Sanità, Bucci: “Disavanzo di 19,2 milioni, nessun taglio ai servizi”. L’opposizione: “Mostri i documenti”
- Postato il 25 marzo 2025
- Copertina
- Di Genova24
- 3 Visualizzazioni


Genova. Ad oggi il disavanzo complessivo della sanità ligure è di 19,2 milioni di euro. È il dato più recente fornito dal presidente Marco Bucci nell’attesa informativa al Consiglio regionale chiesta dall’opposizione dopo la manovra da 62 milioni varata negli scorsi giorni dalla giunta. “Sono quasi certo che saranno ridotti ulteriormente nelle prossime settimane – ha aggiunto il governatore, che aveva promesso di portare il buchetto a zero – e sono tutti completamente coperti dall’avanzo 2024. Mi prendo l’onore e l’onere di comunicare al Consiglio non appena ci saranno variazioni”.
La premessa è un monito al Governo: “Sono convinto che il 6,4% del Pil di investimenti sulla sanità sia assolutamente insufficiente, è evidente che c’è qualcosa da fare”. Tuttavia “un bravo amministratore deve sapere gestire con quello che ha. Il nostro impegno è mantenere gli obiettivi di spesa e la spesa compatibilmente con le risorse assegnate”.
La cifra di 19,2 milioni, spiega Bucci, è riferita a “quello che il Mef sta esaminando” nel tavolo di verifica degli adempimenti riunito oggi coi direttori generali della sanità e del bilancio. Il disavanzo, in particolare, riguarderebbe la Asl 1 (per 2,5 milioni), la Asl 3 (per 4,7 milioni), il San Martino (per 5,2 milioni) e il Gaslini (per 6,7 milioni). Tutte le altre aziende sanitarie e ospedaliere “sono a zero”, cioè in pareggio.
“Mi spiace averlo sentito stamattina da chi forse se lo è inventato – prosegue il presidente della Regione – ma non ci sono riduzioni di servizi o Lea da nessuna parte, non ci sono richieste di riduzione delle assunzioni. Anzi, stiamo assumendo di più e stiamo aumentando i servizi per ridurre liste d’attesa. Queste cose sono tutte falsità, non sono successe e non succederanno. Non ci sono costi del 2024 riportati al 2025, sarebbe totalmente illegale: siccome qualcuno lo ha detto in questo consesso vorrei non fosse ripetuto”.
“Il 17 gennaio – riferisce ancora Bucci – abbiamo ricevuto una nota del Mef che chiede l’accantonamento di 50 milioni sul bilancio della sanità del 2024, dovuto agli aumenti contrattuali del personale, non solo a noi ma a tutte le Regioni d’Italia. Siccome tutti pensano che non sia accettabile, in Conferenza Stato-Regioni il presidente Fedriga sta lavorando coi ministeri per far sì che non venga fatto”. Eventualmente anche queste risorse, secondo le comunicazioni del governatore, troveranno copertura nell’avanzo 2024 insieme ai 19,2 milioni del disavanzo.
Inoltre, ribadisce il presidente, “questo è il primo anno in cui i famosi 35 milioni che dal 2020 sono stati messi per coprire i debiti dell’anno precedente non verranno usati per il disavanzo, quindi avremo 35 milioni in più per il 2025 e un aumento del fondo sanitario”. Si tratta di risorse destinate in origine alla garanzia dei Lea che più volte la giunta Toti ha destinato al ripianamento del buco.
Spiegazioni che non convincono l’opposizione: “I documenti dicono altro”. A contrastare con le dichiarazioni di Bucci è infatti il contenuto della delibera di giunta approvata il 13 marzo, documento che recita testualmente: “Ritenuto che ricorrano le condizioni per procedere alla variazione di bilancio per l’annualità 2025 per la somma complessiva di euro 62.000.000,00 al fine di adottare i provvedimenti necessari per il ripianamento del disavanzo di gestione stimato del servizio sanitario regionale relativo all’anno 2024 […] delibera di apportare le variazioni al bilancio di previsione, al documento tecnico di accompagnamento e al bilancio gestionale della Regione Liguria per gli anni finanziari 2025-2027″. Come si evince dal prospetto allegato, vengono iscritti 62 milioni alla voce “ripiano di disavanzi sanitari relativi ad esercizi pregressi” e sottratti 34,374 milioni al “finanziamento ordinario corrente per la garanzia dei Lea” e 27,625 milioni al fondo di riserva. Misure “prudenziali”, le aveva giustificate l’assessore alla Sanità Massimo Nicolò.
