Per me La corazzata Potëmkin è… un manifesto d’artista esposto al Museo Nazionale del Cinema di Torino
- Postato il 20 ottobre 2025
- Cultura
- Di Quotidiano Piemontese
- 2 Visualizzazioni


TORINO – Dal 20 ottobre 2025 al 22 febbraio 2026 il Museo Nazionale del Cinema di Torino invita il pubblico a scoprire un lato poco conosciuto della settima arte con la mostra “Manifesti d’Artista”, curata da Nicoletta Pacini e Tamara Sillo. Dieci manifesti di grande formato – dal muto al sonoro – e una rara brochure firmata Renato Guttuso per Riso Amaro di Giuseppe De Santis raccontano la straordinaria stagione in cui la cartellonistica cinematografica si fece arte autonoma.
Allestita al piano di accoglienza della Mole Antonelliana, la mostra riporta alla luce autentici gioielli custoditi nelle Collezioni del museo, per la maggior parte esposti al pubblico per la prima volta. Si tratta di opere nate per accompagnare la promozione dei film, ma che grazie al talento dei loro autori si emancipano dal ruolo di strumento pubblicitario per diventare vere e proprie opere d’arte.
“Per decenni i manifesti furono l’unico modo per attrarre il pubblico al cinema – spiega Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema –. Il fermento culturale dei primi del Novecento favorì la contaminazione tra le arti: era un nuovo modo di comunicare, di raccontarsi e di condividere la creatività. Con questa mostra vogliamo valorizzare la ricchezza delle nostre collezioni – quasi 540.000 manifesti, molti dei quali rarissimi – e rendere omaggio a chi ogni giorno si impegna nella loro conservazione.”
Quando l’arte incontra la pellicola
La rassegna, come sottolinea il direttore Carlo Chatrian, trasforma “il piano zero della Mole Antonelliana in una piccola, sorprendente galleria d’arte”. L’idea nasce da un’intuizione delle conservatrici Pacini e Sillo: esplorare il punto d’incontro tra cartellonismo e arte pura, dove la mano dell’artista libera il manifesto dal suo scopo originario.
In mostra, i visitatori potranno ammirare la bellezza del tratto, la potenza della composizione e la fragilità della carta che racconta il passaggio del tempo tanto quanto la pellicola.
Da Rodčenko a Guttuso: dieci capolavori su carta
I nomi in mostra sono quelli di grandi maestri e figure eclettiche: Rodčenko, Prampolini, Guttuso, Baj, ma anche Scarpelli, Toddi e Vera D’Angara.
L’esplosiva energia futurista anima le creazioni di Filiberto Scarpelli per Il sogno di Don Chisciotte e l’eleganza di Enrico Prampolini per Thaïs, considerato l’unico film futurista italiano sopravvissuto. Con Toddi e Vera D’Angara, coppia di artisti e innovatori, il pubblico riscopre la raffinatezza grafica degli anni Venti, sospesa tra sperimentazione e seduzione visiva.
Un posto d’onore spetta al manifesto per La corazzata Potëmkin ideato da Aleksandr Rodčenko, icona del Costruttivismo russo e simbolo di una stagione in cui arte e politica si fusero in un linguaggio dirompente e visivamente potentissimo.
Il percorso si chiude con i capolavori del dopoguerra, dove il cinema sonoro trova nei pittori Renato Guttuso e Enrico Baj nuovi interpreti della comunicazione visiva. Le loro opere per i film di Giuseppe De Santis, Francesco Rosi e i fratelli Taviani superano la funzione promozionale, diventando dichiarazioni artistiche e personali.
Un allestimento accessibile a tutti
La mostra è realizzata secondo i criteri del Design for All, per garantire un’esperienza inclusiva a ogni visitatore.
Tre pannelli multisensoriali consentono di esplorare le opere attraverso la vista e il tatto, con riproduzioni visivo-tattili dei manifesti di Prampolini, Scarpelli e Baj, accompagnate da guide audio in italiano e inglese. Ogni testo è inoltre disponibile in LIS e in versione audio, accessibile tramite QR code e tecnologia NFC.
L'articolo Per me La corazzata Potëmkin è… un manifesto d’artista esposto al Museo Nazionale del Cinema di Torino proviene da Quotidiano Piemontese.