Omicidio Nada Cella, il difensore della madre di Soracco: “E’ anziana e malata, non può essere processata”
- Postato il 6 marzo 2025
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- Di Genova24
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Genova. Ancora una mossa a sorpresa da parte dell’avvocato Andrea Vernazza, che difende il commercialista Marco Soracco e l’anziana madre Marisa Bacchioni, accusati di favoreggiamento dei confronti di Annalucia Cecere, imputata per l’omicidio di Nada Cella.
Dopo il tentativo fallito di chiedere lo stop del processo con un ricorso alla Corte costituzionale nel corso della prima udienza, l’avvocato ha depositato una consulenza tecnica svolta dal medico legale Marco Lagazzi, in base alla quale la donna, 93 anni compiuti qualche giorno fa, non è in grado di intendere e di volere, una condizione che la renderebbe incompatibile con l’essere imputata in un processo penale.
Bacchioni è stata recentemente ricoverata all’ospedale di Lavagna per una broncopolmonite e sarebbe stata trovata dal consulente di parte “in stato di grave confusione e non in grado di riuscire a comprendere gli argomenti di cui si sta parlando” ha detto l’avvocato Vernazza.
Marisa Bacchioni secondo l’accusa avrebbe mentito sia nel corso delle prime indagini, sia durante le dichiarazioni rese come testimone alla pm Gabriella Dotto nel corso delle indagini nel 2021 e nel 2022 (ma quest’accusa per lei e per il figlio è stata al momento stralciata fino all’esito del processo in corso). Lei e il figlio avrebbero ‘coperto’ Cecere, che Soracco conosceva molto meglio di quanto ha sempre dichiarato e avrebbe visto sul luogo del delitto quella mattina del 6 maggio 1996 per evitare di essere coinvolti. In particolare Bacchioni aveva negato di avere confidato a un prete, padre Lorenzo Zamperin, i suoi “sospetti su una donna che aveva mire matrimoniali sul figlio” e “anche di avergli riferito di aver ricevuto da terzi il consiglio di mantenere il silenzio per il bene del figlio”. Agli investigatori di allora, è emerso, non ha raccontato delle “dichiarazioni della vicina di casa Lavagno Liliana sulla persona sentita scappare sporca di sangue e vista a bordo di un motorino sotto lo studio
Ancora avrebbe mentito quando aveva raccontato “di aver pulito solo tre gocce di sangue presenti nell’ingresso dello studio e sulle scale solo per assicurare la pulizia dei luoghi nell’interesse dei condomini e non per cancellare eventuali tracce del delitto“. E quando ha dichiarato “di non aver mai sospettato, nemmeno alla luce delle notizie di cronaca sulla perquisizione nell’abitazione di una donna che si trattasse di Cecere”. Nelle carte dell’indagine è emerso anche che la Bacchioni ha detto di “non riconoscere la propria voce né la provenienza della telefonata anonima ricevuta nel mese di agosto 1996 (che individuava la persona della Cecere quale autrice del reato) di fatto discolpando il figlio, e nella quale affermava in prima persona che in quel periodo la Cecere stava assillando e perseguitando il figlio”.
L’ordinanza del giudice: Bacchioni potrebbe essere stralciata
Visto che pm e parti civili non hanno formalmente contestato la consulenza di Lagazzi, il presidente della Corte d’assise Massimo Cusatti ha deciso di prendere tempo per valutare lo stralcio della posizione dell’anziana, ma il processo intanto va avanti.
“La Corte d’assise, rilevato che dalla consulenza tecnica prodotta dalla difesa Bacchioni emergano elementi congruamente rappresentati riguardo alla condizione di attuale irreversibile incapacità della stessa Bacchioni di partecipare coscientemente al procedimento” si legge nell’ordinanza- si riserva di provvedere all’istanza di sospensione ma non reputa necessaria una perizia al riguardo”. La decisione potrebbe essere presa a fine udienza o nella prossima.