“Era necessario mandare il messaggio al Mef che il disavanzo doveva essere coperto tutto – la spiegazione fornita da Bucci nella replica agli interventi in aula -. Ovviamente dentro si prendevano i 35 milioni del 2025 perché ancora non era disponibile il dato del disavanzo. L’unico modo per dare certezza al Mef era usare questi soldi, che verranno liberati. Ci sono documenti che dicono chiaro e tondo che quello che dico è vero. Poi domani potrà essere diverso”.

“Questa informativa per noi è nulla. Nell’unico atto ufficiale si rileva un disavanzo di gestione stimato di 62 milioni, soldi del 2025 usati per coprire il buco del 2024 – insiste il capogruppo del Pd Armando Sanna, che si è presentato in aula con un pallottoliere -. Alisa quanto costa? Togliamola, su quello dobbiamo lavorare”. “Tutte le Asl stanno mandando ai propri settori la richiesta di ridurre del 20% i costi sanitari e del 10% quelli non sanitari. Il Gaslini interromperà dal 1° aprile 2025 la distribuzione diretta dei farmaci ai pazienti cronici. Significa che quelle persone non avranno più assistenza”, denuncia Gianni Pastorino della Lista Orlando.
“La sua versione per ora non può essere giustificata coi documenti che abbiamo ricevuto – accusa Selena Candia, capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra -. Secondo questi dati, a Natale il disavanzo era proprio di 62 milioni, ora voi avete fatto una delibera di giunta da 62 milioni. Mi sembra chiaro che si sta parlando di un buco di almeno questa entità. Non si riesce a capire come siete riusciti a scendere a 19,2 milioni. Se avete un documento che possa dimostrarci questo siamo lieti di visionarlo, ma per ora non lo abbiamo e non le possiamo credere”. Stefano Giordano, capogruppo del M5s, è d’accordo solo su un punto: “Il 6,4% di investimenti sul Pil in sanità è nettamente insufficiente, le chiedo di portare alla presidente Meloni il no fermo, assoluto e chiaro della nostra Regione a investire 30 miliardi di euro nelle armi”.
“Quello che credo sia importante che spieghi è come si è arrivati al numero 19 milioni – aggiunge Andrea Orlando, consigliere del Pd e punto di riferimento dell’opposizione – perché a seconda di come è stato coperto il delta noi capiamo come stanno andando le Asl. Ci sono tanti modi per ridurre quella forbice. Pastorino ha richiamato un invito fatto alle Asl di ridurre i costi. Noi sappiamo che quella riduzione proposta come lineare determina in alcuni casi una caduta della qualità dell’erogazione del servizio. Da questo bisogna partire”.
Dalla maggioranza Rocco Invernizzi, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha bollato le accuse dell’opposizione come “frutto del sentito dire” perché “di bilancio non siete proprio esperti”. Angelo Vaccarezza di Forza Italia ha citato due numeri: “258 milioni di euro, il debito della sanità ligure con cui avete provato a vincere le elezioni, e 971 milioni di euro di disavanzo lasciati in dieci anni dalla giunta Burlando”.
“C’è stata un’abitudine in passato che noi cambieremo quest’anno – spiega ancora Bucci -. In passato venivano dati alle Asl i soldi del fondo sanitario nazionale, ma non venivano dati tutti gli altri soldi sanità, circa un miliardo, che servono per contributi speciali, farmaci e altro. Venivano tenuti per poter essere usati a fine anno. Con tutti questi soldi in più è stata coperta gran parte del buco. Noi da quest’anno distribuiremo non solo il fondo sanitario nazionale, ma tutti i soldi dall’inizio, in modo che tutti sappiano cosa devono fare”. L’altra battaglia riguarda i criteri del riparto nazionale: “I fondi vanno distribuiti non più in funzione numero teste, ma anche in funzione dell’età. Non è tanto banale, ci sono regioni, di cui purtroppo la minoranza è alla guida, che invece osteggiano questo discorso, quindi dovremo fare una lotta”.