Piano salva Amt, l’ora del verdetto. I sindacati: “Risanamento? Non sulla pelle di lavoratori e utenti”
- Postato il 11 dicembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. È atteso per questo venerdì 12 dicembre il verdetto del tribunale civile di Genova che deve giudicare il piano di salvataggio proposto per l’azienda di trasporto pubblico Amt e quindi dare il via libera alla procedura di composizione negoziata della crisi, misura tesa a proteggere Amt dalle richieste dei creditori per almeno sei mesi.
L’udienza si è tenuta la scorsa settimana davanti al giudice Chiara Monteleone. Insieme agli avvocati Franco Vazio e Marco Arato e ai loro team – legali di Amt – a palazzo di giustizia era arrivato anche il direttore generale dell’azienda, Paolo Ravera, e il commercialista Giovanni Mottura, esperto nominato dalla Camera di Commercio, con i suoi collaboratori.
Gli avvocati e commercialisti si erano detti “ottimisti” e anche i vertici di Amt sono fiduciosi dell’esito: se la decisione sarà favorevole si potrà procedere con l’attuazione del piano di risanamento. Nello stesso arco di tempo durante il quale si estenderà la composizione negoziata della crisi, ovvero fino a giugno, dovrebbe andare in porto la ricapitalizzazione della società.
Uiltrasporti: “Non siano passeggeri e lavoratori a pagare scelte sbagliate”
Ieri si è tenuto un incontro tra sindacati di categoria del trasporto pubblico e Regione Liguria sul tema del salvataggio Amt, e poi con Città Metropolitana e Comune. Per la Uiltrasporti Liguria erano presenti: Gabriele Salvatori, segretario regionale Uiltrasporti Liguria e i funzionari Amos Pezzoli e Claudio D’Agostino. Per la Uil Liguria era presente in Città Metropolitana: Giuseppe Gulli, segretario confederale regionale con delega all’Area Metropolitana Genovese.
Nel corso dell’incontro con il presidente della Regione Liguria Marco Bucci e l’assessore regionale ai trasporti Marco Scajola è stata messa al centro la tematica dell’agenzia unica regionale per la quale occorreranno diversi passaggi istituzionali con il Comune di Genova e delle province di Imperia, Savona, La Spezia.
“Il presidente Bucci ha detto di essere pronto ad entrare come azionista in Amt Genova e di seguire il percorso anche con le altre aziende del Tpl degli altri territori – spiega Gabriele Salvatori, segretario regionale Uiltrasporti Liguria – un’azione necessaria per avere una mobilità regionale efficace ed efficiente proprio come dalle richieste avanzate negli anni da Uiltrasporti Liguria. Abbiamo anche appreso dell’impegno di istituire un fondino per garantire il turn over e l’abbattimento dei costi. Solo così si riuscirà a dare gambe e a efficentare il trasporto pubblico urbano ed extraurbano in tutta la Città Metropolitana genovese”.
In un quadro difficile da gestire, la Uil Liguria ha ribadito alcune proposte al vicesindaco di Città Metropolitana Simone Franceschi e all’assessore comunale di Genova Emilio Robotti. “Per quanto riguarda il servizio la Uil Liguria ha sottolineato le difficoltà vissute dai territori dell’entroterra sottoposti a continui disservizi nonostante la centralità del trasporto pubblico locale per la popolazione delle aree interne – chiude Giuseppe Gulli, segretario confederale regionale Uil Liguria con delega all’Area Metropolitana Genovese – occorre agire tempestivamente per mantenere un servizio sociale necessario per pendolari, studenti e per tutti i cittadini e garantire il diritto alla mobilità, salvaguardando i piccoli borghi che stentano a sopravvivere nell’entroterra. Lavoratori e cittadini non possono e non devono pagare le scelte sbagliate delle aziende e delle amministrazioni. Il trasporto pubblico locale deve garantire alla cittadinanza criteri di inclusività e socialità, diversamente non andrebbe contro alla sua missione”.
