Papa Leone proclama due nuovi santi ragazzi, Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis, morti nel 1925 e nel 2006
- Postato il 7 settembre 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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La Chiesa cattolica e l’Italia hanno due nuovi santi: Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis, due santi ragazzi, morti a un secolo l’uno dall’altro: milanese ma di famiglia torinese Acutis, torinese con radici biellesi Frassati. Entrambi discendono da famiglie dell’establishment: la loro è stata anche una testimonianza di umiltà e di consapevolezza sociale, consapevoli del fatto che doti personali e ricchezze di famiglia non sono frutto dei nostri meriti ma dell’imperscrutabile disegno divino (Manzoni).
Acutis e Frassati sono stati proclamati santi da Papa Leone XIV all’inizio della messa in Piazza San Pietro. Il Papa ha letto la formula in latino:
“I beati Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis li iscriviamo nell’Albo dei santi stabilendo che in tutta la Chiesa essi siano devotamente onorati tra i santi”:
Il miracolo attribuito a Frassati, che era stato beatificato da Giovanni Paolo II nel 1990, come ricorda Iacopo Scaramuzzi su Repubblica, è la guarigione da una grave lesione del tendine di achille di un sacerdote dell’arcidiocesi di Los Angeles, padre Juan Manuel Gutierrez.
Papa Leone guarda i miracoli

– Blitzquotidiano.it (Carlo Acutis nella foto ANSA)
Per Acutis, aggiunge Scaramuzzi, è stata determinante la guarigione di una giovane del Costa Rica che studiava a Firenze, Valeria Valverde, dopo una grave caduta dalla bicicletta. Per Carlo Acutis è presente in piazza San Pietro tutta la famiglia, guidata dalla madre Antonia Salzano, per Frassati ci saranno invece i discendenti, a partire dalla nipote Wanda Gawronska. La sorella, Luciana, madre di Wanda e di Jas, che tanto si era impegnata col Papa polacco per la canonizzazione di Pier Giorgio, e mancata nel 2007. Le reliquie che verranno portate all’altare sono per Acutis un frammento di cuore, per Frassati un piccolo pezzo di indumento.
Alla Messa, con 70mila i fedeli, hanno assistito il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, e Pier Ferdinando Casini.
Papa Leone ha definito quella di oggi “una festa bellissima per tutta l’Italia, per tutta la Chiesa, per tutto il mondo”. Hanno concelebrato con il Papa 36 cardinali, 270 vescovi e oltre 1700 sacerdoti.
Una bella omelia
Nella sua omelia, Leone ha avvertito che “il rischio più grande della vita è quello di sprecarla al di fuori del progetto di Dio”. Dopo aver ricordato gli esempi del giovane re Salomone, di san Francesco d’Assisi, che rinunciò alla ricchezza, e di sant’Agostino, che trovò in Gesù la risposta alle proprie inquietudini, “e così Dio gli ha dato una nuova direzione, una nuova strada, una nuova logica, in cui nulla della sua esistenza è andato perduto”, Leone ha ricapitolato brevemente la biografia dei due nuovi santi.
“Entrambi”, ha detto, “Pier Giorgio e Carlo, hanno coltivato l’amore per Dio e per i fratelli attraverso mezzi semplici, alla portata di tutti: la santa messa quotidiana, la preghiera, specialmente l’adorazione eucaristica”. E “perfino quando la malattia li ha colpiti e ha stroncato le loro giovani vite, nemmeno questo li ha fermati e ha impedito loro di amare, di offrirsi a Dio, di benedirlo e di pregarlo per sé e per tutti”, ha proseguito il Papa. “Carissimi”, ha detto, “i santi Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis sono un invito rivolto a tutti noi, soprattutto ai giovani, a non sciupare la vita, ma a orientarla verso l’alto e a farne un capolavoro”.
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