Pesca, Osa e Pai: “Stock ittici sovrasfruttati, il 62% dei pesci del Mediterraneo vicino al punto di non ritorno”

  • Postato il 3 novembre 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Liguria. “Oltre il 90% degli stock ittici globali è ormai sovrasfruttato e il 62% dei pesci del Mediterraneo è vicino al punto di non ritorno”. Lo ricordano il Partito Animalista Italiano (PAI) e l’Osservatorio Savonese Animalista (OSA).

“Eppure, di questa drammatica realtà non parlano né le organizzazioni della pesca professionale né i loro numerosi politici e amministratori ‘amici’, troppo impegnati a contestare il fermo biologico di ottobre e novembre adottato con riluttanza dal governo Meloni e imposto dall’Unione Europea. Nel frattempo si moltiplicano i contributi pubblici per potenziare le imbarcazioni e la tecnologia di cattura, ma non si stanzia nulla per il recupero delle reti fantasma che continuano a uccidere in silenzio per secoli, né per promuovere l’uso di attrezzi ecocompatibili o ampliare le aree marine protette, le uniche vere difese rimaste per la biodiversità”.

“Tacciono anche i cosiddetti pescatori ‘sportivi’, celebrati con leggerezza da un noto quotidiano ligure, che in Liguria sono quasi 200.000, secondo un censimento voluto dall’Unione Europea per valutarne l’impatto ambientale, studio che è stato immediatamente bloccato dopo le pressioni delle categorie e dei soliti referenti politici. Questi pescatori possono operare quasi ovunque, persino nei porti, con sei canne contemporaneamente, usando strumenti professionali come nasse e palamiti da 50 ami (portati poi a 100, dopo le proteste di categoria), e con un ‘limite’ giornaliero di cinque chili di animali ciascuno. Poi hanno perfino l’ardire di sostenere che la pesca ricreativa sia un atto d’amore verso il mare, mentre ne svuotano la vita, arrivando persino a insegnare questa distorsione nelle scuole”.

“Solo su un punto – secondo PAI e OSA – pescatori professionisti e ‘sportivi’ hanno ragione: le flotte straniere, spesso fuori controllo, devastano i nostri mari. Ma neanche l’attuale governo ‘sovranista’ sembra in grado o disposto a fermarle. Il mare non è una risorsa infinita né un campo di gioco. È un ecosistema in agonia, svuotato dall’avidità e dall’ipocrisia di chi parla di ‘tradizione’ e ‘passione’ mentre contribuisce alla distruzione di un patrimonio comune. Finché la parola ‘pesca’ sarà sinonimo di profitto o divertimento, il Mediterraneo continuerà a morire e con lui, una parte della nostra umanità”.

Autore
Il Vostro Giornale

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