Piano del verde, caos a Tursi: scontro Mascia Crivello sul rischio arboreo. Ambientalisti abbandonano l’aula

  • Postato il 24 marzo 2025
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Genova. Doveva essere la seduta di commissione per approfondire il testo del nuovo Piano del Verde, prima di passare all’eventuale approvazione da parte del Consiglio comunale, ma si è trasformata in un vero e proprio ring politico con attacchi incrociati sulle responsabilità politiche del “rischio arboreo”. Una seduta discesa nel caos, durante la quale i rappresentanti delle associazioni ambientaliste invitate come auditi hanno deciso di abbandonare l’aula.

Seduta partita subito col il fuoco di sbarramento delle opposizioni che hanno eccepito il fatto che nel testo della delibera mancavano i parere dei municipi, come previsto, e che i termini della presentazione di questi pareri fosse stato fissato in 10 giorni, tempistica prevista in casi di provvedimenti urgenti e non differibili. In particolare la consigliera della lista RossoVerdi, Francesca Ghio, ha evidenziato il fatto che la richiesta di avere il parere dei Municipi sia partita dopo il suo sollecito, avvenuto lo scorso giovedì 20, mentre la commissione era già stata fissata per oggi, 24 marzo. Con tempistiche quindi “impossibili” per le circoscrizioni. Oltre a ciò, nel documento presentato Filippo Bruzzone ha fatto notare l’assenza del parere – negativo della Consulta del Verde. Da qui la richiesta di sospendere i lavori e rimandare la commissione. Una richiesta rilanciata anche dai consiglieri Stefano Costa (Progetto al Centro), Claudio Villa e Davide Patrone (Partito Democratico). Cristina Lodi, oggi nel gruppo misto, ha anche ricordato come l’anno scorso era stata approvata la creazione di un Garante del verde, a cui, successivamente, non è mai stato dato un seguito.

L’opposizione ha chiesto quindi un parere alla segreteria generale del Comune di Genova sulla regolarità di questa procedura, parere arrivato dopo una breve sospensione della seduta e che ha confermato la regolarità delle procedure seguite. Ma le protesta dell’opposizione non si sono placate, anzi.  “Penso che la riduzione dei tempi rispetto a quella normale sia dovuta a un unico fattore, e cioè con l’ordinarietà dei tempi, con i 20 giorni, si andrebbe oltre rispetto all’ultimo consiglio che il Presidente del Consiglio Comunale ha deciso di fissare, si andrebbe oltre l’8 aprile – ha sottolineato Patrone, Pd – uindi la reale motivazione sottesa a questo dimezzamento dei tempi sta principalmente nel fatto che sono fsono previste le elezioni e che l’iter normale andrebbe a sforare rispetto alla possibilità del passaggio in aula e in consiglio comunale”. Da qui poi il rinnovo della richiesta di sospensione e rinvio dei lavori della commissione.

Successivamente l’intervento dell’assessore Mario Mascia, promotore del Piano del Verde. “L’urgenza rispetto a questa delibera è giustificata dalle ragioni che riguardano ovviamente la prossima chiusura del mandato e del ciclo – ha risposto l’assessore – Urgenza dovuta anche alla luce dei recenti accadimenti. Nel piano del verde c’è un piano di gestione del rischio arboreo. Quindi l’urgenza dal mio punto di vista si giustifica anche alla luce di questo. Chi mette i bastoni tra le ruote a questo piano del verde, tra l’altro in maniera del tutto immotivata, lo fa assumendosi la responsabilità politica di evitare fin da subito la possibilità che si metta a mano un piano comunale di gestione del rischio arboreo“.

Il riferimento ai tragici fatti di piazza Paolo Da Novi – dove una donna ha perso la vita a causa del crollo di una palma – connessa in qualche modo con la responsabilità politica di opporsi al piano del verde ha scatenato una dura reazione dell’opposizione, Crivello su tutti, che ha iniziato a rumoreggiare tra i banchi, gridando “vergogna” all’assessore. Assessore che ha proseguito l’intervento gettando però benzina sul fuoco “Crivello, si deve vergognare lei – ha aggiunto Mascia – perché con il sua modo di fare politica, con la P minuscola, lei ha consentito, tutti i disastri che si sono verificati, a partire da quelli che sono ancora più eclatanti della caduta degli alberi“. Affermazioni che hanno incendiato la Sala Rossa con lo stesso Crivello che ha stigmatizzato l’affermazione dell’assessore minacciando azioni legali per “tutelare la mia immagine”.

Nel frattempo, gli auditi presenti in aula, vale a dire i rappresentanti di Lega Ambiente, Italia Nostra, Genova contro il degrado, Circolo Nuova Ecologia, Nervi Basta Degrado, Ecoistituto Genova Reggio Emilia e Amici Parchi di Nervi, hanno deciso di abbandonare l’aula, dopo che gli era stato negata la possibilità di intervenire durante la discussione tra commissari, in anticipo rispetto all’ordine dei lavori, tra le contestazioni decisamente accese dell’opposizione: “Riteniamo quanto successo oggi in Commissione sul Piano del verde una forzatura da parte della maggioranza nei confronti delle associazioni ambientaliste e dei territori – si legge nella nota stampa diffusa dopo la seduta – ancora una volta i municipi non sono stati ascoltati visto che i consiglieri di maggioranza hanno deciso di procedere con i lavori senza aspettare il loro parere vincolante, e non sono state prese in considerazione nemmeno le osservazioni critiche espresse come Consulta del Verde. Al rifiuto di farci intervenire e di rinviare i lavori che avrebbero dato l’opportunità ai territori di esprimersi, abbiamo deciso di abbandonare l’Aula. Spiace constatare che ancora una volta questa Giunta abbia rifiutato il confronto democratico”.