Usb: “Rischio che le misure impattino sul lavoro”
“La prospettiva è complessa, poiché le misure previste potrebbero avere un impatto significativo anche sul lavoro – scrive un altro sindacato, Usb – dovremo vigilare affinché non siano i lavoratori a pagare una crisi che non hanno causato”, sottolinea il sindacato.
“Il piano basato su un patrimonio netto negativo di 90 milioni di euro al 31 dicembre 2025, prevede azioni e obiettivi fino al 2029, anno di scadenza del contratto di servizio del trasporto urbano e secondo Usb “chiarisce alcune dinamiche dopo anni di polemiche, la questione tariffaria non è la principale causa, il calo dei passeggeri post-Covid, l’aumento dei costi energetici e dei beni, e soprattutto le responsabilità delle istituzioni locali e centrali hanno contribuito alla situazione. Dal 2020 al 2024 Amt ha svolto servizi aggiuntivi per 60 milioni di euro, coprendo ritardi dei finanziamenti pubblici per gli investimenti in corso. Il problema principale resta la carenza e l’incertezza delle risorse pubbliche per il tpl”.
“Alcune dipendono dagli enti locali – scrive il sindacato -, come ricapitalizzazione, ingresso di soci pubblici, revisione tariffe e contratti di servizio. Usb evidenzia che resta da verificare l’effettiva attuazione di questi impegni. Altre misure spettano ad Amt: un punto critico è la riduzione del personale, con –224 lavoratori previsti entro il 2029 (-90 autisti, -65 operai, -69 amministrativi/tecnici/quadri). Secondo Usb, questo comporterà rischi per il servizio e maggiori carichi di lavoro. Il piano punta anche all’efficientamento e all’aumento della produttività”.
14,3 milioni dalla Regione Liguria: stipendi fino a fine dicembre
La Regione Liguria, intanto, è stata autorizzata a concedere alla Città metropolitana di Genova 14,3 milioni come anticipazione delle risorse aggiuntive del Fondo nazionale trasporti per salvare l’azienda di trasporto pubblico locale Amt. L’anticipazione permetterà di garantire la liquidità necessaria al trasporto pubblico nell’area metropolitana genovese e di pagare gli stipendi dei lavoratori a fine dicembre.
La novità è prevista da un articolo collegato alle disposizioni finanziarie della riforma della sanità approvato ieri all’unanimità dal consiglio regionale della Liguria. “Il motivo per cui i 14,3 milioni ad Amt sono stati messi dentro la riforma della sanità è perché per pagare gli stipendi a fine dicembre bisogna che i fondi vengano stanziati entro metà dicembre – spiega il presidente della Regione Marco Bucci – non c’era altra possibilità se non approvare oggi l’articolo, una legge regionale separata non poteva essere fatta perché non c’erano i tempi tecnici nelle varie commissioni. Le risorse vengono anticipate dalla Regione perché non sono ancora arrivati i decreti dal Governo”.
Approvati due ordini del giorno presentati dal consigliere regionale Enrico Ioculano (Pd). Il primo impegna la Giunta Bucci “ad attivarsi in Conferenza Stato-Regioni per chiedere il ripristino integrale del Fondo nazionale Trasporti, l’adozione di misure compensative per le Regioni che presentano particolari criticità di equilibrio economico del Tpl e a presentare in sede di bilancio un pacchetto di interventi straordinari volto a rafforzare il Fondo unico dei trasporti regionale assicurando la continuità dei servizi essenziali”.
Il secondo impegna la Giunta regionale “a convocare un tavolo regionale con gli enti locali e i gestori del trasporto pubblico locale per affrontare il tema dei riparti del Fondo fra i diversi ambiti previsti dalla normativa regionale, ad acquisire, attraverso il tavolo gli elementi tecnici e finanziari necessari per valutare l’adeguatezza delle risorse attribuite ai singoli ambiti territoriali, a riferire alla commissione consiliare competente sugli esiti del tavolo e sulle eventuali iniziative che la Giunta riterrà opportuno assumere, anche in sede di programmazione finanziaria”.