“Ora indagare sui collegamenti con l’omicidio Mattarella”, il presidente dell’associazione 2 agosto sulla sentenza Bellini-strage di Bologna
- Postato il 1 luglio 2025
- Giustizia
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Si è chiuso un cerchio – dice al FattoQuotidiano.it Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione 2 agosto – Adesso c’è un quadro completo, di quello che era un retroscena delle varie stragi. Questo risultato potrebbe aprire altri processi, altre indagini. Mi riferisco all’omicidio di Piersanti Mattarella, a Moro e anche le stragi del 92′ e 93 perché sappiamo che c’è un collegamento con Bellini che è stato archiviato con delle motivazioni particolari”. Il giudice per le indagini preliminari di Firenze, su richiesta della procura, ha chiuso quel filone sostenendo che non ci sarebbero stati legami con la destra eversivi che di fatto erano stati confessati da Bellini stesso.
“Sono passati in giudicato le sentenze su Cavallini e Bellini, i Nar e i loro mandanti. Vorrei ricordare che oggi è certificato che è una falso la pista palestinese, pista alimentata dalle attività della Commissione Mitrokhin. Una vergogna clamorosa, totale. Ora questo è storia. Questi personaggi furono ben addestrati. Ma da chi? Servizi segreti, strutture segrete? – chiede Bolognesi -. Bisogna cominciare a indagare, desecretare i documenti e i carteggi con le schede vari terroristi. Manca il collegamento tra le strutture e i terroristi. L’allora presidente del consiglio Draghi ha deciso di secretare alcuni. Questo ci fa ipotizzare che Gladio e P2 abbiano a che fare con le stragi”. Del resto proprio il processo che ha portato alla condanna di Bellini avrebbe visto se ancora in vita sul banco degli imputati i personaggi considerati i finanziatori dell’eccidio: in primis Licio Gelli.
Quando manca un mese e un giorno dal 45° anniversario si sente sollievo nella voce di Bolognesi: “Sì, oggi il cuore è aperto perché c’è la speranza che si voglia di andare avanti anche per altri processi, non solo il nostro”. Ustica? “No, quello è stato un incidente anche se sono scattati i soliti meccanismi sul segreto. Tra le tante ipotesi c’è he Ustica abbia accelerato Bologna perché c’era un grande allarme nel mondo. Ma resta un’ipotesi. Però adesso noi dobbiamo cominciare mettere in fila tutte le cose. Moro Mattarella, Bologna e tutto quello che c’è in mezzo”.
L’omicidio di Piersanti Mattarella e il collegamento ipotizzato con una pista nera era emerso nell’enorme mole atti delle motivazioni del processo di primo grado a firma del presidente Michele Leoni. Il presidente della Regione Piersanti Mattarella, fratello del presidente della Repubblica, fu ucciso a Palermo il 6 gennaio 1980 dalla mafia. L’ipotesi dei giudici dell’Assise è che la sua politica fosse il “più accreditato promotore di un nuovo “compromesso storico”, nel solco tracciato da Aldo Moro” e si avanzava l’ipotesi del “ricorso a killers estranei a Cosa Nostra, provenienti da altre organizzazioni criminali, che avrebbe aperto la strada a concrete collaborazioni con l’antistato”.
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