Pesto World Championship: il 21 marzo 2026 a Palazzo Ducale torna la sfida mondiale al mortaio
- Postato il 9 dicembre 2025
- Argomento
- Di Genova24
- 3 Visualizzazioni

Genova. Torna nel cuore della città uno degli appuntamenti più attesi dagli appassionati di enogastronomia e identità ligure: sabato 21 marzo 2026 il Salone del Gran Consiglio di Palazzo Ducale ospiterà l’XI Campionato Mondiale di Pesto Genovese al Mortaio, evento promosso dalla Camera di Commercio di Genova e organizzato dall’Associazione Culturale dei Palatifini.
Come da tradizione, saranno 100 i pestaioli in gara, selezionati tra professionisti, appassionati e vincitori delle eliminatorie svolte negli ultimi due anni in Italia e all’estero, tra Germania, Francia, Spagna, Stati Uniti e Canada. Le iscrizioni aprono alla mezzanotte del 10 dicembre 2025 attraverso il modulo disponibile sul sito ufficiale dell’evento.
La gara: batterie al mattino, sfida finale nel pomeriggio
Una giuria composta da 30 esperti, tra gourmet e operatori del settore, valuterà i concorrenti suddivisi in batterie da dieci durante le prove del mattino. Nel pomeriggio la competizione entrerà nel vivo con la disputa finale che decreterà il nuovo Campione del Mondo di Pesto Genovese al Mortaio.
La giornata si chiuderà con l’immancabile Pesto Party, durante il quale i ristoratori di “Genova Gourmet” proporranno ricette e interpretazioni della tradizione ligure. Prevista anche l’assegnazione della targa al concorrente arrivato da più lontano, a cura dell’associazione “A Compagna”.
Eventi collaterali tra cultura, arte e innovazione
Accanto alla gara, anche nel 2026 torna il ricchissimo programma di attività collaterali che negli ultimi vent’anni hanno reso il Campionato un vero contenitore culturale.
In calendario:
-
“Pesto da leggere”, premio letterario dedicato alla cucina italiana e internazionale e alla saggistica enogastronomica, nato in memoria del giornalista genovese Pietro Cheli;
-
“Fumetti al Pesto”, concorso per giovani illustratori curato dalla Genoa Comics Academy;
-
La mostra degli antichi mortai e dei “mortai della pace”;
-
Le visite alle botteghe artigiane del Centro storico con Confartigianato;
-
Il percorso tematico “Pesto&Rolli” nei palazzi storici della città.
Non mancherà l’area bambini, con il mini-campionato non competitivo coordinato dal Consorzio del Basilico Genovese Dop e l’esibizione del Coro Lollipop, che come da tradizione aprirà ufficialmente la manifestazione.
Spazio anche all’innovazione con il Pesto Talk, gli angoli informativi sulle Dop liguri e la presentazione – in via di definizione – di una ricerca dell’IIT dedicata al progetto “Odissea del Basilico”, per portare il pesto nello spazio. Tra le novità più curiose del 2026 anche il gadget ufficiale: biscotti salati al basilico, i “Pestelli genovesi”, studiati da nutrizionisti.
Nel frattempo, fuori dal campionato, Genova vivrà la Settimana dei ristoratori liguri e il concorso dedicato alla “miglior vetrina” ispirata al pesto al mortaio.
Per la Camera di Commercio di Genova, il Campionato resta un pilastro della promozione del territorio. “Siamo all’undicesima edizione di un evento che ha portato il nome di Genova nel mondo – sottolinea il presidente Luigi Attanasio – e continuiamo a farlo con la squadra che ha permesso al pesto di diventare ambasciatore della nostra identità”.
La Regione Liguria conferma il proprio sostegno: “Questa edizione porterà ancora più attenzione internazionale sulla nostra cucina e sull’innovazione che nasce dalle tipicità locali” afferma il consigliere delegato Alessio Piana.
Dello stesso avviso il Comune di Genova: “Il Campionato richiama concorrenti da ogni parte del mondo, è un momento di scambio e un acceleratore di creatività legata alla tradizione” commenta l’assessora al Commercio Tiziana Beghin.
L’ideatore Roberto Panizza: “Edizione della maturità”
Per Roberto Panizza, ideatore dell’evento e presidente dei Palatifini, questa undicesima edizione rappresenta una tappa importante: “È ormai un riferimento nazionale e internazionale per la comunicazione del cibo. Ci onora ma ci responsabilizza: vogliamo continuare a promuovere quella cultura materiale legata al cibo che racconta la Liguria più autentica”.