Parcheggiare contromano: cosa prevede il Codice della Strada
- Postato il 3 novembre 2025
 - Codice Della Strada
 - Di Virgilio.it
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                                                                            La pratica di parcheggiare contromano, diffusissima nelle città italiane, nasconde conseguenze legali e di sicurezza ignorate da chi la compie. A molti automobilisti appare come un gesto innocuo, una semplice manovra di comodità, ma in realtà il Codice della Strada la considera una violazione. La regola generale non riguarda solo il luogo in cui un veicolo può sostare, ma anche come deve essere posizionato rispetto al senso di marcia. E la differenza tra un parcheggio regolare e una multa può dipendere da pochi metri e da un semplice dettaglio tecnico: il lato della carreggiata.
La norma di riferimento sul parcheggio contromano
L’articolo 157 del Codice della Strada stabilisce che, salvo diversa segnalazione, i veicoli devono essere posti il più vicino possibile e parallelamente al margine destro della carreggiata e sempre secondo il senso di marcia. Questa disposizione, che a prima vista può sembrare scontata, è invece una delle fondamenta della sicurezza statica su strada. Parcheggiare nel verso corretto serve a rendere prevedibili le manovre, a evitare che il veicolo debba attraversare corsie in direzione opposta e a garantire la visibilità reciproca tra automobilisti e pedoni.
Quando un’auto viene lasciata sul lato sinistro di una strada a doppio senso, cioè contromano, infrange questa regola. Viene considerato un comportamento che altera la logica della circolazione e costringe i conducenti a compiere manovre anomale per entrare o uscire dal parcheggio. Gli stalli disegnati sull’asfalto, con orientamento parallelo, diagonale o perpendicolare, indicano la direzione in cui il veicolo deve essere posizionato. Se gli stalli sono inclinati, occorre rispettare l’angolazione prevista: infilarsi nel verso opposto significa violare la prescrizione e rendere la manovra di uscita pericolosa. Allo stesso modo, la segnaletica verticale può imporre limiti di sosta su un solo lato della strada o riservare spazi per residenti, disabili, carico e scarico.
Fuori dai centri abitati, obbligo di sostare nel senso di marcia
Al di fuori dei centri abitati, il legislatore è ancora più restrittivo. In queste aree, dove la velocità media è più elevata e la visibilità più ridotta, l’articolo 157 specifica che la sosta e la fermata devono avvenire, se possibile, fuori dalla carreggiata e in ogni caso a destra, nel verso del traffico. Il principio di fondo è quello della sicurezza dinamica: un’auto che si ferma nel verso opposto non solo contrasta con la direzione del flusso, ma obbliga il conducente a tagliare la corsia opposta per immettersi nel posto o per uscirne, fino ad aumentare il rischio di collisioni frontali.
Questo vale anche per le strade provinciali, statali e rurali, dove il margine destro è l’unico lato legittimo per la sosta, salvo indicazioni diverse. In queste zone, parcheggiare contromano può anche configurare una situazione di pericolo ai sensi dell’articolo 158, con rimozione forzata del veicolo da parte dell’autorità stradale. Molti automobilisti tendono a considerare il divieto di parcheggiare contromano una formalità, ma le motivazioni che lo ispirano sono tutt’altro che teoriche. Quando un veicolo è orientato nel senso opposto al flusso, la sua visibilità notturna diminuisce: i catadiottri e i fari posteriori, progettati per essere percepiti da chi arriva da dietro, non funzionano in senso inverso. Non solo, ma l’auto parcheggiata al contrario obbliga il conducente, al momento della ripartenza, a inserirsi nel traffico in contromano, con un margine di errore molto più alto.
Anche la posizione del posto di guida gioca un ruolo non secondario. Fermarsi sul lato sinistro, per chi guida veicoli con volante a sinistra – come in Italia -, significa trovarsi con la portiera esposta al traffico e rende la discesa e la salita più pericolose sia per il conducente sia per i passeggeri.
Casi particolari: carreggiate strette, incroci e strade in pendenza
Ci sono situazioni in cui il parcheggio contromano risulta ancora più problematico. Nelle strade strette o con marciapiedi assenti, l’articolo 190 impone di lasciare almeno un metro di spazio per il passaggio dei pedoni. In prossimità di incroci, passaggi pedonali o curve, la sosta sul lato sinistro riduce la visibilità e costituisce una violazione autonoma dell’articolo 158, che vieta di fermarsi in punti dove il veicolo sia un ostacolo alla visuale. Sulle strade in pendenza il rischio è duplice: non solo si ostacola il deflusso naturale del traffico, e si compromette la stabilità del freno di stazionamento.
La sola eccezione: le strade urbane a senso unico
La norma conosce un’eccezione importante. Sulle strade urbane a senso unico è consentito parcheggiare anche sul margine sinistro, anche se a determinate condizioni. Il comma 4 dell’articolo 157 stabilisce che la sosta sul lato sinistro è legittima se resta spazio sufficiente per il transito di almeno una fila di veicoli e che questo spazio non sia inferiore a tre metri. È una concessione che il legislatore ha previsto per agevolare la fluidità nelle vie cittadine strette o nei quartieri con carreggiate asimmetriche, dove lo spazio utile va sfruttato in modo razionale.
In pratica, su una strada a senso unico è consentito lasciare l’auto sul lato sinistro, a patto che la manovra non riduca la carreggiata al punto da impedire il passaggio di un altro veicolo. Ma attenzione: se la strada è a doppio senso, la sosta sul lato sinistro torna a essere contromano e quindi vietata.
Multe, sconti e sanzioni accessorie
Il parcheggio contromano comporta una sanzione amministrativa pecuniaria prevista dall’articolo 157, con un importo compreso tra 42 e 173 euro, ridotto del 30% se si paga entro cinque giorni. Non sono previsti punti tolti dalla patente, a meno che la manovra di sosta non sia stata effettuata in modo pericoloso o abbia causato intralcio alla circolazione. La multa non è però l’unica conseguenza possibile. In caso di sosta contromano in zone a visibilità limitata o lungo tratti pericolosi, gli agenti accertatori possono disporre la rimozione forzata del veicolo ai sensi dell’articolo 159 del Codice della Strada, con costi di carro attrezzi e deposito che superano il valore della multa stessa. Il pagamento tempestivo della sanzione ricevuta per parcheggio contromano consente certamente di chiudere il procedimento in via breve, ma la recidiva o la presenza di aggravanti, come il blocco di una corsia o l’ostacolo all’accesso di un passo carrabile, comporta sanzioni cumulative.