Parte la “Semina dei sogni”, il progetto a supporto dei figli dei detenuti: 500 minori coinvolti

  • Postato il 16 maggio 2025
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la semina dei sogni

Genova. Oltre 500 minori e 400 famiglie coinvolte, migliaia di ore di attività educativa in carcere, nelle scuole e sul territorio: sono i numeri de “La Semina dei Sogni: l’infanzia tra carcere, scuola e comunità”, un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile che è partito ufficialmente in Liguria con un intervento strutturato per i prossimi quattro anni.

L’avvio del progetto è stato presentato questa mattina durante il Seminario “Figli e genitori oltre la detenzione”, tenutosi presso la Biblioteca Universitaria di Genova. Un incontro che, grazie al contributo di numerosi rappresentanti istituzionali, accademici e operatori del Terzo Settore, ha promosso una riflessione condivisa attorno ai modelli d’intervento rivolti a genitori detenuti e figli, partendo dall’esperienza del progetto “La Barchetta dei Piccoli Capitani” e proiettandosi verso gli sviluppi futuri del progetto “Semina” in Liguria. “La Semina dei Sogni” parte infatti da un ampliamento significativo dell’esperienza avviata con “La Barchetta dei Piccoli Capitani”, un percorso realizzato a Genova che aveva già dimostrato l’importanza di un approccio integrato per supportare i figli di detenuti. 

Il nuovo progetto, coordinato dalla Cooperativa Sociale Il Cerchio delle Relazioni, si svilupperà in tre città liguri grazie al supporto della Regione e all’adesione della Casa circondariale di Genova Marassi, la Casa circondariale di Genova Pontedecimo, la Casa di reclusione Chiavari e la Casa circondariale di Sanremo oltre a scuole, centri educativi e servizi territoriali.

Numeri e impatto de “La Semina” – Nei 4 anni di attività sono previsti: La presa in carico di circa 500 minori tra i 0 e i 14 anni, con percorsi individuali e di gruppo. Il coinvolgimento di circa 400 nuclei familiari, con supporto psicopedagogico e legale per migliorare la relazione genitoriale e il benessere dei bambini. Circa 1.200 ore di attività educative tra supporto scolastico, laboratori e accompagnamento nei processi di apprendimento. Oltre 2.000 ore di incontri di sostegno ai genitori, detenuti e non, per rafforzare il loro ruolo educativo e ridurre l’impatto della detenzione sui figli. Circa 30 eventi comunitari per favorire il legame tra famiglie, bambini e comunità, tra cui giornate di socializzazione negli istituti penitenziari e attività nei quartieri.

“Questo progetto rappresenta un’evoluzione importante del lavoro avviato con Barchetta, che oggi si estende a tutta la Liguria – sottolinea Elisabetta Corbucci, psicologa e coordinatrice del Cerchio delle Relazioni -. La nostra azione continuerà a mettere al centro i bambini, troppo spesso invisibili perché non dichiarati o non riconosciuti nei contesti detentivi, e lo faremo valorizzando una prospettiva che si muove su due assi fondamentali: quello interno al carcere e quello della comunità esterna. Intendiamo attivare processi educativi e relazionali che coinvolgano attivamente tutte le figure adulte significative – genitori, insegnanti, educatori, assistenti sociali – per costruire un ambiente più consapevole e capace di riconoscere i bisogni e i diritti dei bambini”.

I primi step del progetto – Le attività in carcere sono già partite in tutte le città coinvolte. A Chiavari da metà gennaio sono stati avviati i gruppi sulla genitorialità, che vengono attivati tre volte al mese con focus sui legami affettivi, giochi educativi e discussioni guidate su temi come il distacco e l’assenza. A Sanremo da febbraio sono stati inoltre avviati numerosi colloqui individuali di supporto per genitori detenuti e famiglie, mentre a Genova è proseguito e proseguirà il percorso progettuale in continuità con le attività de “La Barchetta dei Piccoli Capitani”, potenziando le attività dello Spazio Barchetta, per i bambini in visita ai genitori detenuti, e le azioni nelle scuole.

Una rete ampia per un’azione strutturata Il progetto poggia su una rete di 10 realtà del Terzo Settore: Il Cerchio delle Relazioni (capofila), ARCI Genova, Il Biscione, Veneranda Compagnia di Misericordia, Ceis, Agorà, Caleidoscopio, CIPM Liguria, Circolo Vega e Associazione Matita e coinvolge l’Ufficio esecuzione penale esterna di Genova (UEPE), Regione Liguria, Comune di Genova e Comune di Sanremo. Grazie a questa sinergia, sarà possibile garantire un’azione su più livelli, che parte dalla riqualificazione degli spazi di accoglienza per i bambini in carcere, passa per il sostegno scolastico e psicologico e arriva a percorsi specifici per genitori detenuti, anche in situazioni di violenza domestica.

Autore
Genova24

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