Ordinanza che rigetta il carcere per i danni ai palazzi dei Rolli, il Tribunale: “Scorretto dire che legittima vandalismi”
- Postato il 24 ottobre 2025
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- Di Genova24
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Genova. Il Tribunale di Genova replica ad alcune dichiarazioni di politici locali in merito all’ordinanza di rigetto della richiesta di misura cautelare in carcere per 26 persone chiesta dalla procura di Genova per i danneggiamenti ai palazzi dei Rolli nel corso del corteo del 5 maggio 2024.
In particolare, il riferimento è al comunicato stampa inviato ieri dalla capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale Alessandra Bianchi (qui le sue dichiarazioni).
” Il Tribunale di Genova – si legge nella nota firmata dalla presidenza del Tribunale – deve rappresentare come la decisione adottata dall’ufficio Gip in ordine alla richiesta di applicazione di misure cautelari di custodia carceraria nei confronti di 26 persone indagate per i fatti del 5 maggio 2024 si sia fondata, come sempre avviene e deve avvenire, sulla base dell’applicazione delle norme di legge ai comportamenti accertati nel caso concreto”. (Qui l’articolo con le motivazioni con cui il gip ha rigettato la richiesta di misura cautelare)
“La decisione, in particolare, è stata fondata sulle valutazioni tecniche legate all’esistenza, nei fatti esaminati, di situazioni che potessero configurare “devastazione”, ai sensi dell’art. 419 del codice penale, e pericolo per l’ordine pubblico, secondo le regole volute dal legislatore”.
“Peraltro, nella decisione del Gip – ricorda il Tribunale – sono chiaramente evidenziati l’estremo disvalore e l’offensività dei comportamenti esaminati che, tuttavia, sono stati inquadrati nel reato di danneggiamento aggravato rispetto al quale, anche a fronte di una precisa valutazione in merito all’esistenza delle esigenze cautelari, si è ritenuto di non applicare la carcerazione preventiva”.
“Il Tribunale – prosegue la nota – accoglie con favore ogni commento e critica sull’operato dei magistrati, in quanto elemento di partecipazione alla vita democratica, ma auspica che queste valutazioni attengano al contenuto effettivo delle motivazioni dei provvedimenti adottati”.
Ma, precisano da palazzo di Giustizia “correlare la pronuncia del Gip alla considerazione secondo cui di fatto chiunque possa sentirsi legittimato a compiere atti di vandalismo è una comunicazione non corretta, che può ingenerare false opinioni nella cittadinanza”.