Pegli e le comunità tabarchine. Storia di un legame tra terra e mare”
- Postato il 28 novembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. Sabato 29 novembre alle ore 16 sarà presentato, alla presenza delle autorità civili del Comune di Genova, di Carloforte e della Provincia del Sulcis Iglesiente, il convegno che si svolgerà nei luoghi simbolo della memoria locale e della tabarchinità: il Salone degli Argonauti di Villa Doria di Pegli, la Villa Lomellini Rostan di Multedo e l’Oratorio dell’Arciconfraternita dei S.S. Nazario e Celso di Multedo.
In continuità con le celebrazioni che negli anni hanno riconosciuto e valorizzato il legame storico e identitario tra Pegli e le comunità tabarchine (Carloforte, Tabarca, Calasetta, Nuova Tabarca) il Municipio VII Ponente, il Comune di Genova e il Comune di Carloforte invitano tutta la cittadinanza a un percorso che celebra un rapporto secolare, nato nel XVI secolo e ancora oggi vivo nella cultura, nella lingua e nelle tradizioni condivise. Si tratta di un patrimonio identitario che unisce le comunità affacciate sul Mediterraneo, rendendo Pegli un punto di origine e, al tempo stesso, un luogo di ritorno della memoria tabarchina.
L’incontro, realizzato con il coinvolgimento diretto di tutte le comunità tabarchine, intende rafforzare la consapevolezza del valore storico e culturale di questo legame e trasmetterlo alle generazioni future.
In questa prospettiva si ritiene doverosa la dedica a due figure di riferimento negli studi sulla cultura tabarchina: il linguista ligure Fiorenzo Toso e il professore carlofortino Nicolo Capriata.
Si ringrazia il CUP per la preziosa collaborazione.
Sabato 15 novembre, in occasione delle celebrazioni legate alla Madonna dello Schiavo, una delegazione municipale si è recata a Carloforte per donare al Comune le riproduzioni delle tele seicentesche raffiguranti l’isola di Tabarca, conservate a Villa Doria e al Galata Museo del Mare, insieme alle lettere conservate nell’Oratorio dell’Arciconfraternita dei S.S. Nazario e Celso di Multedo. Si tratta di documenti ritrovati dallo storico pegliese Silvio Zavattoni, preziose testimonianze dei rapporti stretti tra le due comunità.
Lunedì 8 dicembre si svolgerà la Santa Messa presso la Chiesa di Santa Maria Immacolata a Pegli dedicata alle celebrazioni.
Il percorso del convegno prevede:
- Ore 9.30 – Visita all’affresco raffigurante l’isola di Tabarca conservato a Villa Lomellini Rostan di Multedo (visita riservata).
- Ore 16.00 – Saluti istituzionali dell’Arch. Matteo Frulio, Presidente del Municipio VII Ponente, di Giacomo Montanari, Assessore alla Cultura del Comune di Genova e di Pierangelo Rombi, Consigliere della Provincia Sulcis Iglesiente presso il Salone degli Argonauti di Villa Doria.
- Conclusione presso l’Oratorio dei S.S. Nazario e Celso di Multedo dove saranno esposte le lettere storiche.
I risultati del convegno porteranno alla realizzazione di un volume a cura di studiosi internazionali che servirà come documentazione fondamentale per la richiesta di riconoscimento della tabarchinità quale patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO.
“Il patrimonio materiale conservato nei luoghi culturali del nostro territorio rafforza l’importanza dei legami storici e identitari tra le comunità e rappresenta un significativo valore collettivo culturale e sociale per la comunità”, afferma Matteo Frulio, Presidente del Municipio VII Ponente, alla vigilia dell’incontro.
“Il legame tra Pegli e le comunità tabarchine è una storia di migrazioni, scambi e memoria condivisa che attraversa i secoli e che ancora oggi parla al presente. Celebrare questa eredità significa riconoscere la ricchezza delle nostre radici mediterranee e rafforzare un patrimonio comune fatto di lingua, tradizioni e saperi che unisce le nostre comunità – commenta l’assessore alla Cultura Giacomo Montanari – In questo contesto, desidero ricordare la figura di Fiorenzo Toso, la cui ricerca instancabile sulla linguistica e sulle minoranze storiche, compresa la tabarchinità, ha rappresentato un contributo decisivo per comprendere e valorizzare questo patrimonio. Il suo lavoro ha offerto strumenti preziosi per tutelare la memoria linguistica e culturale del nostro territorio, lasciando un’eredità scientifica e umana che continuerà a guidarci”.