Ora è scritto nero su bianco: i Giochi del Mediterraneo di Taranto rischiano di saltare per 10 milioni
- Postato il 6 ottobre 2025
- Sport
- Di Il Fatto Quotidiano
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C’è un nuovo capitolo nello scontro fra Italia e Comitato Internazionale sui Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026, che non sono mai stati così a rischio come ora. Dopo la lettera rivelata in anteprima dal Fatto, con cui i vertici di Atene hanno convocato d’urgenza le nostre istituzioni per porre l’ultimatum, è arrivato in Italia anche un secondo documento, stavolta indirizzato al presidente del Comitato organizzatore e commissario alle opere, Massimo Ferrarese, ancora più minacciosa, perché si parla apertamente di annullamento di una manifestazione per cui lo Stato ha già speso più di 300 milioni, tra infrastrutture e gare: “I Giochi del Mediterraneo – si legge – si sono svolti con successo per 75 anni consecutivi. Questa è la prima volta nella storia che sono seriamente a rischio e si trovano ad affrontare la sfida di una cancellazione a causa degli inspiegabili e ingiustificati ritardi del Comitato Organizzatore”. Come già raccontato dal Fatto, l’oggetto del contendere è la sottoscrizione di alcuni contratti relativi a servizi di logistica fondamentali per lo svolgimento dei Giochi, come ad esempio timing e scoring (i cronometri che segnano tempo e punteggio delle gare), oppure il broadcasting, la produzione televisiva degli eventi. Il Comitato internazionale ha dei fornitori ufficiali, che spesso sono anche suoi sponsor, di cui caldeggia vivamente (per usare un eufemismo) l’impiego: l’Italia vuole che le commesse vengono affidate secondo quanto prevede la normativa nazionale, una clausola prevista del resto anche nel contratto firmato dall’Italia e di cui oggi il CIGM pretende il rispetto. Dunque se non proprio una gara pubblica almeno una procedura di comprovata legittimità, considerando che si tratta in alcuni casi di importi anche notevoli, in totale la cifra supera i 10 milioni di euro. È su questo che i Giochi di Taranto rischiano di saltare.
Se possibile, questa seconda lettera è ancora più pesante della prima, per contenuti e soprattutto per i toni utilizzati. Arriva in risposta ad una comunicazione che lo stesso Ferrarese aveva inviato, in questa fitta e sempre più esacerbata corrispondenza, per tenere il punto sulla necessità di firmare i contratti a norma di legge, aprendo però al dialogo. Proposta seccamente rispedita al mittente: “Non c’è più tempo per viaggi improduttivi e discussioni teoriche. Tutte le argomentazioni sono state esaurite”. Con queste parole, di fatto, il Comitato internazionale sceglie di tagliare definitivamente i ponti con quello italiano. Nel documento, vengono messe nero su bianco, probabilmente per l’ultima volta, tutte le contestazioni e il definitivo ultimatum. Spicca, ovviamente, il tema dei contratti, su cui Atene ribadisce di non essere più disposta ad aspettare oltre: “Documenti giuridicamente vincolanti vengono ripetutamente e palesemente violati. (…) La invitiamo cortesemente a rispettare la Sua firma e ad adempiere ai Suoi obblighi contrattuali”. Ma non basta. Perché la lettera muove accuse a 360 gradi, che riguardano anche altri punti fondamentali dell’organizzazione. Il villaggio per gli oltre 5mila partecipanti che saranno ospitati sulle navi, per cui è stata appena aperta la gara: “Il bando non è mai stato discusso e approvato dal CIGM, e non soddisfa le necessità dei Giochi. Tutti i delegati e i partecipanti devono essere accolti alle stesse condizioni, (…) ogni proposta di dividere il villaggio in locations differenti è contraria alle regole”, lasciando intendere che le due navi previste dal Comitato italiano potrebbero non essere sufficienti. Le prossime gare per le cerimonie d’apertura e chiusura, il sistema di trasporti e la produzione televisiva. Vengono avanzati dubbi persino sull’avanzamento dei lavori allo stadio Iacovone di Taranto, dove è prevista l’inaugurazione: “Non c’è alcuna area funzionale nelle operazioni e nei servizi che presenti alcun progresso. Anche il calendario per il completamento della costruzione (dello stadio, nda) non garantisce che tutte le coperture siano installate nei tempi previsti”. Insomma, un attacco durissimo, su tutta la linea.
La lettera è stata accolta con sconcerto in Italia. Perché se c’era consapevolezza del problema relativo ai servizi, su cui esiste una differenza di veduta che le istituzioni italiane stanno lavorando per colmare, le altre contestazioni hanno fatto trasecolare i nostri organizzatori. Dal Comitato, ad esempio, filtra che il bando per le navi era stato condiviso con Atene, e che le due imbarcazioni previste saranno sufficienti per il fabbisogno della manifestazione. Quanto allo Iacovone, i lavori sono in linea col cronoprogramma che prevede la consegna a giugno, coperture incluse, e non c’è nulla al momento che indichi il contrario. Sembra evidente da parte di Atene (dove, ancor più del presidente Tizzano, la fronda è guidata dal segretario generale Iakovos Filippousis) l’intenzione di alzare i toni dello scontro, in vista dell’incontro decisivo di mercoledì 8 ottobre. E quindi forse anche l’asticella delle richieste: cioè non solo la firma dei contratti ma anche una guida diversa dell’organizzazione. L’appuntamento è fissato a Roma nel salone d’onore del Coni, in quella sede i vertici internazionali attendono risposte concrete e immediate dalle istituzioni italiane convocate d’urgenza, il ministro Abodi in rappresentanza del governo, il presidente del Coni, Luciano Buonfiglio, e il sindaco di Taranto, Piero Bitetti (ma non il presidente del Comitato e commissario Ferrarese, a dimostrazione di quanto siano logori i rapporti, forse proprio a livello personale). Anche se il Comitato ha sempre condiviso la posizione dei due ministri competenti, Abodi appunto e anche e soprattutto Foti, che ha raccolto l’eredità di Raffaele Fitto agli Affari Europei e Meridione. Tocca al governo, a questo punto, trovare una soluzione e ricomporre il rapporto col Comitato internazionale. Altrimenti Taranto 2026 potrebbe davvero non svolgersi mai.
(foto tratta dalla pagina Facebook Aggiornamenti lavori Stadio Iacovone – Taranto)
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