Paracetamolo, il pericolo nascosto: anche piccole dosi possono danneggiare il fegato

  • Postato il 27 giugno 2025
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Un’allerta è stata lanciata riguardo a uno dei farmaci più diffusi al mondo: il paracetamolo. Utilizzato quotidianamente per trattare mal di testa, dolori muscolari e febbre, è ritenuto generalmente sicuro, ma solo se assunto entro i limiti raccomandati. Secondo Dipa Kamdar, docente di pratica farmaceutica presso la Kingston University, superare anche di poco il dosaggio consigliato può avere effetti “estremamente pericolosi” sul fegato.

Molti pensano che l’alcol sia la principale causa di danni epatici, ma Dipa mette in guardia contro una serie di abitudini quotidiane spesso sottovalutate che possono condurre a condizioni gravi come la cirrosi – cioè la cicatrizzazione permanente del fegato – o addirittura al suo completo collasso. Tra queste abitudini figurano una dieta ricca di zuccheri e grassi saturi, il fumo e uno stile di vita sedentario, oltre all’assunzione eccessiva di paracetamolo.

Kamdar ha spiegato che il fegato, sebbene straordinario per la sua capacità di rigenerarsi, non è invincibile: “Una delle difficoltà con le malattie epatiche è che spesso si manifestano in modo silenzioso. I sintomi iniziali possono essere vaghi, come stanchezza cronica o nausea. Solo nelle fasi avanzate compaiono segnali evidenti come l’ittero, ovvero l’ingiallimento della pelle e degli occhi”, ha scritto su The Conversation.

Il meccanismo tossico e i numeri che preoccupano

Il paracetamolo, una volta metabolizzato dal fegato, produce una sostanza tossica chiamata NAPQI. In condizioni normali, questa viene neutralizzata da un composto chiamato glutatione. Tuttavia, se si assume troppo paracetamolo, il fegato non riesce più a gestire la quantità di tossine, esaurendo le riserve di glutatione e lasciando che il NAPQI danneggi direttamente le cellule epatiche.

“Un’overdose porta all’accumulo di NAPQI, che può scatenare un’insufficienza epatica acuta, potenzialmente letale”, ha avvertito Kamdar. Ma anche dosi lievemente superiori o l’assunzione combinata con alcol possono aumentare notevolmente il rischio: “Attenetevi sempre al dosaggio consigliato e consultate un medico se vi trovate spesso a dover ricorrere ad antidolorifici”, consiglia l’esperta.

Il British Liver Trust ha reso noto che ogni anno oltre 11.000 persone muoiono di malattie epatiche nel Regno Unito, con più di 31 decessi al giorno. Mentre le morti causate da altre malattie principali stanno diminuendo, quelle per problemi al fegato sono quadruplicate negli ultimi 50 anni. Andrew Moore, ricercatore onorario dell’Università di Oxford, ha aggiunto che il paracetamolo è responsabile di casi di insufficienza epatica anche in soggetti che assumono solo le dosi standard: “Il rischio è basso, circa uno su un milione – ma è reale”, ha scritto su The Conversation.

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Blitz

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