rigetto. La comunità scientifica al momento non si pronuncia, in attesa di vedere i dati quando la ricerca sarà pubblicata su una rivista scientifica internazionale.

A condurre l’esperimento è stato il gruppo di Liangxue Lai, esperto di Biologia dello sviluppo dell’Istituto di Biomedicina dell’Accademia Cinese delle Scienze, a Guangzhou. Lo stesso ricercatore nel settembre 2023 aveva pubblicato i risultati dell’esperimento nel quale aveva fatto sviluppare un rene umano in un embrione di maiale, raggiungendo la sopravvivenza di un mese. Adesso ha voluto verificare se un risultato simile fosse possibile anche per il cuore.

Il gruppo di Lai ha riprogrammato cellule staminali umane dopo averle modificate con geni che prevengono la morte cellulare e favoriscono la crescita, allo scopo di rafforzarne la capacità di sopravvivere nell’organismo di un’altra specie. Hanno quindi generato embrioni di maiale nei quali sono stati eliminati due geni che svolgono un ruolo chiave nello sviluppo del cuore e, non appena gli embrioni hanno raggiunto lo stadio di una dozzina di cellule, hanno trasferito in essi le cellule staminali umane. Quindi gli embrioni sono stati fatti sviluppare in madri surrogate.

Gli embrioni chimera maiale-uomo non sono riusciti a sopravvivere oltre 21 giorni. I ricercatori hanno quindi analizzato il cuore umano nell’embrione-chimera, facilmente riconoscibile perché le cellule erano state evidenziate con un marcatore fluorescente. Hanno visto così che la crescita era stata analoga a quella del cuore negli embrioni umani allo stesso stadio di sviluppo. Resta però da capire quale fosse la proporzione delle cellule umane nel cuore dell’embrione. Nel rene la percentuale era compresa fra il 40% e il 60%. Questo è molto importante perché, in vista dei trapianti, è indispensabile che tutte le cellule del cuore siano umane per evitare reazioni di rigetto.

L’articolo su Nature

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