Papa Francesco sempre vicino alla folla, rifiutò la papamobile blindata: le sue auto
- Postato il 22 aprile 2025
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- Di Virgilio.it
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Papa Francesco è morto nel giorno del Lunedì dell’Angelo. Le ultime ore di Jorge Mario Bergoglio sono state vissute con una rassegnazione dovuta al quadro clinico che era compromesso da tempo. L’ictus e il problema cardiocircolatorio hanno portato a un malore improvviso nella giornata di ieri. È stato, immediatamente, soccorso dallo staff medico presente in Vaticano, e alle 7:35, stando poi al comunicato ufficiale, il Papa si è spento. Il decesso è stato dovuto a un ictus cerebrale, con coma e collasso cardiocircolatorio irreversibile. I problemi cardiaci si erano già certificati durante il suo lungo ricovero di 37 giorni per una polmonite bilaterale.
Il Pontefice argentino amava girare tra la folla a bordo di automobili non blindate. La Santa Sede ha sempre appoggiato la posizione del Papa che, con grande coraggio, non è mai stato troppo preoccupato dall’aspetto della sicurezza nei suoi viaggi. La volontà del Santo Padre era quella di mandare un messaggio alla gente, cercando di far sentire la sua vicinanza. “Io su quella macchina non ci salgo“, annunciò un giorno Papa Francesco a Domenico Giani, ex comandante del Corpo della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano ed ex direttore dei Servizi di Sicurezza e Protezione Civile dello Stato della Città del Vaticano.
Il gesto per stare vicino ai fedeli
“Eravamo nell’imminenza del suo primo viaggio internazionale in Brasile e per rispettare il suo desiderio, abbiamo cambiato in corsa la papamobile, attrezzando la jeep poi diventata la vettura scoperta con cui incontrava la gente“, ha raccontato Domenico Giani nel corso di una intervista rilasciata al quotidiano La Nazione. Da capo della Gendarmeria è stato al fianco del Papa per circa sette anni, nei viaggi internazionali. Dopo l’attentato a Giovanni Paolo II il Vaticano aveva sempre preferito che il Pontefice si muovesse su auto blindate.
“Ha amato fino all’ultimo stare in mezzo alla gente, avere il contatto diretto soprattutto con i più fragili. È stato un Papa per la gente e lo ha dimostrato dal suo primo viaggio a Lampedusa dopo la strage dei migranti fino alla benedizione dal balcone di San Pietro il giorno di Pasqua. Organizzare i suoi viaggi non è stato semplice; all’inizio è stato difficile far capire i suoi desiderata, proprio perchè amava il rapporto diretto con le persone, poi gradualmente siamo riusciti a organizzarci e lui ha potuto esercitare il suo ministero secondo le sue intenzioni”, ha annunciato Domenico Giani.
Le auto di Papa Francesco
Quando vide la papamobile blindata, Bergoglio si oppose e pretese un’auto scoperta. Un gesto che enfatizza il carattere di uno dei Pontefici più amati della storia del Vaticano. L’appello alla pace, l’attenzione ai più poveri e ai bisognosi hanno rappresentato una missione per Papa Francesco. Oltre alle classiche papamobili, nel garage vaticano figurano supercar come la Lamborghini Huracan e tante auto elettriche.
In 12 anni di pontificato, Bergoglio è stato omaggiato con diverse vetture bianche 100% elettriche. Per l’Anno Santo 2025, Mercedes-Benz ha consegnato a Papa Francesco una Classe G full electric. Il Pontefice prediligeva auto economiche e poco vistose, dalla Fiat 500L del suo viaggio negli Stati Uniti sino alla vecchia Ford Focus sfruttata per i trasporti quotidiani. Nel progetto di transizione ecologica del Vaticano sono arrivate nel garage del Vaticano la Opel Ampera-e, la Skoda Enyaq iV e la Volkswagen ID.3 Pro Performance in aggiunta a BMW i3, Smart EQ Forfour e l’auto a idrogeno Toyota Mirai.