Perché il possibile accordo tra Kiev e Mosca di cui si parla ora avrebbe potuto evitare anni di guerra
- Postato il 16 dicembre 2025
- Blog
- Di Il Fatto Quotidiano
- 3 Visualizzazioni
di Stefano Briganti
In queste settimane c’è un turbinio di incontri e di viaggi transoceanici. Incontri a Miami, Mosca, Londra, Parigi, Roma, Berlino. I rappresentanti ucraini che volano da una capitale europea all’altra passando per Miami e Washington. Zelensky in tour nelle capitali europee. Da una costa all’altra dell’Atlantico viaggiano documenti che contengono una volta 28 punti che poi diventano 19, poi tornano ad essere 22 e ora sembra siano 20 che comunque sono il doppio dei famosi “10 punti per una pace giusta non negoziabili” di Zelensky 2024.
Una prima interlocuzione con Mosca sulla versione a “19 punti” è stata negativa perché non risolveva i problemi che, come afferma Mosca, essendo alla radice delle cause della guerra debbono essere risolti una volta per tutte. In primis la non adesione ucraina alla Nato e poi il livello di armamento ucraino e le cessioni territoriali. E’ perciò ripartito un nuovo giro di valzer in formato E3 (Francia, Germania, Inghilterra) con Zelensky, Rutte e la delegazione Usa. In tutto questo lavorio, Mosca attende e continua a martellare e a conquistare terreno in Ucraina.
Dalle indiscrezioni lasciate trapelare, si prevede che Kiev rinuncerà definitivamente all’adesione dell’Ucraina nella Nato, i territori del Donbass controllati dai russi passeranno alla Federazione Russa mentre si tratta sulle porzioni che sono ancora sotto il controllo di Kiev, le forze armate ucraine saranno non superiori a quelle attuali (muore così il “porcospino d’acciaio”). Soprattutto, e giustamente, si stanno stabilendo delle forti e solide garanzie di sicurezza che gli “alleati”, Europa in testa, dovranno garantire all’Ucraina.
Con questa conclusione e il possibile accordo tra Kiev e Mosca come si può non tornare indietro di quattro anni? Alla bozza di accordo, il “Treaty on Neutral Permanent Status and Security Guarantees for Ukraine”, che stavano negoziando i russi e gli ucraini nei primi tre mesi di conflitto; alla dichiarazione di Zelensky del 28 febbraio 2022 che apriva alla neutralità ucraina; all’intervista a Davide Arakhamia, allora capo delegazione ucraino, che spiega cosa preoccupava gli ucraini e infine alla visita di Johnson a Kiev che lo stesso Arakhamia ben descrive. Come si può non paragonare quella bozza stracciata da Zelensky, che aveva gli stessi contenuti che ora Kiev sta accettando con in più l’aggravante delle cessioni territoriali che non erano contemplate in quei negoziati? Oggi le trattative per un accordo vedono un impegno forte degli “alleati” al fianco di Kiev; nel 2022 purtroppo le cose non andarono così perche gli “alleati di Kiev”, di cui Johnson si fece portavoce, avevano obiettivi diversi da quello di far terminare la guerra.
Infine come si può ignorare che la strategia bellicista degli “alleati” di Kiev, e in primis dell’Europa, non ha cambiato le sorti del conflitto sul campo, non ha devastato l’economia russa e non ne ha bloccato la macchina bellica? La colpa della Russia è quella di aver invaso un paese sovrano e la colpa dell’Europa/Nato è quella di non aver impedito l’invasione e di non aver impedito che la guerra continuasse lasciando che venissero devastate l’economia, la società, le infrastrutture e la demografia di un intero paese. Ma soprattutto non si dovrebbe mai dimenticare che non fermarla prima, potendolo fare, è costato centinaia di migliaia di morti, una generazione spazzata via e centinaia di miliardi bruciati in armi; sangue ucraino e soldi sacrificati per niente.
E’ verosimile che la guerra finirà con accordi che sostanzialmente soddisferanno Mosca (che vince sul campo di battaglia) e che decreteranno il fallimento della strategia di Kiev e dei suoi alleati. Questi ultimi cercheranno di costruire una forma di “vittoria” nella sconfitta, ma più di tutto proveranno a nascondere il fallimento dietro un paravento nuovo fiammante e ben illustrato dall’ultima dichiarazione di Rutte: “Il prossimo obiettivo della Russia è la Nato. Dobbiamo prepararci velocemente per questa guerra”.
Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando così parte attiva della nostra community. Tra i post inviati, Peter Gomez e la redazione selezioneranno e pubblicheranno quelli più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! Se vuoi partecipare, al prezzo di “un cappuccino alla settimana” potrai anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione del giovedì – mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee – e accedere al Forum riservato dove discutere e interagire con la redazione. Scopri tutti i vantaggi!
L'articolo Perché il possibile accordo tra Kiev e Mosca di cui si parla ora avrebbe potuto evitare anni di guerra proviene da Il Fatto Quotidiano.