Successivamente la seduta è proseguita con l’illustrazione del documento da parte dell’assessore, ma con il rinvio della discussione alla prossima seduta, fissata per il prossimo 2 aprile.

Il commento dell’assessore Mascia

“Il Piano del Verde è stato oggetto di un importante percorso di condivisione con i Municipi e di partecipazione di ordini professionali, associazioni e cittadini, che ho voluto personalmente e che rivendico con orgoglio. Anche il Piano del Verde del Comune di Genova – commenta con una nota stampa l’assessore all’Urbanistica Mario Mascia – contiene non norme prescrittive ma linee guida strategiche, esattamente come gli analoghi strumenti approvati da altre numerose medie e grandi città in giro per l’Italia quali Torino, Vercelli, Bolzano, Padova, Rovigo, Parma, Bologna, Forlì, Livorno, Avellino, Abano Terme, Bergamo, Cagliari, Cremona, Milano, Mantova, Monza, Novara, Vicenza, Lucca, Pisa, Perugia, Prato, Reggio Emilia, Sondrio e Varese. Comuni che peraltro, nella maggior parte dei casi, hanno approvato il Piano del Verde senza il piano di comunicazione e condivisione capillare che abbiamo seguito a Genova. Riteniamo prioritario procedere, entro la fine del nostro mandato amministrativo, all’approvazione in Consiglio Comunale di questo importante strumento di programmazione urbanistica. Difatti il Piano del Verde – prosegue Mascia – oltre a recepire le indicazioni e proposte che abbiamo ricevuto negli ultimi mesi da Municipi, cittadini e associazioni, contiene anche il Piano comunale di gestione del rischio arboreo redatto da Aster, che approfondisce gli aspetti legati al monitoraggio e gestione delle aree a rischio arboreo. Inoltre, nelle componenti di progetto, ampio spazio è dedicato alla manutenzione quotidiana con particolare riguardo alla salvaguardia delle radici in sede di piantumazione lungo le strade, al recupero delle acque di prima pioggia, alla manutenzione e alla sostituzione degli alberi malati o pericolosi, fino a come scegliere le specie di alberi più adatte alle condizioni del sito di impianto e a come utilizzare corretti interassi di impianto”.

“Tornando al confronto con gli stakeholder – prosegue Mascia – voglio sottolineare l’importante contributo dato dalla Consulta comunale del Verde che, malgrado abbia espresso un parere “non favorevole”, quindi né “favorevole” ma neanche tecnicamente “contrario”, ha evidenziato in maniera positiva tutta una serie di osservazioni e controdeduzioni che, su mia indicazione, sono state prontamente recepite all’interno del Piano del Verde da parte dei nostri uffici, che ringrazio per il prezioso lavoro svolto: tra queste mi piace citare ad esempio l’istituzione della figura del curatore dei parchi storici pubblici comunali e l’avvio di un percorso di divulgazione nelle scuole sui temi del verde e della biodiversità. Inoltre, riguardo alle schede degli spunti progettuali ipotizzati per i singoli Municipi, il Piano non necessita di individuare immediatamente i finanziamenti per la realizzazione degli interventi previsti, perché ha una funzione strategica e programmatica, piuttosto che esecutiva. Tuttavia, l’amministrazione ha già inserito nel Programma Triennale dei Lavori Pubblici i primi undici interventi ritenuti prioritari tra i quali voglio ricordare il Parco tecnologico dell’IIT e il Parco lineare di via Ardoino. Infine – conclude l’assessore Mascia – voglio sottolineare l’importanza di un efficace coordinamento tra i vari servizi comunali, i partner privati e i cittadini, per la creazione di solide strutture di governance, essenziali per garantire la coerenza e l’efficacia delle azioni intraprese”.

Il commento delle opposizioni

“Oggi pomeriggio è avvenuta una prima illustrazione da parte della Giunta del Piano Comunale del Verde attraverso una documentazione senza i pareri dei Municipi, né il parere per esteso delle professionalità coinvolte all’interno della Consulta del Verde – scrivono in una nota congiunta i gruppi consiliari di minoranza al Consiglio Comunale di Genova – A nostro giudizio quindi la Delibera proposta dalla Giunta è incompleta. Solo grazie agli interventi delle opposizioni in aula si è evitata la corsa contro il tempo di una maggioranza ormai allo sbando e che si dimostra ancora una volta incapace di mettersi all’ascolto del territorio”.

“Facciamo nostre le perplessità di chi ritiene che la documentazione proposta sia priva di applicazioni concrete e che si ponga a valle di otto anni di disinteresse per tutto ciò che riguarda il verde urbano – aggiungono – Riteniamo che provare maldestramente ad approvare un documento programmatorio di questa natura al termine di una consigliatura non sia serio per chi è chiamato ad amministrare la cosa pubblica. Non ritenendo quindi rispettoso l’atteggiamento assunto dalla Giunta nei confronti sia delle Consigliere e dei Consiglieri di minoranza, sia delle associazioni, abbiamo chiesto e ottenuto al termine dell’illustrazione dell’Assessore Mascia il rinvio ad altra seduta della discussione, alla quale arriveremo pronti con proposte finalizzate a dare a Genova un vero, serio e condiviso Piano del Verde. Rivendichiamo che forzare la discussione per arrivare ad una approvazione di misura del Piano del Verde all’ultima seduta del Consiglio Comunale sia un atteggiamento da rigettare con forza”.

Autore
Genova24

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