“Per voi non c’è alcun biglietto”: sposi vanno all’aeroporto per andare in viaggio di nozze e scoprono che l’agenzia li ha truffati, spariti i voli da 4 mila euro

Un sogno che si trasforma in un incubo, proprio nel momento più atteso: la partenza per la luna di miele. È la disavventura vissuta da una coppia di neosposi della Valdichiana che, arrivata all’aeroporto di Roma con le valigie in mano e pronta per un viaggio di nozze di venti giorni in Indonesia, si è sentita dire al banco del check-in: “Per voi non c’è alcun biglietto”.

Panico, rabbia, ma anche sangue freddo. La coppia, invece di disperarsi, ha subito contattato il proprio avvocato di fiducia, Bernardo Viciani, che ha intuito la possibile truffa e ha dato un consiglio fondamentale: “Chiama l’agenzia di viaggio, fatti riprendere con il vivavoce mentre ci stai parlando”. Erano le 7 del mattino e l’ultima chiamata per il loro volo risuonava già nell’aeroporto. Buttato giù dal letto, il titolare dell’agenzia di viaggi del Cortonese ha farneticato una scusa a dir poco surreale: “Ma no dai, tranquilli ragazzi, ho sbagliato io ma recuperiamo tutto. Intanto comprate altri biglietti”. Determinata a non rinunciare al proprio viaggio di nozze, la coppia ha seguito il “consiglio”: ha acquistato a prezzo esorbitante due nuovi biglietti per un volo in partenza venti minuti dopo ed è partita per l’Indonesia.

Al loro rientro, non avendo ricevuto alcun rimborso, i due si sono recati di nuovo dall’avvocato e hanno sporto querela. Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Marco Dioni, hanno portato a una citazione a giudizio per il titolare dell’agenzia, ora a processo presso il tribunale di Arezzo. L’ipotesi di reato contestata non è truffa, ma appropriazione indebita di oltre 4.200 euro. Secondo l’accusa, l’agente avrebbe regolarmente acquistato i biglietti a nome della coppia, per poi cancellarli il giorno prima della partenza e intascare così i soldi del rimborso.

Ma la vicenda si allarga. Nello stesso procedimento, infatti, è confluito un altro caso molto simile. Un’altra famiglia della Valdichiana si era rivolta alla stessa agenzia per prenotare un pacchetto vacanze per Mykonos (voli, hotel e auto a noleggio), pagando oltre 2.000 euro. Anche loro, al momento di partire, hanno scoperto di non avere nulla in mano. In questo caso, secondo il pm, l’agente non si sarebbe nemmeno preso la briga di acquistare i biglietti. Il processo dovrà ora fare luce su quello che appare come un sistema consolidato per ingannare la fiducia dei clienti.

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